
Inauguriamo finalmente la sezione che dovrebbe fare da scheletro all'eventuale
secondo libro del blog (che sarà famoso per essere il primo seguito di un libro
mai pubblicato ^^): il corso di scrittura avanzato che vi fa diventare
ancora più bravi (ma non necessariamente a scrivere).
E perché questo corso tanto avanzato dovresti farlo proprio tu? Mi chiederà di per certo qualcuno dei soliti simpaticoni. Be', prima di tutto perché se anche
non ci crede nessuno io qualcosa su come si scrive temo di averla capita per davvero. In secondo luogo perché tanto anche sui manuali di scrittura degli
scrittori bravi (sarebbero quelli che li pubblicano pure... ma non sono più tanto sicuro che esistano davvero) ci stanno scritte solo fregnacce, e poi soprattutto perché l'idea
l'ho avuta io e se c'era qualcuno più adatto di me allora poteva pensarci prima.
E poi vabbe', inutile arrampicarsi sugli specchi: faccio un corso avanzato perché se no nel secondo libro
che cazzo ci scrivo? E incominciamo con la prima puntata.
Il corso di scrittura avanzato: perché non vanno messi 120 mila aggettivi per pagina (o perché vi dicono di non farlo).Ma questa è roba vecchia! Su tutti i libri di
addomesticamento editoriale (tanto per non ripetere sempre
corsi di scrittura) c'è scritto che
meno aggettivi mettete e meglio è, e soprattutto guai a scrivere qualsiasi cosa che finisca in ente (credo si riferiscano agli avverbi e a un altro modo per formulare la frase
lei non dice la verità) pena l'arsura nel microonde con tanto di funzione
crispy attivata.
Ok,
è vero. A partire da Stephen King fino al redattore più inutile della redazione più scarsa (che poi non necessariamente scrive peggio di King, anche se è probabile) vi diranno tutti la stessa cosa, imponendovi di eliminare gli aggettivi
e zitti senza possibilità di appello. Il bello è che sto per dirvelo anch'io, solo che a differenza dei milioni di miliardi di altre voci simili alla mia sarò anche il primo che proverà a
spiegarvi i vari perché. E se dopo non sarete ancora daccordo allora stupitemi pure con tutti gli aggettivi che vi pare, non batterò ciglio.
Un testo più corto è meglio di uno più lungo: qui sembra una cosa ridicola, ma
non lo è. La gente si stanca nel leggere frasi lunghe e complesse, c'è poco da fare. Capisco che non è colpa vostra se l'essere umano è tanto fragile, però è la realtà dei fatti ed è una cosa con cui dovete fare i conti. Se eliminate gli aggettivi inutili e riuscite a dire la stessa cosa con
meno parole vi ritroverete con un libro più gradevole.
Non tutti gli aggettivi servono a qualcosa: cosa pensereste se vi dicessi che
il caldo calore della fiamma di fuoco fu spento dall'effetto bagnante dell'acqua che era umida? Immagino che vi direste che qui le cose sono due: o lo stavo facendo di proposito per dare alla frase un senso particolare (io in questo caso stavo ricercando
lo schifo) oppure che è inutile arrampicarsi sugli specchi: suona male perché è zeppo di aggettivi di cui non c'era bisogno e per di più proposti in un cattivo italiano. Adesso lo
ri-chiarisco: non vi aspettate che qualcuno legga quella frase pensando che è tutto a posto perché
non lo è, e il problema sono gli aggettivi.
