tag:blogger.com,1999:blog-348580412024-03-07T08:39:52.144+01:00Lo scrittore emergenteIl blog di Simone Maria NavarraSimonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.comBlogger310125tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-53508040588664270582010-03-24T10:15:00.001+01:002010-12-29T18:51:48.869+01:00LO SCRITTORE EMERGENTE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://farm3.static.flickr.com/2336/2117590037_f68f320788.jpg?v=0"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px;" src="http://farm3.static.flickr.com/2336/2117590037_f68f320788.jpg?v=0" alt="" border="0" /></a>Questo sito raccoglie le mie esperienze come <span style="font-weight: bold;">autore emergente</span> in cerca di pubblicazione nel periodo che passa tra l'Ottobre 2006 e il Settembre 2008. Due anni di <span style="font-weight: bold;">scrittura</span>, tentativi, consigli, polemiche, commenti, ebook, spam, pubblicità più o meno lecite (ok, sempre altri spam) pianti, forum, blog concorrenti, amici virtuali, insulti anonimi, sfighe e fortune altalenanti che si sono conclusi con la firma del mio primo tanto sospirato <span style="font-weight: bold;">contratto di pubblicazione</span>.<br /><br />Il materiale che ho scritto in questi mesi, e che ho deciso di <span style="font-weight: bold;">lasciare online</span>, si articola nelle seguenti sezioni:<br /><br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Corso%20di%20scrittura">Corso di scrittura</a>: una serie di articoli su <span style="font-weight: bold;">come scrivere</span> (o come non farlo) in cui ho cercato di dare qualche aiuto ai nuovi aspiranti scrittori emergenti.<br /><br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Articoli">Articoli</a>: articoli vari <span style="font-weight: bold;">sulla scrittura</span> che non fanno però pienamente parte del corso vero e proprio.<br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Situazione%20aggiornata"><br />Situazione aggiornata</a>: il periodico <span style="font-weight: bold;">punto della situazione</span> in cui in questi due anni raccontavo le mie esperienze di scrittura e i miei non troppo felici rapporti con gli editori.<br /><br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Per%20sdrammatizzare">Per sdrammatizzare</a>: altri articoli sulla scrittura, da non prendere <span style="font-weight: bold;">troppo sul serio</span>.<br /><br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/I%20miei%20libri">I miei libri</a>: come dice il titolo, le presentazioni dei miei ebook che <span style="font-weight: bold;">potete scaricare</span> da questo sito.<br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Non%20mi%20pubblicherebbero"><br />I romanzi che non mi pubblicherebbero</a>: recensioni <span style="font-weight: bold;">più o meno attendibili</span> di libri famosi che forse oggi non raccoglierebbero troppi consensi editoriali.<br /><br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Le%20idee%20stupide...">Le idee stupide che copiano tutti</a>: le idee del cinema e dei libri che <span style="font-weight: bold;">non hanno senso</span> ma che gli scrittori continuano a utilizzare.<br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Come%20diventare%20famosi"><br />Come diventare famosi</a>: qualche articolo <span style="font-weight: bold;">abbastanza inutile</span> sulle tipologie di scrittori famosi.<br /><br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Recensioni">Gli ebook degli altri emergenti</a>: le recensioni di alcuni libri scritti da <span style="font-weight: bold;">colleghi scrittori</span> e messi online gratuitamente.<br /><a href="http://simonenavarra.blogspot.com/search/label/Segnalazioni"><br />Segnalazioni</a>: le presentazioni dei libri pubblicati dai tantissimi <span style="font-weight: bold;">altri scrittori</span> che sono passati da queste parti nel corso di questi due anni.<br /><br />E se per caso i miei articoli dovessero piacervi a tal punto da voler continuare a leggere <span style="font-weight: bold;">altre cose</span> scritte da me...<br /><br /><a href="http://www.ilmondoquasinuovo.com/">A questo indirizzo</a> troverete il blog che ho portato avanti <span style="font-weight: bold;">per circa un annetto</span>.<br /><br />Si tratta di un progetto <span style="font-weight: bold;">completamente nuovo</span> e che vi appassionerà di sicuro... o quasi.<br /><br />E qui invece, finalmete,<a href="http://www.simonenavarra.net"> il blog che seguo ora</a> e che dovrebbe essere <span style="font-weight: bold;">quello definitivo</span> dove venirmi a cercare e a leggere.<br /><br />Almeno per adesso...<br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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<br />
<b>Codice Aggiunto:</b> <i>nel futuro prossimo un giovane matematico, clone di un personaggio dall'identità misteriosa, viene assunto come ricercatore in una grossa società di ingegneria genetica.</i><br />
<br />
Per scaricarlo vi basta andare sul mio nuovo blog, <a href="http://www.simonenavarra.net/2009/12/ebook-di-natale-codice-aggiunto.html">semplicemente cliccando qui</a>.<br />
<br />
Grazie a tutti quelli che vorranno leggere questo mio lavoro, <b>pubblicizzandolo</b> magari un po' online... e ovviamente buone feste!<br />
<br />
Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</div>Vi è mai capitato di avere <b>una buona idea</b> per una storia? Vi è mai capitato di avere uno spunto per una storia che vi pare addirittura fantastico? A me capita spesso (ehm... ^^) al punto che ho tante di quelle idee <b>pronte in testa</b> da non sapere più quale convenga trasformare in un libro e quali invece no.<br />
<br />
Ancora, vi è mai capitato di avere un'idea, ma di non riuscire <b>a portarla a termine</b>? Mi spiego meglio: sapete di cosa dovrà parlare la vostra storia, avete in testa l'ambientazione, i personaggi e le scene iniziali, ma poi non trovate <b>altri spunti</b> per una trama vera e propria e - soprattutto - per un finale decente?<br />
<br />
Ecco, questo a me capita davvero spesso. Le mie belle ispirazioni muoiono di fronte a un <b>"buco"</b> della trama che non riesco a riempire, o alla semplice assoluta <b>mancanza di idee</b> su come arrivare a una conclusione per lo meno coerente con la storia iniziale.<br />
<br />
Quello che ho deciso di fare, allora, per uscire da questa situazione, è di vedere come fanno <b>gli altri</b>. Gli scrittori bravi, famosi, di successo... quelli che insomma <b>certi problemi</b> (almeno in teoria) non ce li hanno.<br />
<br />
Ovviamente, nel fare questo vi devo raccontare<b> tutto il film</b>, per cui non leggete se dovete/volete ancora vederlo!<br />
<br />
<b>Come inventare una storia, 1: Up, di Disney - Pixar.</b><br />
<br />
<a href="http://www.simonenavarra.net">Continua a leggere da questa parte!</a><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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<br />
Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-36715971601232444622008-09-04T16:23:00.004+02:002008-09-04T16:45:05.328+02:00Non la facciamo tanto drammatica.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/f/f4/The_Scream.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 250px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/f/f4/The_Scream.jpg" border="0" alt="" /></a>Non vedo il motivo di tirarla tanto <span style="font-weight:bold;">per le lunghe</span>: ormai ho un nuovo progetto su cui voglio concentrarmi non tanto perchè questo non mi sembri più interessante (anzi!) ma per il semplice fatto che sto portanto avanti questo blog da <span style="font-weight:bold;">quasi 2 anni</span> (ottenendo tra l'altro un sacco di bei risultati) e mi sembra ora di andare avanti.<br /><br />Insomma tutte le belle cose prima o poi <span style="font-weight:bold;">finiscono</span>, e con tutti i cambiamenti che stanno avvenendo in questo periodo credo che non si possa trovare un momento più adatto.<br /><br />È anche vero che chi lascia la via vecchia per la nuova <span style="font-weight:bold;">eccetera eccetera</span>, tant'è che di articoli sulla scrittura ne ho qualcuno ancora da parte e vedrò poi <span style="font-weight:bold;">dove pubblicarli</span>.<br /><br />E poi mi piace pensare che non vi piaceva tanto <span style="font-style:italic;">lo scrittore emergente</span> <span style="font-weight:bold;">in sé</span>, quanto piuttosto quello che ci scrivevo dentro, per cui in fin dei conti se anche vado a scrivere dentro a un'altra parte alla fine non è cambiato <span style="font-weight:bold;">un bel niente</span>.<br /><br />Non mi resta che <span style="font-weight:bold;">ringraziare tutti</span>, ma davvero tutti tutti, per l'incredibile supporto che mi avete dato in questi mesi. <span style="font-weight:bold;">Provare</span> a fare lo scrittore a volte può essere frustrante, e io di certo non sarei andato troppo avanti senza l'incoraggiamento e la solidarietà di tante persone che ormai reputo amiche senza magari nemmeno sapere come sono fatte di persona.<br /><br />Insomma <span style="font-weight:bold;">un abbraccio a tutti</span>, e non la facciamo troppo melodrammatica visto che non ce n'è motivo.