Come evitare di scrivere boiate.
Ecco il naturale seguito del post precedente (quello sullo scrittore che scrive boiate, credo). Con l'abilità e il pressappochismo che solo un aspirante scrittore famoso può sfoggiare, eccovi una bella lista di consigli per evitare che il vostro scritto (racconto, romanzo, trattato, sceneggiatura o giustificazione per aver fatto sega a scuola) contenga inesattezze tali da farvi fare una figura di ridicola di fronte al vostro pubblico di lettori.
- Siate colti: ok, che consiglio idiota. Chiunque poteva arrivarci da solo, lo ammetto. Se vogliamo scrivere una storia che tratti un determinato argomento (mettiamo la rivoluzione francese), ci conviene documentarci come si deve ancora prima di iniziarne la stesura (e ancor meglio se ci documentiamo proprio sulla rivouluzione francese stessa).
Ma non è solo questo. Se siete persone acculturate, se avete studiato e sapete tante cose, sarà più probabile che non scriviate idiozie anche nel momento in cui correte il maggior rischio di farlo: quando cioè siete così convinti di essere ferrati su un dato argomento da non andare a controllare.
Lo so, è un po' arzigogoloso come consiglio, ma è una cosa che funziona anche nel lavoro di tutti i giorni per cui datemi retta. È più facile scrivere una cavolata su argomenti in cui ci sentiamo ferrati piuttosto che quando parliamo di cose che non conosciamo. Se dovessi parlarvi, che ne so, della maschera di Tutankhamon, certo del fatto di non saperne assolutamente nulla mi documenterei a fondo e non commetterei alcun errore (tipo inventarmi l'esistenza di piramidi che in realtà non esistono o cose del genere).
Il problema invece nasce quando parliamo di cose di cui ci illudiamo di essere al corrente, perché corriamo il rischio di ripetere luoghi comuni e inesattezze che qualunque esperto sarà in grado di individuare, sottolineare e soprattutto smentire pubblicamente.
Sapere di non sapere insomma è già una gran bella cosa, lo diceva già a suo tempo un tizio famoso... di cui però non faccio il nome perché ho paura di scrivere un'altra boiata.
- Trovate uno che ci capisce: a me questo post mi sembra tanto di averlo già scritto (si sta avvicinando sempre più il momento di passare ad altro, mi sa ^^). Comunque sia, se passate il vostro testo a un esperto, è probabile che questa persona si accorga degli errori e che ve lo faccia notare.
Il guaio qui è che gli errori potrebbero essere così grossi da non poter essere corretti se non riscrivendo il libro per intero... e in questo caso vi consiglio di fottervene e lasciare il tutto così com'è. I registi di Hollywood lo fanno sempre, perché non potete farlo voi? (Perché non lavorate ancora ad Hollywood, mi pare ovvio).
Altro problema è che l'esperto potrebbe non essere così esperto come millanta di essere (non avete idea di quanti esperti incapaci ci sono al mondo) e non accorgersi di eventuali errori o imprecisioni. In questo caso, però, potete anche stare allegri, perché avete preso due piccioni con una fava: non dovete correggere il vostro libro, e se avete anche qualcuno a cui dare la colpa!
- Sceglietevi l'argomento: adesso anche questa è una cosa banale, ma forse bisogna comunque dirla (anche perché se no il post viene troppo corto). Nel vostro lavoro di scrittori sconosciuti, nessuno vi obbliga a parlare di Mozart piuttosto che della civiltà di Atlantide oppure dei gatti randagi.
A meno che non stiate scrivendo qualcosa per cui avete firmato un qualche contratto che vi vincola a determinati argomenti, siete solo voi a decidere di cosa tratterà la vostra storia. A questo punto, perché dovete rendervi la vita difficile? Scegliete ambienti e situazioni che conoscete, così non dovrete documentarvi più di tanto. Certo, il romanzo finito sarà una palla... ma se come autori fate schifo nessuna ambientazione originale potrebbe comunque garantirci il contrario.
- Pagate qualcuno: ok, questo non potete farlo come scrittori emergenti (l'idea è di non guadagnare una lira, ma almeno nemmeno rimetterci troppo). Potreste però farlo se foste degli scrittori famosi, anche se non necessariamente lo fareste visto che non sareste necessariamente vincolati a farlo.
C'avete capito niente? Bene. L'idea comunque era questa: c'è una tipologia di scrittori (quelli ricchi, famosi e americani) che paga una sorta di gruppo di ricerca affinché gli prepari tutta la documentazione necessaria alla stesura di un determinato testo.
Già che ci siete, se pagate un po' di più troverete anche un povero sfi... ghost writer disposto a scriversi il romanzo al posto vostro. Io per esempio ho un ghost writer che aggiorna il blog... e sì, avete perfettamente ragione: mi sa che lo pago anche troppo ^^.
Simone
10 commenti:
[quoto] Altro problema è che l'esperto potrebbe non essere così esperto come millanta di essere (non avete idea di quanti esperti incapaci ci sono al mondo) e non accorgersi di eventuali errori o imprecisioni. In questo caso, però, potete anche stare allegri, perché avete preso due piccioni con una fava: non dovete correggere il vostro libro, e se avete anche qualcuno a cui dare la colpa!
Questo è un consiglio furbo. Lo prenderò come regola da seguire ;)
PS.
Non è che il ghost writer che ti scrive i post ha anche un suo blog? :)
Documentarsi su ciò che si scrive è il minimo per non raccontare troppe boiate, il che vorrebbe dire prendere per il culo i lettori...
«Boiate? No, è Fantasy!» :D
anche il fantasy deve avere una sua coerenza O_O
xD
Era fortemente ironico, infatti! X°D
Si l'avevo intuito (non per nulla la faccina "xD") ^^
saluti
Andrea ^^
"Come evitare di scrivere boiate."
Consiglio: per avere una sicurezza assoluta bisogna smettere di scrivere.
Glauco: il blog si chiama il ghost writer emergente ^^
Alex: esatto... poi se fosse anche facile sarebbe meglio ^^
Andrea\Federico: la coerenza e le boiate sono due cose diverse. Una cosa è seguire delle regole anche se specifiche di un mondo inventato come la magia, mentre un'altra cosa è dare informazioni corrette.E poi comunque sì, è Fantasy! ^^
Bruno: è un ottimo sistema anche questo, in effetti.
Simone
C'è anche il problema opposto: quando lo scrittore sa troppo e DICE troppo. Duppalle di dettagli irrilevanti messi là per figheggiare.^^
Poi che ci sia gente così famosa che lo faccia apposta per scoraggiare il lettore all'inizio dei propri libri è altra questione (sì, esatto, Umberto Eco).
Ehm...intanto volevo dire che è Socrate quello della citazione del: So di non sapere. E poi, volevo ringraziarti per questo blog e queste informazioni perchè è davvero difficile trovare chi ti dice queste cose sinceramente. Se ti iscrivi a una "Scuola di scrittura" magari, ma devi anche essere un tipo abbastanza danaroso e con molto tempo da perdere. Sono consigli molto utili i tuoi per me comune mortale che vuole farsi pubblicare. Li seguirò. Cristina.
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