Voi dovreste essere quelli che scrivono bene: ok, il libro è il vostro e in fin dei conti se ne avete voglia potete metterci dentro tutti gli aggettivi che vi pare. Avete
il mio permesso. Però l'idea alla base del vostro stesso
essere scrittori è che il vostro italiano sia di alto livello... o per lo meno di livello medio. Almeno almeno sufficiente, dai. Quello che voglio dire è che se decidete di aggiungere una riga, una frase o anche
una singola parola dovete farlo dimostrando di esserne all'altezza. Vi faccio un esempio che - ci crediate o no - corrisponde più o meno a quello che capita di leggere in giro per Internet:
Il valoroso guerriero si arrampicò sbuffando sul pendio scosceso mentre una pallida luna illuminava il cielo nero di quella fredda notte invernale. Ok, avete letto
le cronache della spada del prescelto dei signori del drago: il destino dell'anello o qualche altra dodecalogia da
milioni di pagine, e alla luce di qualche vostro insensato gusto personale volevate scrivere qualcosa di simile. Liberissimi, o meglio: cazzi vostri. Se vi piace 'sta roba
peggio per voi, e anzi è un genere che va anche di moda per cui finisce pure che diventate famosi. Il fatto è che nella frase che avete appena scritto
ogni singolo aggettivo è il diretto complementare della parola a cui si riferisce:
Guerriero valoroso, notte buia, inverno freddo, luna pallida... la cosa evidente in tutto questo è che non vi siete minimamente sforzati nemmeno a pensare qualche aggettivo più originale e
meno scontato, e soprattutto che non avevate alcuna idea sull'ambientazione ma avete scritto solo usando le frasi
più scontate che vi venivano in mente. Insomma il testo fa cagare non perché ci sono dieci aggettivi per riga, ma perché sembrano gli unici dieci
che conoscete.
Tanto per far finta che sia un corso serio andiamo a vedere come scrive davvero uno come Tolkien (sperando di non passare i guai per poche righe):
Il popolo hobbit è discreto e modesto, ma di antica origine, meno numeroso oggi che nel passato; amante della pace, della calma e della terra ben coltivata, il suo asilo preferito era una campagna scrupolosamente ordinata e curata. Ora come allora, essi non capiscono e non amano macchinari più complessi del soffietto del fabbro,
del mulino ad acqua o del telaio a mano, quantunque abilissimi nel maneggiare attrezzi di ogni tipo.La miseria, ci sono più aggettivi nelle prime due righe che in due miei romanzi messi insieme... e ho pure scelto un passaggio dove
ce ne sono pochi! Ammetterete però che nel testo di Tolkien non c'è nulla di banale e di scontato, ed è scritto così bene che a me quei nanetti del cavolo mi pare quasi di poterli
vedere (stavo per scrivere
prendere a calci... e in effetti se vedete l'ho fatto).
Forse state copiando il testo sbagliato: cioè, è vero che un libro bello può vendere tanto e un libro che vende tanto può anche essere bello, ma se siete convinti che descrizioni di un certo tipo
siano belle perché si trovano all'interno di libri
che vendono tanto rischiate di non capirci più niente. Un po' come dopo aver letto questo paragrafo.
Se non siete capaci, non ci provate: e adesso vi svelerò
il reale motivo per il quale tutti i corsi base di scrittura impongono di ridurre al minimo avverbi e aggettivi. Perché tanto sono rivolti a gente che di scrittura
sa ancora pochino (avrei detto
non capisce una minchia ma poi qualcuno si offendeva) ma che dopo l'acquisto dei
40 fascicoli di
tutti Hemingway o del video corso interattivo
premio Nobel in 30 minuti pretenderà di sentirsi
almeno migliorata.
Insomma, imponendo indiscriminatamente
a tutti di scrivere nella maniera più semplice possibile la speranza è di formare
cattivi scrittori che - per lo meno - scrivano roba che non dia l'effetto di passare le unghie su una lavagna. Il triste risultato di tutto questo è che i racconti degli
aspiranti emergenti che hanno studiato (tre giorni) sembrano scritti tutti dalla stessa persona che evidentemente non ha completato le elementari, ed è pieno di rimbambiti che avendo letto l'incipit dell'autobiografia di qualche autore di
best seller (
io avere fatto molti molti soldi con mio libro molto molto bello e ora spiega te come avere fatto: non mette aggettivi e avverbi che suona molto molto brutto, e se questa idea non piacere metti pure tuo libro in tuo culo) passano il tempo a cancellare gli aggettivi di qualsiasi testo gli capiti sotto mano per poi dire all'autore che
gliel'hanno migliorato.
Ok, lo ammetto, lo faccio sempre anch'io ^^.
Simone