<br /><br />Il nuovo blog <a href="http://www.ilmondoquasinuovo.com/">lo trovate qui</a>. È tutto ancora da montare e rimontare, ma nel giro di qualche giorno dovrebbe essere <span style="font-weight:bold;">perfettamente operativo</span>.<br /><br />O quasi.<br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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Sottotitolo: manuale di sopravvivenza creativa per scrittori esordienti. Mi hanno già fatto vedere un paio di idee per la copertina e un paio ne ho proposte io, poi vedremo <span style="font-weight:bold;">che ne viene fuori</span>.<br /><br />- <span style="font-weight:bold;">Primo Mazzini</span> è fermo all'editing del secondo capitolo, perchè come già saprete (o come saprete tra poche righe) in questo periodo sono stato <span style="font-weight:bold;">impegnato</span> e non ho avuto il tempo di finire di correggerlo. Ho già mandato qualche presentazione in giro, per cui vedremo se trovare un editore la seconda volta <span style="font-weight:bold;">diventa più facile</span>.<br /><br />- Sempre riguardo a Primo Mazzini, sono arrivati i <span style="font-weight:bold;">primi commenti</span> dei primi amici/vittime lettori commentatori. Diciamo che i giudizi variano dall'<span style="font-weight:bold;">entusiasta anche eccessivo</span> al freddino spinto, con una media comunque molto positiva. Opinione comune è che ci sia un <span style="font-weight:bold;">netto miglioramento</span> rispetto ai libri precedenti, ma che il libro vada accorciato un po' nella parte centrale perché sembra che non debba succedere mai nulla. <span style="font-weight:bold;">Ci proverò</span> durante l'editing.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Esempio di commento entusiasta:</span> <span style="font-style:italic;">aaaah, è al livello di Ritorno al Futuro o di Ghostbusters, e non vedo l'ora di leggere il secondo</span> (ricordate il post sull'infognamento letterario? ^^)<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Esempio di commento freddino:</span> <span style="font-style:italic;">uhm sìììììì, m'è piaciuto... è carino, è scritto bene...</span> (sbadiglia).<br /><br />- Riguardo al da fare e <span style="font-weight:bold;">cavoli vari</span>, ripeto per chi è stato poco attento (o semplicemente non si legge tutti i commenti) che a breve farò il <span style="font-weight:bold;">test di ammissione</span> alla facoltà di Medicina, dopo di che <span style="font-weight:bold;">smetterò di aggiornare codesto blog ivi presente</span> per tenerne un altro che parlerà di Croce Rossa, di studio, della mia vita da scrittore ormai affermato (??) e di altri metodi per <span style="font-weight:bold;">cambiare il mondo</span>, magari anche in meglio. Il titolo del blog sarà: <span style="font-style:italic;">il mondo (quasi) nuovo</span>, citando ovviamente il disco degli Iron Maiden da cui è stato tratto un film e successivamente un <span style="font-weight:bold;">adattamento romanzato</span> che nessuno ha letto ma che mi dicono che fosse carino.<br /><br />- Infine, visto che ormai aggiorno una volta ogni morte di Papa è meglio mettere molta più <span style="font-weight:bold;">carne al fuoco</span> del solito, per cui eccovi il possibile prossimo romanzo che mi appresterò a scrivere nel corso delle lezioni di Medicina semmai sarò così sfigato da <span style="font-weight:bold;">entrare davvero</span>. Il possibile prossimo romanzo in realtà sono tre e sono:<br /><br />1) Sei miliardi di insettoni/mostri spaziali volanti o quello che sarà arrivano da fuori l'universo e <span style="font-weight:bold;">invadono la Terra</span> seminando il caos a livello globale. Titolo provvisorio: <span style="font-weight:bold;">Panic Planet</span> (una Panic Room mi sembrava poco).<br /><br />2) La storia di gente a cui succedono cose <span style="font-weight:bold;">assolutamente improbabili</span> ma che ogni tanto a qualcuno accadono davvero, tipo remissione spontanea di un tumore, il pompiere che si ritrova in un reparto pedriatico in fiamme, iscriversi all'università a 33 anni e robe del genere. Titolo provvisorio: <span style="font-weight:bold;">a volte succede davvero.</span><br /><br />3) Ovviamente, il seguito di <span style="font-weight:bold;">Primo Mazzini</span>... anche se non sono sicuro al 100% che Primo Mazzini comparirà nel libro. Titolo e trama ancora non li so nemmeno io, per cui intanto <span style="font-weight:bold;">compratevi il primo</span>. Se mai qualcuno deciderà di pubblicarlo, s'intende... ^^<br /><br />E questo è tutto, fatemi l'inboccallupo per i test <span style="font-weight:bold;">e a presto!</span><br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-30908541307030524322008-08-17T22:39:00.000+02:002008-08-17T22:40:31.137+02:00Aggiornamento estivo: la filosofia del libro elettronico.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/76/Arcimboldo_Librarian_Stokholm.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/76/Arcimboldo_Librarian_Stokholm.jpg" border="0" alt="" /></a>Un aggiornamento estivo un po' veloce e un po' affaticato, per chiudere però il discorso di qualche settimana fa su ebook e lettori digitali.<br /><br />Quando si parla di libri elettronici, spesso qualcuno <strong>storce il naso</strong> perché l'ebook non è <span style="font-style:italic;">il libro vero</span>. Quando si parla di lettori digitali, sempre qualcuno dice: <em>sì, mi interessa... ma non è il libro vero</em>. Insomma questo benedetto libro vero, la carta, sembra una <span style="font-weight:bold;">condicio sine qua non</span> per poter apprezzare davvero il lavoro di uno scrittore.<br /><br />Ok, opinioni accettabili, idee <strong>condivisibili</strong> ma comunque ragionamenti fatti in maniera <strong>ipotetica</strong>: non sono molte le persone che hanno già potuto sperimentare la novità di leggere gli ebook su uno schermo che sembra di carta, per cui il fatto di essere o meno attratti dalla novità nasce magari da un articolo che abbiamo letto o da qualche idea che ci siamo fatti senza però osservare <span style="font-weight:bold;">realmente</span> l'oggetto in sé.<br /><br />Io vi racconto invece <strong>una mia esperienza</strong>, che non è un'idea ipotetica ma è quello che mi è successo davvero: in questi giorni ho fatto un viaggio in treno, e ovviamente ho portato il mio lettore che ho usato per rileggere parti dei miei romanzi (sì lo so che non è normale ^^) nonché il classico <em>Tre uomini in barca</em>. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un libro di <em>J.K.Jerome </em>che volevo leggere <strong>da sempre</strong> ma di cui avevo sempre rimandato la lettura. Del romanzo vi dico solo che è divertentissimo e che oggi <strong>non sarebbe mai pubblicato</strong>, mentre ci tengo a farvi notare che durante la lettura mi sono imbattuto <strong>in questo passaggio</strong>:<br /><br />(Il protagonista sta divagando su come - <span style="font-weight:bold;">a parer suo</span> - le preziose antichità che conserviamo gelosamente al giorno d'oggi, in realtà al loro tempo potevano essere banali oggetti <span style="font-weight:bold;">senza valore</span>). <br /><br /><em>Sarà così anche in avvenire? Le bagattate da quattro soldi del passato continueranno a essere gli apprezzati tesori del presente? Accadrà forse che i piatti decorati con foglie di salice, nei quali mangiamo, vengano disposti in fila sulle mensole dei caminetti delle persone altolocate, negli anni dal 2000 in poi? Le tazze con l'orlo dorato e il bel fiore d'oro all'interno (di specie ignota), che la nostra piccola Sarah Jane rompe oggi con la massima disinvoltura, verranno forse accuratamente rimesse insieme con la colla e figureranno su una mensola, spolverate soltanto dalla padrona di casa?</em><br /><br />Ok, fine dell'estratto. Il libro è <strong>del 1880</strong> o giù di lì, e l'idea sarà più o meno condivisibile ma mi ha colpito per il fatto che, in un certo senso, si riferiva a un tempo futuro che poi è arrivato davvero ed è quasi già passato pure quello (parlo del 2000, ovviamente).<br /><br />Comunque la cosa interessante è un'altra: Jerome K.J. ha avuto questa intuizione, l'ha scritta <strong>su carta</strong> col calamaio o quello che cavolo utilizzava, l'ha stampata e fatta girare con i mezzi <strong>della sua epoca</strong>. 130 anni dopo, la sua idea è passata attraverso un <strong>canale digitale</strong> fino a raggiungere me, che l'ho riversata ancora una volta sul mio personale <strong>dispositivo elettronico</strong>.<br /><br />Il risultato finale di tutto questo casino infinitamente complicato, è che Jerome ha scritto un libro, che io <strong>l'ho letto</strong> e che adesso sto qui a parlarne a voi. La carta, l'inchiostro o il digitale che sono serviti allo scopo sono stati il mezzo, <strong>lo strumento</strong> attraverso cui si è prodotto questo passaggio. Mentre l'oggetto di tutto,<span style="font-weight:bold;"> la cosa importante</span>, è il messaggio pensato da un tizio (l'autore) e ricevuto da un altro tizio (il lettore).