L'introduzione al libro del blog.
È un po' che cerco di preparare un'introduzione al libro del blog, ma continuo a non essere soddisfatto. Questa è l'ultima versione che mi pare ancora un po' moscia. Mi pare che suoni un po' forzata e che scorra poco, voi invece che ne pensate?
Introduzione: come nasce questo libro?
Questo breve trattato sulla scrittura (se così abbiamo il coraggio di chiamarlo) nasce da un blog che ho chiamato Lo scrittore emergente, all'interno del quale racconto le mie vicissitudini editoriali nel ruolo di aspirante scrittore famoso. Io sono infatti uno dei tanti autori che cercano in tutti i modi di uscire allo scoperto, vedendosi però continuamente respinti dagli editori, snobbati dalla critica e ignorati dal pubblico.
Nel corso della mia carriera di emergente ho affrontato editori a pagamento, corsi di scrittura creativa, concorsi più o meno truffaldini, forum di autori mediocri che si credono delle guide spirituali, siti letterari autorevoli o fatti in casa, giudizi lapidari di critici più o meno sconosciuti, standing ovation da parte di persone che non hanno mai letto niente di mio e chi più ne ha più ne metta.
Insomma, chi potrebbe raccontare il mondo dei libri e di tutto quello che ci gira attorno se non uno come me, totalmente immerso nella realtà editoriale più vera e tangibile, quella cioè della delusione e del fallimento? Un ambiente popolato di gente che s'è messa in testa di campare in un campo in cui non si guadagna una lira e anzi chi ha successo viene guardato storto, come se nel non andare in bancarotta ci fosse qualcosa di male.
Eppure, fedele al mio ruolo di cattivo autore, non potevo perdere l'occasione di sbagliare libro per l'ennesima volta: ecco allora che questo che avete tra le mani non è un semplice testo sull'editoria condito con qualche considerazione personale, ma ha la pretesa di essere un vero e proprio corso di scrittura indirizzato alla creazione di un romanzo.
Frugando nel blog ho infatti tirato fuori una serie di articoli in cui racconto quel poco che spero di aver capito su come si scrive un libro, mescolando il tutto con approfondimenti e polemiche più o meno giustificate su tutto ciò che è costretto ad affrontare chi si è messo in testa la malaugurata idea di voler fare lo scrittore per davvero.
Il risultato finale è il testo che avete tra le mani e che potrete giudicare tranquillamente da voi. O forse no, visto che se tanto mi da tanto come tutte le cose che ho scritto finora non sarà mai pubblicato.
Simone
13 commenti:
Moscia no, poco fluida sì. Non so perché, ma anch'io ne ho ricavato una sensazione di scarsa scorrevolezza.
Forse perché, volendo giustamente spiegare in cosa consiste il libro e cosa ti ha condotto a scriverlo (alla fine di un'introduzione trattasi) gli hai dato un'impronta un po' troppo didascalica, esplicativa.
L'ironia che accompagna il blog è presente, ma meno pungente.
Forse un po' di ironia in più non guasterebbe, e magari conviene essere meno esaustivi a costo di lasciare qualche ombra che si schiarirà leggendo il resto del libro.
E' vero che, come dicevo, un'introduzione deve pur introdurre, però è anche la prima pagina del libro, quindi il biglietto da visita che offri al lettore.
Questa la mia personale opinione di modesto lettore (come sempre).
Ciao, dacty.
Dacty: grazie del consiglio davvero utile. Io meditavo anche di non mettere affatto un'introduzione... intanto vediamo se mi verrà qualcosa di meglio.
simone
Io trovo un problema subito, quando dici "trattato sulla scrittura".
Ecco, a me sembra che una locuzione del genere stoni in bocca perfino a Dostoevski o Aldo Busi, figuriamoci in bocca a un esordiente (o quasi, con tutto il rispetto s'intende).
Secondo me dovresti cambiare tono. E subito. Anzi leva proprio l'introduzione e spalma quei concetti nel resto del libro.
[Ste]
Noantri: speravo che il commento tra parentesi bastasse a smorzare l'auto-proclamazione a trattato, ma forse è proprio il tono che non mi rende del tutto soddisfatto. Ho già in mente qualcosa di diverso ma non riesco a trovare l'umore giusto per metterla giù.
Ciao e grazie!
Simone
A me piace l'idea dell'introduzione... alla tua manca solo un pizzico di ironia! Almeno secondo il mio modesto parere!!!
Venite nel mio blog (ancora 0 visite!) loscaffaleinalto.blogspot.com !!!
Non mi sembra moscio, ma mi sembra anche scritto senz'anima, non so se mi spiego... Ma per il resto, non vedo cosa non vada (come se avessi detto poco! XD).
Per prima cosa, però, accenterei il "da" di "se tanto mi da tanto" che ti è sfuggito. ;)
Scrittore: ti ho appena linkato.
Federico: non ti piace proprio l'idea del libro del blog, eh? ^^ Comunque il dà prima o poi lo correggerò (non te ne scappa una ^^).
Simone
L'introduzione ci può stare... anzi ci deve stare. Ma devo unirmi al coro di chi mi ha preceduto: non è il tuo stile, potrebbe andare bene per un mio libro!
E' scitta bene, ma sembra che segua un diagramma di flusso: lascia andare la penna come sai fare. Cattiveria, sarcasmo e ironia... se non gli fai vedere la gambetta, tirano dritti senza nemmeno rallentare...
come dice dactylium, la presentazione manca dell'ironia di cui è pieno il tuo blog. E' troppo seriosa...
Ma sul serio vuoi mettere in vetrina il mio libro senza leggerlo? Guarda che se poi non piace e l'hanno comprato perché l'hanno visto su questo blog, poi la gente viene a lamentarsi, eh? :)))
Riccardo: grazie del commento!
Comunque di presentazione ne ho già preparata un'altra che mi pare vada un po' meglio... zoppica un po' sulla conclusione ma appena la rivedo ovviamente la posto.
Glutchov: a leggerlo lo leggerò anche, ma intanto se ti fa piacere lo spammiamo un po' ^^
Simone
Simone, guarda che l'idea del libro-blog mi piace! Forse ti stai confondendo con qualcun altro...
Federico: ok meglio così allora... è che mi pareva che ti sembrasse che i miei ultimi post fossero poco "ispirati" perché scritti appositamente per il libro. Che poi è una cosa verissima ^^
Simone
Io comincerei con una frase ad effetto, tipo "In Italia, si sa, ci sono più scrittori che lettori.", da prendere come spunto per iniziare il discorso.
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