<br /><br />La verità insomma è che esistono le idee, la voglia di <span style="font-weight:bold;">comunicare</span> e il desiderio di leggere e comprendere. Queste cose non cambiano mai, mentre il libro ha di volta in volta la forma che decidiamo di dargli. E nessuna di queste è <span style="font-weight:bold;">quella vera</span>.<br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-11305268508741863732008-08-02T10:56:00.000+02:002008-08-02T10:56:29.354+02:00Nella Bolla - di Andrea Franco<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://v3.operanarrativa.com/files/copertine/nellabolla.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px;" src="http://v3.operanarrativa.com/files/copertine/nellabolla.jpg" border="0" alt="" /></a>Un <span style="font-weight:bold;">mini aggiornamento estivo</span> per segnalarvi l'ennesimo libro di uno scrittore emergente che è passato <span style="font-weight:bold;">da queste parti</span>. Potrebbe essere la lettura adatta per una giornata di mare, o magari per una settimana o due di montagna (a seconda di quanto siete pigri nella lettura).<br /><br />In ogni caso, come sempre, leggete <span style="font-weight:bold;">la presentazione</span> del testo e decidete voi stessi se il libro è di vostro interesse.<br /><br />Colgo inoltre l'occasione per augurarvi <span style="font-weight:bold;">buone vacanze</span>: io sono a casa a studiare e lavorare (pare vero!) però gli aggiornamenti al blog saranno limitati<span style="font-weight:bold;"> se non assenti</span> per cui... divertitevi e tornate presto!<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Nella Bolla - di Andrea Franco<br />Editore Giraldi</span><br /><br /><span style="font-style:italic;">Tre persone senza punti in comune se non il fatto di vivere nella stessa città.<br />Tre generazioni con i propri problemi legati a vite ed esperienze diverse.<br />Tre semplici sconosciuti distanti, ma seduti sulla stessa panchina della vita.<br />Nella Bolla, dove tutto diviene ricordo. E anche il dolore sembra più lieve.<br /><br />“Ogni attimo di sofferenza assumeva un aspetto diverso e, come i ricordi di tanti anni prima, si trasformava in qualcosa di molto vago, ma decisamente pungente. Col tempo le immagini sbiadivano e i ricordi si annacquavano, ma le emozioni rimanevano, amplificate e chiuse come in una bolla d’aria. E questa bolla cresceva con il passare del tempo, diradando tutto, ma allo stesso tempo inglobandoti in sé. Così l’emozione non te la trovavi più dentro, ma tutt’intorno, ovunque tu guardassi, ovunque andassi.”<br /></span><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Link correlati:</span><br /><a href="http://v3.operanarrativa.com/node/1203"><br />La recensione del libro su Operanarrativa.</a><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-87018895996688415772008-07-28T12:31:00.002+02:002009-04-14T19:47:10.506+02:00I difetti degli aspiranti scrittori 3: l'attacco dei puntini assassini.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/98/Ellipsis.svg/100px-Ellipsis.svg.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 230px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/98/Ellipsis.svg/100px-Ellipsis.svg.png" border="0" alt="" /></a>Eccoci al terzo punto dei <span style="font-weight:bold;">consigli banali per futuri grandi scrittori</span>. Riepilogando il senso dei post, se mettete queste cose nei vostri libri vuol dire che <span style="font-weight:bold;">scrivete male</span>, ovviamente secondo me e secondo la mentalità abbrutita e corrotta di coloro che decidono cosa pubblicare (gli editori) e anche di molti di coloro che decidono che cosa leggere (non so chi siano, ma <span style="font-weight:bold;">qualcuno ci sarà</span>).<br /><br />Insomma sono solo opinioni personali, per cui <span style="font-weight:bold;">insultatemi piano</span>:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- I puntini di sospensione scassapalle, e i punti esclamativi presi durante i saldi:</span><br /><br /><span style="font-style:italic;">«Ciao amore... è che io... io...»<br />«...????»<br />«Ah no... ecco».<br />«Che succede? L'hai fatto di nuovo... confessa!»<br />«No... io non volevo... ecco...»<br />«...confessa ho detto!!!!!!!! Guarda che m'arrabbio!!!!111!»<br />«No!!!! Ti prego... non arrabbiarti... no! No111!!!»<br />«...ti prego... ti prego? Ti... prego hai detto?!?! Come osi!!!!!! Confessa subito!!!!.... altrimenti... altrimenti io....!»</span> (e ok, <span style="font-weight:bold;">diamoci un taglio</span>).<br /><br />Il puntino di sospensione è un oggetto letterario <span style="font-weight:bold;">molto utile</span>. Potete metterne mille per pagina e continuare a domandarvi per quale motivo i vostri bei dialoghi non piacciano in realtà a nessun altro a parte voi.<br /><br />La verità è che potreste accontertarvi di utilizzarli 2 o 3 volte <span style="font-weight:bold;">per libro</span> (per un totale di 6 o 9 puntini) e anche in questo caso se mettete una virgola o un punto solo <span style="font-weight:bold;">nessuno ne sentirà la mancanza</span>. Se volete ricreare un testo pieno di pause, pensieri, paure, interruzioni e tentennamenti fatelo magari <span style="font-weight:bold;">descrivendo</span> pause, pensieri, paure e tentennamenti vari. E i puntini di sospensione rivendeteli su ebay, che tanto qualche altro scrittore che se li compra lo trovate sempre.<br /><br />Forse il concetto <span style="font-weight:bold;">non è mai chiaro</span>, in questi post, per cui riassumo: se mettete altri <span style="font-weight:bold;">mille puntini</span> piuttosto che aggiungere <span style="font-weight:bold;">una descrizione</span> che descriva (eh!) lo stato d'animo di chi parla, non siete degli intellettuali vittime di un oscuro sistema che aborrisce il dialogo lento e strascinato. Anzi, magari <span style="font-weight:bold;">lo sarete anche</span>, ma a troppa gente sembrerà che siete soltanto terribilmente pigri ed è per questo che il vostro libro non piace. Poi potete sempre fregarvene, <span style="font-weight:bold;">ci mancherebbe altro</span>.<br /><br />Di punti<span style="font-weight:bold;"> esclamativi e interrogativi</span>, poi, anche se non mi crederete mai, basta metterne uno. Il fatto è che se provate a immaginare il punto esclamativo come uno che <span style="font-weight:bold;">alza la voce</span> (alcune persone provano a visualizzare ciò che leggono, sapete) allora quattordici esclamazioni per frase vi daranno l'idea di un pazzo che sbraita e si agita e si rotola per terra <span style="font-weight:bold;">sbavando e rantolando</span>.<br /><br /><span style="font-style:italic;">«Nooo!!!!!!» Lulù si strappò i vestiti, poi si gettò in terra e iniziò a sbavare e rotolare artigliando il fango. «Il film sta per iniziare e noi perderemo l'inizio, aaaargh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!»</span><br /><br />Trovereste tollerabile una persona che si esprime sempre a questo modo <span style="font-weight:bold;">qualsiasi cosa succeda</span>? Io no, anche perché un testo tutto così farà sì che alla gente venga <span style="font-weight:bold;">il mal di testa</span> durante la lettura, e credo che il vostro proposito di scrittori dovrebbe essere quello di vendere libri, e <span style="font-weight:bold;">non aspirine</span>.<br /><br />E concludiamo riscrivendo il testo iniziale senza puntini e robe varie, così si vede cosa intendevo dire e soprattutto <span style="font-weight:bold;">allunghiamo un po' il post</span>, che è venuto corto:<br /><br /><span style="font-style:italic;">«Ciao amore» Zizù si passò una mano tra i capelli, imbarazzato. «Sono venuto a cercarti perché volevo dirti che io, ecco...»<br />Zizì sollevò lo sguardo dalla tastiera e gli rivolse un'espressione perplessa.<br />«Ma di che parli?»<br />Zizù fece per rispondere, ma era talmente in difficoltà che si limitò a farfugliare qualcosa.<br />«Che succede?» lo aggredì Zizì, insospettita da quel comportamento. «L'hai fatto di nuovo, confessa!»<br />«No, io non volevo. Il fatto è che...»<br />«Confessa ho detto, guarda che m'arrabbio!»<br />L'uomo scosse la testa.<br />«No, ti prego, non arrabbiarti».<br />Zizì però era già scoppiata su tutte le furie, al punto che balbettava per la rabbia.<br />«Ti prego, hai detto?» riuscì a dire, rossa come un peperone (delle analogie magari parleremo un'altra volta). «Confessa subito, altrimenti io non so che ti faccio!»</span><br /><br />Fa ancora piuttosto schifo, ma almeno è leggibile e infatti c'ho lavorato il triplo rispetto all'altra versione. E se vedete, qualche puntino <span style="font-weight:bold;">l'ho pure lasciato</span> ^^.<br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com27tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-78032217086266722982008-07-25T13:11:00.001+02:002008-07-25T13:11:29.539+02:00Primo Mazzini e il titolo che forse mi toccherà cambiare... ma che comunque sia ho finito di scrivere. Finito finito finito finito.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://farm2.static.flickr.com/1120/1402920700_f362a0f491.jpg?v=0"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 230px;" src="http://farm2.static.flickr.com/1120/1402920700_f362a0f491.jpg?v=0" border="0" alt="" /></a>Non ci posso credere <span style="font-weight:bold;">neanche io</span>. O meglio non ci potevo credere ieri pomeriggio, quando ho scritto l'ultimo paragrafo, ma già questa mattina riguardando il materiale ho visto che effettivamente era ancora <span style="font-weight:bold;">tutto lì</span> e che non me lo sono sognato.<br /><br /><span style="font-style:italic;">Primo Mazzini e la stanza fuori dal tempo</span> <span style="font-weight:bold;">è finito</span>. Ok, è finita la prima stesura, nel senso che è ancora <span style="font-weight:bold;">da rivedere</span>, ma come ho detto più volte io faccio la revisione in corso d'opera di ogni cosa che scrivo per cui dalla prima bozza al romanzo finito ci passa <span style="font-weight:bold;">veramente poco</span>... così poco che il testo sarebbe già (più o meno) interamente leggibile e - si spera - apprezzabile.<br /><br />Ma diamo qualche notizia di <span style="font-weight:bold;">carattere tecnico</span>, che credo risulterà interessante agli altri aspiranti scrittori che si chiedono quanto ci voglia davvero a mettere giù un romanzo. E poi sennò il post era già finito ^^:<br /><br />L'ho iniziato <span style="font-weight:bold;">a Giugno 2007</span> per finirlo appunto ieri (Luglio 2008) anche se a dire il vero c'ho lavorato seriamente a partire da Gennaio. Diciamo allora che il tempo di scrittura si aggira attorno ai <span style="font-weight:bold;">7-8 mesi</span>.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">668.000</span> e rotti caratteri, pari a <span style="font-weight:bold;">370</span> e rotte cartelle: sembra quasi un <span style="font-weight:bold;">romanzo vero</span>!<br /><br />Openoffice dice che il documento è stato utilizzato per <span style="font-weight:bold;">467 ore</span> (porcaputtana!) ma non è vero perché molto spesso lascio il file aperto mentre faccio altro. Comunque sì, se contate che le correzioni le faccio su carta è chiaro che per scrivere un libro ci vuole <span style="font-weight:bold;">un sacco di tempo da butt</span>... ehm, dedicare all'arte.<br /><br />Così su due piedi, 500 ore in 8 mesi sono <span style="font-weight:bold;">2 ore al giorno</span>. Basterebbe un impegno costante, insomma... anche se io posso stare giorni senza scrivere nulla e poi in una botta sola scrivo <span style="font-weight:bold;">8 ore di fila</span>.<br /><br />Ancora, se scrivo un ora in genere viene fuori 1 cartella. 2 ore già stiamo sulle 5 cartelle, in 3-4 ore <span style="font-weight:bold;">se sono in vena</span> arrivo anche a 15-20 pagine ma poi c'è un crollo totale. Per dire che c'è un tempo minimo e uno massimo, di più e di meno - almeno per me - la scrittura <span style="font-weight:bold;">funziona male</span>.<br /><br />Se non tenessi <span style="font-weight:bold;">questo stupido blog</span> magari avrei già scritto un altro libro e avrebbe anche avuto successo. Il fatto invece che mi pubblichino un libro tratto dal blog mi lascia <span style="font-weight:bold;">alquanto perplesso</span> ^^.<br /><br />Vorrei farvi leggere qualche estratto, per cui appena finita la revisione finale metterò <span style="font-weight:bold;">qualcosa online</span>. Non ce la faccio a scrivere una storia "a parte" come dicevo invece in uno dei passati aggiornamenti, ma pensavo piuttosto di fare un ebook con i primi <span style="font-weight:bold;">due capitoli</span>.<br /><br />Per il finale del romanzo, se ricordate il discorso di qualche tempo fa, ho optato per una chiusura <span style="font-weight:bold;">quasi definitiva</span> al posto del finale aperto e basta che avevo pensato inizialmente. Trovare un sistema per chiudere come si deve è stata veramente <span style="font-weight:bold;">una faticaccia</span>, ma alla fine credo che il finale sia una delle parti migliori, per cui è andata bene. <br /><br /><span style="font-weight:bold;">E adesso veniamo al titolo.</span> Per ora il romanzo si chiama ancora:<br /><br /><span style="font-style:italic;">Primo Mazzini e la stanza fuori dal tempo.</span><br /><br />Considerate che, a libro finito, <span style="font-weight:bold;">forse</span> ci sta meglio:<br /><br /><span style="font-style:italic;">Primo Mazzini e la cripta della conoscenza.</span><br /><br />A parte che io sono <span style="font-weight:bold;">affezionato al primo</span> (e anche al Primo, a questo punto), secondo voi <span style="font-weight:bold;">quale suona meglio?</span><br /><br />Grazie per i vostri consigli, ciao e a presto!<br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-2985409770649158392008-07-24T11:14:00.002+02:002008-07-24T11:15:21.334+02:00Un angelo di nome Giuda - di Daniele Traferro.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.unangelodinomegiuda.it/Copertina_libro.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 251px;" src="http://www.unangelodinomegiuda.it/Copertina_libro.jpg" border="0" alt="" /></a>Come accade ormai regolarmente, vi segnalo il romanzo di un nuovo <span style="font-weight:bold;">scrittore emergente</span> che è incappato sul mio cammino di vecchio <span style="font-weight:bold;">emergente scrittore</span>.<br /><br />Così su due piedi il libro mi sembra <span style="font-weight:bold;">decisamente interessante</span>, e secondo me - nel bene o nel male - non potrà <span style="font-weight:bold;">lasciare indifferenti</span> i lettori o anche solo le persone che ne sentiranno parlare. Si tratta infatti di un romanzo a sfondo religioso, che va a toccare un punto delicato della fede Cristiana.<br />Non avendo letto il libro non posso <span style="font-weight:bold;">dare un giudizio</span>, anche se la mia speranza è che il testo di Daniele possa essere davvero un mezzo per discutere e riflettere su temi profondi e <span style="font-weight:bold;">degni di interesse</span> che tante volte nella letteratura moderna vengono trattati in modo superficiale o semplicemente ignorati.<br /><br />Vi lascio alla presentazione scritta dall'autore, che in questo caso mi sembra molto <span style="font-weight:bold;">interessante</span> e approfondita.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Un Angelo di Nome Giuda – di Daniele Traferro.<br />Edizioni Montag</span><br /><br /><span style="font-style:italic;">Ogni volta che ho ascoltato la storia del tradimento di Gesù da parte di Giuda Iscariota, sin dalle prime lezioni del catechismo della mia infanzia, ho sempre provato un forte senso di compassione e simpatia verso chi, pur facente parte del piano di salvezza deciso da Dio, veniva poi trattato come il peggiore dei delinquenti.<br /><br />“Quello che devi fare fallo al più presto”, gli diceva Gesù, e lui, ubbidiente e con enorme coraggio, faceva quello che era il suo compito, ciò che il suo Maestro si aspettava da lui. “Quello che devi fare” gli disse Gesù, dopo che “cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.”<br /><br />Tutto era stato deciso, tutto era stato scritto e tutto consapevolmente accettato da Gesù, il Protagonista tra i protagonisti, che lo ha scelto come discepolo, che lo ha avuto seduto al suo fianco durante l’ultima cena, che non ha mai cercato di fermarlo, perché non doveva essere fermato. Così, cercando di placare la fastidiosa sensazione per quella che ho sempre sentito come una grande ingiustizia verso colui che si è invece caricato della parte più gravosa del piano divino della salvezza dopo Gesù stesso, ho sentito che era giunto il tempo di trasformare quella storia in un romanzo che in qualche modo “rimettesse apposto le cose”.<br /><br />Ecco come è nato “Un Angelo di nome Giuda”, la storia del discepolo traditore che torna nuovamente in forma umana per raccontare, ad un giornalista destinato a raccoglierne i racconti, la verità sui fatti accaduti due millenni fa; chi era veramente, come e perché è diventato il traditore più famoso dell’Umanità, ma, soprattutto, quale fu il suo vero ruolo, svelando tutti i retroscena della sua azione, rimasti fino ad ora segreti.<br /><br />Il testo è appunto il racconto, scritto in prima persona dal protagonista, dei pochi giorni passati con Giuda che lo mette a conoscenza di quanto realmente successo quando Gesù camminava in mezzo agli uomini, svelandogli anche insegnamenti giunti in forma segreta fino a noi. Con l’arrivo di Giuda nella sua vita, il protagonista è accompagnato in un viaggio fantastico, dapprima dentro di se, dove scopre il “Doppio Sigillo” che lo lega al Cristo da molto tempo, e quindi in altre dimensioni, dove inizia a rivedere molte delle certezze della sua vita presente, mentre è coinvolto in incontri, e scontri, con esseri di vari livelli di consapevolezza, sia umani sia spirituali.<br /><br />Si trova quindi nel mezzo dell’eterna lotta tra il bene ed il male, ne scopre le ragioni profonde, ne comprende il senso e l’utilità legata alla nostra dimensione umana mentre gli è mostrata la natura del tempo, della materia e dei livelli d’esistenza, in un continuo altalenare tra presente e passato, tra mondo materiale e spirituale, tra spiriti incarnati e spiriti disincarnati, tra Angeli e Demoni, i primi che operano affinché la verità di Giuda sia svelata, i secondi che cercano ferocemente di impedirlo.<br /><br />“Un Angelo di nome Giuda” è un’interpretazione, fantasiosa quanto si vuole, ma pur sempre un’interpretazione di quanto raccontano le Sacre Scritture riguardo la storia di Gesù, ed è un libro che vuole creare dubbi più che rivelare verità, vuole generare domande più che fornire risposte. Vuole essere un libro in cui chi legge, come accade al protagonista, possa essere messo di fronte alla opportunità di rivedere le credenze su cui ha creato il suo proprio mondo. E’ un viaggio all’interno di ciò che la maggior parte di noi crede, è un’ambientazione fantastica in cui i dubbi e le incongruenze si possono finalmente manifestare e, grazie all’aiuto di un essere soprannaturale, trovare vie di comprensione diverse da quelle cui siamo abituati.<br /><br />Daniele Traferro</span><br /><span style="font-weight:bold;"><br />Link correlati:</span><br /><br /><a href="http://www.unangelodinomegiuda.it/home.asp">Il sito dedicato al libro.</a><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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Principalmente dimenticanze, e problemi che nascono da una cattiva preparazione del lavoro o evidente incapacità dell'autore (fate voi ^^).<br /><br />Recentemente, però, qualcuno mi ha chiesto di parlare degli errori non tanto dei romanzi, quanto della <span style="font-weight:bold;">scrittura in sé</span>. In sostanza: quali sono i difetti intrinsechi dello stile e della narrazione tipici di chi non scrive tanto bene? Non parliamo di <span style="font-weight:bold;">trame</span>, idee o sentimenti espressi malamente, ma di veri è propri intoppi che riguardano la prima cosa che cadrà all'occhio di chi ci legge (sto parlando <span style="font-weight:bold;">della scrittura</span>, ovviamente).<br /><br />Lungi da me essere un esperto di queste cose (se fossì bravo magari qualcuno mi pubblicherebbe qualcosa... azz, non funziona più! <span style="font-weight:bold;">E adesso?!</span>) trovo questo un argomento importante e che <span style="font-weight:bold;">mi era sfuggito</span> nell'arco del corso di scrittura passato. Mi pare giusto, e magari anche interessante, provare a dire qualcosa, per cui questo è solo il primo di una serie di <span style="font-weight:bold;">tre o quattro post</span> sul presente argomento. E meno male che volevo dire <span style="font-weight:bold;">solo</span> poche cose ^^.<br /><br />Insomma, veniamo al dunque:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">I difetti più comuni nello stile degli aspiranti scrittori.</span><br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Il punto di vista.</span> Questa è una cosa che facevo anche io, o meglio forse faccio ancora ma con più<span style="font-weight:bold;"> cognizione di causa</span>. La storia inizia con un protagonista particolare, si sviluppa a partire da lui, inizia a farsi interessante, c'è uno spunto narrativo <span style="font-weight:bold;">anche buono</span>, il testo è scorrevole, piace, attira il lettore e...<span style="font-weight:bold;"> inizio del capitolo 2: </span>adesso il protagonista <span style="font-weight:bold;">non c'è più</span>, e la storia parla di un'altra persona.<br /><br />Ok, lo so. <span style="font-weight:bold;">Stephen King lo fa</span>, così come lo fanno anche tanti autori famosi. Però, e c'è un però, loro <span style="font-weight:bold;">sono famosi</span>, i loro libri sono lunghi 6-700 pagine (segno che alla fine ogni protagonista ha una storia <span style="font-weight:bold;">ben sviluppata</span>) e in fin dei conti usano questo stratagemma per costringervi a leggere: volete sapere cosa accadrà al protagonista, e allora vi sorbite anche <span style="font-weight:bold;">l'inutile trattazione</span> del punto di vista di un altro personaggio di cui in realtà non frega niente a nessuno. <br /><br />Il fatto è che questo cambio repentino lo fanno <span style="font-weight:bold;">tutti gli scrittori emergenti che conosco</span>, me stesso compreso, anche all'interno di un raccontino di 5 pagine.<br /><br />La verità è che <span style="font-weight:bold;">se lo fanno tutti</span> forse l'unico motivo sono due: <br /><br />1) è più facile saltare<span style="font-weight:bold;"> di palo in frasca</span> piuttosto che sforzarsi di seguire un solo punto di vista, che evidentemente è più difficile.<br /><br />2) e visto che lo fanno Stephen King <span style="font-weight:bold;">e compagnia bella</span> un autore magari ancora insicuro tende a dare per scontato che fare così sia <span style="font-weight:bold;">una buona idea</span>, ritrovandosi con un libro scopiazzato, oltre che scritto male.<br /><br />La verità è che a me <span style="font-weight:bold;">non piace affatto</span>... e quando lo facevo all'inizio della carriera (devo sempre fare una battuta quando parlo di carriera letteraria?) la triste e cruda verità era che semplicemente non sapevo nemmeno io <span style="font-weight:bold;">dove mettere le mani</span>. Con <span style="font-style:italic;">Mozart di Atlantide</span> è stata una scelta voluta per davvero fin dall'inizio, ma se una scelta letteraria fatica a discostarsi dall'errore di un emergente, chi volete che ne rimanga favorevolmente impressionato?<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Il punto di vista 2, la vendetta:</span> uguale a sopra, solo che questo salto tra un personaggio e l'altro avviene <span style="font-weight:bold;">in corso d'opera</span>, all'interno dello stesso capitolo senza separazione di spazi, paragrafi, lineette e asterischi vari. <br /><br /><span style="font-weight:bold;">ESEMPIO:</span><br /><br /><span style="font-style:italic;">Gino guardò il suo nemico all'interno delle pupille dei bulbi oculari degli occhi. <br />«<span style="font-weight:bold;">Ho paura</span>» pensò. «Ma non devo farglielo notare, perché sennò poi mi riempie di legnate col suo mazzone laser».<br />Il nemico di Gino guardo Gino a sua volta negli occhi di lui a cui questi appartenevano <span style="font-style:italic;">(ok, questo testo ha <span style="font-weight:bold;">più di qualche problema</span>, ma è un autore emergente non scordatelo).</span><br />«Non sarà mica paura quella che leggo nei suoi occhi?» pensò. «Perché se è così accendo <span style="font-weight:bold;">la mazza laser</span> e gliela sfracello nella zona tra la base della schiena e le gambe dimodoché poi avrà difficoltà a sedersi».</span><br />«Sta riconoscendo la mia paura?» si domandò <span style="font-weight:bold;">il nemico del nemico</span> di Gino, accostando la zona del suo corpo compresa tra le gambe e la schiena al muro di recinzione dell'esterno dell'astronave della flotta dei terrestri dell'armata dello spazio, così da apporre una protezione tra <span style="font-weight:bold;">la zona stessa</span> e lo stesso suo nemico. </span><br /><br />E così via per<span style="font-weight:bold;"> 3-400 pagine...</span> non vedo l'ora di leggere il seguito, e voi?<br /><br />Come vedete, è impossibile identificarsi nell'uno o nell'altro personaggio, e la storia viene <span style="font-weight:bold;">un po' moscia</span>. Qualcuno vi dirà che questo è addirittura un errore (anche se non lo è), ma in ogni caso non mi pare proprio il miglior modo di presentare una storia... ma gli aspiranti scrittori questo <span style="font-weight:bold;">non lo sanno</span> ^^.<br /><br />A breve (più o meno) il punto due, in cui mi sono già scordato di cosa parlo per cui <span style="font-weight:bold;">non chiedetemelo.</span><br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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Cosa questa che si nota moltissimo nella semplice <span style="font-weight:bold;">qualità del testo</span>. Non parlo di contenuti (ho appena detto che non l'avrei fatto!) ma di impaginazione, copertina, forma, aspetto... insomma, è un ottimo <span style="font-weight:bold;">lavoro editoriale</span>, anche se COME TUTTI GLI EBOOK CHE HO LETTO nessuno si è posto il problema della <span style="font-weight:bold;">leggibilità</span> del pdf sui lettori portatili. Meno male che esistono Calibre e altri programmini, anche se comunque l'impaginazione ci perde un po'.<br /><br />- Questo libro è un testo <span style="font-weight:bold;">impegnativo</span>. Amedeo Gaiezza ha già realizzato un altro testo letterario, e questo lavoro, seppure di narrativa, presenta in più punti una struttura tipica del teatro (NOME DEL PERSONAGGIO: battuta del personaggio). Lo stile <span style="font-weight:bold;">è complesso</span>, ci sono continui passaggi introspettivi e spunti di riflessione, e insomma mi sono subito trovato nella condizione di non sentirmi in grado di dare un <span style="font-weight:bold;">giudizio onesto</span> su questo lavoro.<br /><br />Credo che alcuni lettori si troveranno spaesati da un libro così difficile, e lo abbandoneranno presto per letture <span style="font-weight:bold;">più accondiscendenti</span>. Altri, invece, si sentiranno presi dai discorsi e dai ragionamenti, riusciranno a partecipare ai tanti spunti che si trovano al suo interno, e probabilmente ne usciranno ognuno <span style="font-weight:bold;">con la propria opinione</span>.<br /><br />Ma io, ripeto, non mi posso permettere di giudicare esperimenti, contenuti specifici, testi teatrali di cui<span style="font-weight:bold;"> non so nulla</span> o ricerche introspettive su cui non mi sono soffermato a riflettere. Posso solo dirvi che <span style="font-weight:bold;">mi fa piacere</span> trovare su Internet un libro così, e anche tanto, perché davvero non credo che un testo del genere troverebbe facilmente spazio in un'editoria che cerca solo il nuovo <span style="font-weight:bold;">fenomeno fantasy</span> o l'ennesimo clone di qualche palloso romanzo che parla dell'essere umano nelle sue espressioni più basse e mortificanti.<br /><br />È bello insomma che esista la <span style="font-weight:bold;">Trabant Edizioni</span> e che si dia la giusta dignità anche a libri come questo, per quanto nel solo ambito digitale (anche se ormai c'è da chiedersi quanto sia realmente limitativo quel <span style="font-weight:bold;">solo</span>) e per quanto limitata ai lettori che hanno la pazienza, oltre che di affrontare una lettura così impegnativa, di <span style="font-weight:bold;">superare gli ostacoli</span> del libro elettronico stampandosi magari il testo o - come il sottoscritto - investendo in uno strumento che ci consenta di leggerlo con la necessaria comodità.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Link: </span><br /><br /><a href="http://www.edizionitrabant.it/">Il sito della Edizioni Trabant</a><br /><br /><a href="http://www.edizionitrabant.it/download/Gaiezza_Le%20sinapsi%20di%20Evaristo_Ed%20Trabant.zip">Le sinapsi di Evaristo.pdf (692 Kb)</a> File compresso .zip<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-4367974831882242952008-07-14T10:33:00.001+02:002008-07-14T10:33:08.540+02:00Ed ecco a voi: l'editore emergente!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b9/Aldus_Manutius.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 241px;" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b9/Aldus_Manutius.jpg" border="0" alt="" /></a>Allora, ho deciso di fare <span style="font-weight:bold;">il grande passo</span>!<br /><br />Da oggi simonenavarra.blogspot.com diventa <span style="font-weight:bold;">casa editrice</span>, principalmente e totalmente e indiscriminatamente indirizzata alla promozione, stampa, vendita e promozione e stampa e vendita e poi ancora un po' di promozione dei lavori letterari dei <span style="font-weight:bold;">nuovi aspiranti scrittori</span> sconosciuti emergenti.<br /><br />Il nostro progetto editoriale all'avanguardia nello standard da noi stessi inventato e brevettato offre i seguenti servizi per tutti gli scrittori bravi e <span style="font-weight:bold;">anche bravissimi</span> che chissà perché non li pubblica nessuno, ma noi stranamente invece sì:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Creazione di un ebook:</span> se il vostro romanzo verrà giudicato idoneo, <span style="font-style:italic;">Lo scrittore emergente.com</span> realizzerà un ebook gratuito, il cui costo sarà <span style="font-weight:bold;">compreso</span> nel costo totale del servizio. Se l'autore desidera una copertina, potrà tranquillamente <span style="font-weight:bold;">prepararla da sé</span> e mandarcela per inserirla nell'ebook.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Servizio di editing:</span> ogni autore verrà sinceramente invitato a <span style="font-weight:bold;">ridare un'occhiata</span> a quello che ha scritto, prima della pubblicazione. Se trovate qualche casino dopo, è <span style="font-weight:bold;">colpa vostra</span> ma non vi chiediamo comunque altri soldi.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Servizio di correzione delle bozze:</span> la nostra casa editrice corregge attentamente le bozze <span style="font-weight:bold;">da voi prodotte</span>, fermo restando che come sopra è meglio che le rilegga bene anche l'autore. Se no, come sopra.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Servizio di stampa e vendita con diffusione a livello internazionale: </span>tramite il nostro servizio di stampa già famoso in tutto il mondo e con cui vi invieremo le copie acquistate da voi a prezzo pieno di copertina, potrete vendere i vostri libri online semplicemente spedendoli a chi ve li chiede <span style="font-weight:bold;">via email</span> e senza avere a che fare con noiosi distributori e librerie. Chiunque sia in possesso di un PC con connessione alla rete diverrà un <span style="font-weight:bold;">potenziale acquirente</span> della vostra opera letteraria!<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Pubblicità e marketing:</span> il vostro libro verrà pubblicizzato in siti <span style="font-weight:bold;">dall'enorme popolarità</span> quali lo scrittore emergente, simonenavarra.it, il newsgroup <span style="font-weight:bold;">it.arti.libri.spam</span> e la sezione off topic dei maggiori forum dedicati alla letteratura. Verranno organizzate presentazioni <span style="font-weight:bold;">a spese dell'autore</span> in librerie scelte e contattate dall'autore stesso, previo interessamento dell'autore medesimo che potrà usare tali eventi per promuovere <span style="font-weight:bold;">il proprio libro</span>.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Royalties:</span> l'autore riceve il 10% del prezzo di copertina <span style="font-weight:bold;">senza iva</span> e tolti i costi di stampa, spedizione, trasporto e smazzamento vario su tutte le copie vendute dall'autore stesso, fatto salvo il pagamento delle <span style="font-weight:bold;">clausole vessatorie</span> da parte dell'autore.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">- Concorso:</span> ogni quando ci pare, faremo un concorso estraendo <span style="font-weight:bold;">a sorte</span> uno dei manoscritti a noi pervenuti. Al vincitore del concorso verrà offerto un <span style="font-weight:bold;">contratto di pubblicazione</span> con noi che include tutti i vantaggi fino adesso elencati. I manoscritti ricevuti saranno sempre restituiti, <span style="font-weight:bold;">a spese vostre</span>, con l'aggiunta delle dovute spese di redazione e di scassamento di palle.<br /><br />Attendiamo <span style="font-weight:bold;">con ansia</span> l'arrivo delle vostre opere, che non meritano di rimanere nel cassetto. L'indirizzo però preferiamo non metterlo, che c'è il rischio che qualcuno mi prenda per pazzo o che mi mandi il manoscritto <span style="font-weight:bold;">per davvero</span>.<br /><br />Ma nessuno cascherebbe mai <span style="font-weight:bold;">in un'offerta del genere</span>, o no?<br /><br />Simone<br /><br /><span style="font-weight:bold;">NOTA: </span>l'immagine è di uno che stava su Wikipedia alla voce editore, ma non ho idea di <span style="font-weight:bold;">chi cavolo sia</span>. E sì è solo una battuta... visto che sempre su Wikipedia c'era la spiegazione ^^.<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-59946841126871069792008-07-11T11:57:00.001+02:002008-07-11T11:57:45.384+02:00Un Oceano di fantascienza!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.delosstore.it/imgbank/cover_grandi/fc14_oceano_z.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 230px;" src="http://www.delosstore.it/imgbank/cover_grandi/fc14_oceano_z.jpg" border="0" alt="" /></a>Perdonatemi la battuta che del resto avranno fatto tutti i siti <span style="font-weight:bold;">del mondo</span> su cui appare una presentazione di questo libro, ma era impossibile aprire il post altrimenti.<br /><br />Cavolate a parte, ci tenevo a rendere noto il fatto che è uscito <span style="font-weight:bold;">il vincitore</span> del premio di fantascienza a cui avevo partecipato lo scorso anno... ovviamente non vincendo perché altrimenti starei qui <span style="font-weight:bold;">a parlare di me</span>, cosa che del resto faccio sempre con tutti gli altri post. Ci tengo a chiarire che nessuno mi ha chiesto di fare questa presentazione, ma trattandosi in fin dei conti del testo che <span style="font-weight:bold;">mi ha battuto</span> mi pareva quasi doveroso citarlo sul blog.<br /><br />Il libro s'intitola <span style="font-weight:bold;">Stella Rossa</span>, appartiene (credo) al genere ucronico con i Russi che vincono la <span style="font-weight:bold;">Guerra Fredda</span> o cose del genere, e l'autore si chiama <span style="font-weight:bold;">Fabio Oceano</span> che tra l'altro trivate tra i commentatori del blog col nick di Fabbiuzz (sperando di non ricordarmi male ^^).<br /><br />L'editore è ovviamente la <span style="font-weight:bold;">Delos Books</span>, mentre il romanzo dovrebbe essere addirittura meglio di quello con cui avevo partecipato io per cui se fossi al posto vostro <span style="font-weight:bold;">me lo comprerei subito!</span><br /><br />Come da consuetudine vi lascio con la presentazione ufficiale del libro:<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Stella Rossa - di Fabio Oceano<br />Vincitore del premio Fantascienza.com 2006<br />Editore Delos Books</span><br /><br /><span style="font-style:italic;">In un mondo in cui gli Stati Uniti sono ridotti a un pugno di stati litigiosi e la superpotenza vincitrice della Guerra Fredda è l'Unione Sovietica, la Stella Rossa – un'astronave di nuova concezione – è l'arma definitiva per ottenere il dominio del nuovo campo di battaglia: l'orbita terrestre. Quando però l'astronave precipita in un wormhole e si ritrova nel nostro universo, gli ufficiali a bordo devono confrontarsi con l'addestramento e gli ordini ricevuti prima di partire. Mentre il mondo scivola verso una guerra globale, l'unico che può impedire il disastro è Dimitri Valenko, Comandante in seconda della Stella Rossa, pedina consapevole in un gioco più grande di lui.<br /></span><br /><br />Simone<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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Insomma, a parte che non c'era confronto e si potrebbe quasi dire che <span style="font-weight:bold;">così non vale</span>, diciamo che io ho tutto il tempo di partecipare al prossimo Urania con Primo Mazzini, di perdere anche quello e di riprovarci <span style="font-weight:bold;">altre 8 volte</span> prima che mi dica bene.<br /><br />Tra i finalisti al premio troviamo <span style="font-weight:bold;">i seguenti nomi</span>: <br /><br />• Il traghetto polena di Marco Alessi;<br />• Uomon di Marco Minicangeli;<br />• Pianeta di ventura di Fabio Oceano.<br /><br />Se vi ricordate, Fabio Oceano ha vinto <span style="font-weight:bold;">il premio Delos</span> che ho perso lo scorso anno, e questo mi fa pensare che se a me non mi segnalano nemmeno mai e altri vincono <span style="font-weight:bold;">praticamente sempre</span> un motivo dovrà pur esserci... anche se a dire il vero mi sfugge.<br /><br />In realtà io so perché il romanzo viene sempre buttato al secchio dopo 2 pagine, cosa che posso riassumere con <span style="font-weight:bold;">una regola</span> che avevo già detto mesi fa: <span style="font-style:italic;">se volete rompere le regole, fatelo col vostro secondo romanzo.</span> <br /><br />O ancora: se pensate che i lettori andranno avanti con fiducia fino a pagina X, siete X-1 volte<span style="font-weight:bold;"> troppo ottimisti</span>. (Tradotto: se l'inizio è noioso, il libro finirà nel secchio a pagina 2).<br /><br />O ancora: se non hai voglia manco tu di rileggerlo, vuoi che qualcuno addirittura <span style="font-weight:bold;">lo paghi?</span><br /><br />O ancora: se dopo aver letto l'incipit qualsiasi editore mi dice: <span style="font-style:italic;">dovresti puntare sul comico</span>, forse c'è anche qui una ragione precisa.<br /><br />O ancora: adesso che mi pubblicano un libro che parla di come <span style="font-weight:bold;">non mi hanno pubblicato questo libro</span>, forse se poi invece me lo pubblicavano era anche un guaio.<br /><br />O ancora: adesso posso riprendere a fare lo scrittore fanatico che non partecipa ai premi letterari <span style="font-weight:bold;">per principio</span>. (E risparmio almeno qualche soldo!)<br /><br />O ancora: nessuno leggerà la divertentissima scena d'azione che hai messo <span style="font-weight:bold;">a metà libro</span>. <br /><br />O ancora: ma quanti romanzi vincitori di premi letterari <span style="font-weight:bold;">ho mai letto</span>? E Painlog è arrivato secondo, per cui non vale.<br /><br />O ancora: ma tanto io volevo andare in libreria, mentre l'Urania esce solo in edicola (l'autoconsolazione <span style="font-weight:bold;">più patetica</span> mai sentita, vero?)<br /><br />O ancora: il mio romanzo si trova addirittura in formato ebook. E <span style="font-weight:bold;">scusate se è poco</span> (o se ho appena detto che volevo andare in libreria ^^).<br /><br />O ancora: ci sono un sacco di scrittori che non hanno mai vinto un premio letterario <span style="font-weight:bold;">in vita loro</span>: e se mi mettessi a fare una ricerca, sono sicuro che ne troverei anche qualcuno.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">E vabbe', basta.</span><br /><br />Allora, per il momento vi ri-linko il vecchio ebook, anche se a questo punto dovrei decidermi a rivedere quei cacchio di dialoghi e a ritagliuzzarlo un po'. E ringraziate il signor Urania che mi ha segato, se no <span style="font-weight:bold;">vi toccava comprarlo</span> ^^.<br /><br />Simone<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Versione stampabile:</span><br /><br /><a href="http://www.simonenavarra.it/file/Ebook-Fantascienza-SimoneMariaNavarra-MozartdiAtlantide.pdf">Simone M. Navarra - Mozart di Atlantide.pdf (2,8 Mb)</a><br /><span style="font-weight:bold;"><br />Versione per lettori portatili:</span><br /><a href="http://www.simonenavarra.it/file/Ebook-SimoneMariaNavarra-MozartdiAtlantide-Lettore.pdf"><br />Simone M. Navarra - Mozart di Atlantide - Lettore.pdf (3,1 Mb)</a><br /><br /><a href="http://www.simonenavarra.it/file/Ebook-SimoneMariaNavarra-MozartdiAtlantide-Lettore.rtf">Simone M. Navarra - Mozart di Atlantide - Lettore.rtf (1,7 Mb)</a><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Il libro stampato tramite <span style="font-style:italic;">print on demand</span>:</span><br /><br /><a href="http://www.lulu.com/content/886363">Mozart di Atlantide - Il libro in print on demand.</a><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-weight:bold;"></span></span><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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</script></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-34858041.post-77743308034433434622008-07-07T11:23:00.001+02:002008-12-09T00:29:49.360+01:00Gli ebook degli altri emergenti: Il contributo - di Glauco Silvestri<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_HmmCosaZNdo/SGiMrxPu7XI/AAAAAAAAC_o/jaSqPpxmkdU/s1600/ilcontributo_cover-sml.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 230px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_HmmCosaZNdo/SGiMrxPu7XI/AAAAAAAAC_o/jaSqPpxmkdU/s1600/ilcontributo_cover-sml.jpg" border="0" alt="" /></a>Vi è mai capitato di aspettare <span style="font-weight:bold;">l'uscita di un film?</span> Vi è mai capitato di vedere la pubblicità di un gioco o di un libro, e di dirvi: <span style="font-style:italic;">non vedo l'ora che esca per comprarlo?</span> E be', <span style="font-weight:bold;">che ci crediate o no</span>, quando Glauco ha annunciato sul blog la futura <span style="font-style:italic;">release</span> (è questo il gergo tecnico della roba messa a disposizione online) di questo ebook mi è subito venuta <span style="font-weight:bold;">voglia di leggerlo</span>... e per di più neanche l'ho dovuto pagare!<br /><br /><strong>Il contributo - di Glauco Silvestri</strong><br /><strong>Ebook autoprodotto</strong><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Il libro:</span> il perché di tanta <span style="font-weight:bold;">febbrile anticipazione</span> (e vabbè ^^) è presto detto: <br /><br />- Glauco lo conosco da quando ho aperto il blog (o poco dopo) e mi fa <span style="font-weight:bold;">semplicemente piacere</span> leggere altro di suo.<br /><br />- Questo ebook è una sorta di seguito di <span style="font-weight:bold;">31 Ottobre</span>, il romanzo che Glauco ha pubblicato lo scorso anno e che avevo già letto.<br /><br />- <span style="font-style:italic;">Il contributo</span> è ambientato a Roma! Insomma, un horror sanguinolento ambientato sotto casa mia: come potevo non leggerlo?<br /><br /><strong>La trama:</strong> uno scrittore emergente (non sto scherzando!) manda un manoscritto a una casa editrice, dove viene <span style="font-weight:bold;">più o meno</span> letto e valutato da uno dei redattori. È l'inizio di una serie di <span style="font-weight:bold;">morti inspiegabili</span> collegate a questo manoscritto e a un misterioso contributo. Non avete <span style="font-weight:bold;">già paura</span>? No? Vabbè, nemmeno io... però la storia è lo stesso <span style="font-weight:bold;">intrigante</span>.<br /><br /><strong>Lo stile:</strong> mi piace come scrive Glauco. O meglio, <span style="font-weight:bold;">mi piace molto</span> per alcuni versi, e <span style="font-weight:bold;">per nulla</span> per certi altri, e la media tra le due cose resta un giudizio positivo.<br /><br />Di positivo c'è il fatto che il testo <span style="font-weight:bold;">è veloce</span>. È così rapido e scorrevole che le situazioni passano sullo schermo del lettore di ebook <span style="font-weight:bold;">come se niente fosse</span>, e alla fine - come è stato per 31 Ottobre - sono rimasto addirittura un po' deluso:<span style="font-style:italic;"> ma che, è già finito?!</span><br /><br />Di positivo, ancora, c'è che Glauco non ha chissà quali pretese, o <span style="font-weight:bold;">idee strane</span> o variazioni non necessarie o sbrodolature. Questo è un racconto horror con gli ammazzamenti, e nel racconto c'è l'horror, ci sono gli ammazzamenti... <span style="font-weight:bold;">e basta</span>. Niente noia, niente secondi fini, niente cavolate che rovinano la trama.<br /><br />In realtà c'è un <span style="font-weight:bold;">qualcosa di più</span> in quel personaggio dello scrittore emergente che non si sente realizzato, o in quel manoscritto misterioso che i personaggi descrivono come: <span style="font-style:italic;">ben scritto ma con qualche problema di punteggiatura</span>. C'è insomma la firma dell'autore in tutto questo, ma i personaggi <span style="font-weight:bold;">restano tali</span> e la storia non esce mai dalle righe.<br /><br />Volendo confrontare questo <span style="font-style:italic;">Il contributo</span> con <span style="font-style:italic;">31 Ottobre</span>, il suo per così dire <span style="font-weight:bold;">prequel</span>, mi pare evidente che l'autore sia maturato nell'arco di tempo che separa i due libri. I personaggi <span style="font-weight:bold;">sono migliori</span>, la storia scorre meglio e insomma si sente un generale miglioramento.<br /><br />Veniamo ai <span style="font-weight:bold;">lati negativi</span>, ah ah! <br /><br />Il testo ha qualche difetto <span style="font-weight:bold;">puramente tecnico</span> che nasce, a parer mio, da un cattivo <span style="font-weight:bold;">metodo di revisione</span> usato dall'autore. Dico così perché facevo gli stessi errori anch'io, per cui più che una critica è un complimento ^^ Ma ne parliamo <span style="font-weight:bold;">più avanti</span>.<br /><br />Per il resto, il problema principale è che è talmente breve da lasciare la sensazione che si sarebbe potuto <span style="font-weight:bold;">dire di più</span>, specie su alcuni personaggi che vengono eliminati un po' troppo in fretta. E pure qui più che una critica mi pare <span style="font-weight:bold;">un altro complimento</span> (però adesso basta, eh!)<br /><br />Una cosa che ho notato io, è che certi personaggi sono <span style="font-weight:bold;">più riusciti</span> di altri. Credo che la cosa dipenda proprio dal fatto che l'autore è <span style="font-weight:bold;">migliorato</span> col tempo. Per dire: il personaggio dello scrittore è <span style="font-weight:bold;">molto interessante</span> (anche per ovvi motivi, no? ^^) mentre quando ritroviamo il protagonista della storia precedente non c'è assolutamente lo stesso tipo di coinvolgimento emotivo. Per assurdo, non tirare per nulla in mezzo il vecchio 31 Ottobre ma scrivere <span style="font-weight:bold;">una storia nuova</span>, per quanto correlata alla precedente, avrebbe potuto dare dei risultati migliori.<br /><br />Buona, anzi <span style="font-weight:bold;">buonissima</span>, l'idea di usare questo ebook per pubblicizzare il romanzo attualmente in vendita. Sicuramente, se avessi incontrato Glauco per la prima volta con questo testo mi sarei incuriosito e forse avrei acquistato il suo libro... ma visto che <span style="font-style:italic;">31 Ottobre</span> <span style="font-weight:bold;">ce l'ho già</span> mi sono tenuto la copia che avevo ^^.<br /><br /><strong>Tecnicismi:</strong> qualche riflessione inutile su come scrive il caro Glauco Silvestri:<br /><br />- Il testo è <span style="font-weight:bold;">ambientato a Roma</span>, in ambienti verosimili e realistici. Ci sono però presenze esoteriche che hanno <span style="font-weight:bold;">un'influenza assoluta</span> sulla realtà (quando arriva il cattivo le vittime non hanno via di scampo, non ci sono colluttazioni o possibilità di fuga).<br /><br />- Il romanzo è scritto saltando dal <span style="font-weight:bold;">punto di vista</span> di un personaggio all'altro: il capitolo I è visto dal redattore, il capitolo II è visto dallo scrittore, il capitolo III è visto dal poliziotto<span style="font-weight:bold;"> e così via</span>. È uno stile che non mi piace molto (arrivo a giudicarlo <span style="font-weight:bold;">un difetto</span>, ma questo è un altro argomento) ma funziona e tra l'altro lo si ritrova in molti horror e thriller... e anche nei miei primi romanzi ^^.<br /><br />- Ci sono poi certe situazioni che sembrano <span style="font-weight:bold;">un po' forzate</span> (il padre che segue l'autopsia della figlia?!) ma ok è un tipo di narrativa e alla fine <span style="font-weight:bold;">dipende dai gusti</span> e dalle aspettative del lettore. <br /><br />- L'idea del manoscritto assassino è ottima. Ricorda molto <span style="font-weight:bold;">The Ring </span>e compagnia bella e rende stimolante la lettura.<br /><br />- La violenza e il sangue sono <span style="font-weight:bold;">a livello zero</span>. I personaggi muoiono, ma non ci sono scene truculente, sangue e squartamenti vari. A qualcuno piacerà questo non ricorrere a immagini scontate, a qualcuno non piacerà. Fate voi.<br /><br />- C'è molto:<span style="font-style:italic;"> tizio accese il computer con cui scriveva i suoi romanzi. Aveva utilizzato quel computer per molti anni, e ricordava ancora il giorno in cui finì il suo primo racconto e ne stampò una copia. Il suo primo racconto parlava di un gatto randagio che viveva per strada e bla bla bla...</span> qualche triglia dirà che è un errore scrivere così. Secondo me <span style="font-weight:bold;">non è</span> un errore (e anzi alle volte è necessario tagliare corto e dire delle cose senza costruirci sopra scene inutili) però è un tipo di scrittura che rischia di <span style="font-weight:bold;">danneggiare il testo</span> per cui bisogna saperla usare bene. In questo caso il testo è molto breve per cui queste informazioni date di fretta si sarebbero potute espandere un po' di più.<br /><br />- Nel testo ci sono errori di punteggiatura o ripetizioni o altri <span style="font-weight:bold;">piccoli problemi</span> di cui credo l'autore si renda conto (si parla di errori del genere nel manoscritto di cui si racconta nella storia) ma che per qualche motivo <span style="font-weight:bold;">non ha corretto</span>. Anche io facevo qualche pastrocchio con le virgole (facevo, ok? <span style="font-weight:bold;">Al passato</span>!) e ho risolto stampando tutto con un carattere 14 e interlinea 120% e rileggendo <span style="font-weight:bold;">ad alta voce</span>. In questo modo la pausa fuori posto sarà evidente, o almeno per me è stato così.<br /><br />- Il testo è pieno di <span style="font-weight:bold;">D eufoniche</span> messe tra due vocali diverse (ed adesso, ad essere... ad esempio invece va bene, perché altrimenti suona malissimo) che <span style="font-weight:bold;">non sono un errore per io, me, il sottoscritto e quello che penso io</span>, ma sono mal viste dall'editoria moderna. Un consiglio che vale <span style="font-weight:bold;">per tutti</span>: da un autore che vuole essere commerciale (essere pubblicato e vendere) gli editori si aspettano manoscritti <span style="font-weight:bold;">senza "d" al posto sbagliato</span>. È come andare a fare un colloquio alla Ferrari con la maglietta della McLaren: non c'è alcuna possibilità che vi assumano se vi presentate così, per cui <span style="font-weight:bold;">toglietevela e basta</span>.<br /><br /><strong>Pubblicabilità:</strong> non credo che Glauco intenda pubblicare questo ebook, che vuole principalmente tornare su <span style="font-weight:bold;">trama e personaggi</span> del suo romanzo attualmente in vendita con una nuova storia ambientata in un'altra città.<br /><br />Credo che l'autore sia in grado di scrivere <span style="font-weight:bold;">trame avvincenti</span>, e che si noti un suo continuo miglioramento rispetto ai primi lavori. Il mio consiglio resta comunque di lavorare di più<span style="font-weight:bold;"> sulle revisioni</span>, perché punteggiatura e D non conformi a quello che vogliono gli editori (è questa la realtà) rischiano di donare una brutta sensazione di scrittura amatoriale a un testo che in realtà è ottimo e ha bisogno soltanto di <span style="font-weight:bold;">alcuni accorgimenti</span>.<br /><br />Per chiunque abbia apprezzato <span style="font-style:italic;">31 Ottobre</span> (come il sottoscritto) questo <span style="font-style:italic;">Il contributo</span> è invece una lettura <span style="font-weight:bold;">obbligata</span> visto che ne riprende i temi e i personaggi, ha un'idea molto interessante, si sente che l'autore è migliorato, è ambientato a Roma e poi <span style="font-weight:bold;">è pure gratuito</span>.<br /><br />Insomma, ma che altro volete? ^^<br /><br />Simone<br /><br /><strong>VOTO FINALE:</strong> B- (il - per le <span style="font-weight:bold;">virgole assassine</span> e perché lo volevo lungo il triplo!)<br /><br />Vi ricordo che recensisco solo ebook gratuiti <strong>di roba lunga</strong> (racconti di poche pagine non valgono). Qui trovate un <strong>utile elenco</strong> delle valutazioni.<br /><br />A=Mi sono stati dati dei soldi/"Io scrivo e bla bla", ovviamente.<br />B=È Ok, o mi sono stati dati pochi soldi.<br />C=C'è di meglio/l'autore è uno che mena. <br />D=Così così, ma tanto meno di C non lo darò a nessuno che mica voglio litigà.<br />E=Il romanzo di una triglia ^^.<br />F=Il romanzo di una triglia, se è pure brutto davvero.<br />G=Qualsiasi libro che assomigli a uno dei miei e che potrebbe farmi concorrenza.<br />H=Mozart di Atlantide.<br />I=Primo Mazzini 2, quando venderò i diritti e lo scriverà qualcun altro.<br />L=Un mio romanzo quando, dopo aver venduto milioni di copie, deciderò di essere sincero.<br />M=Qualsiasi ebook che contenga un virus che mi sfasci il lettore!<br /><br /><strong>Link:</strong><br /><a href="http://gloutchov.googlepages.com/ilcontributo.html"><br />Glauco Silvestri - Il Contributo.pdf (330 Kb)</a><br /><br /><a href="http://31ottobre.blogspot.com/">31 Ottobre (il blog di Glauco Silvestri)</a><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript"><!--
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