Mattatoio N.5 o La crociata dei bambini.
Parlare del romanzo di Kurt Vonnegut non è il massimo per incrementare gli accessi al sito. Ben pochi saranno infatti in grado di scrivere correttamente il nome dell'autore, finendo così su qualche sito porno (come succede sempre quando sbagliate a scrivere qualcosa su Internet).
Per i pochi che ce la faranno, vediamo un po' di cosa parla questo libro e per quante e quali ragioni difficilmente lo pubblicherebbero a uno scrittore emergente.
Mattatoio N.5 o La crociata dei bambini - Universale Economica Feltrinelli
Kurt Vonnegut
La trama: Ecco, fosse facile. Il romanzo è parzialmente autobiografico, anche se l'autore non è il proragonista della storia visto che lo incontriamo come semplice comparsa in un passaggio del libro. Insomma c'è questo protagonista che partecipa alla Seconda Guerra Mondiale, viene arrestato dai tedeschi e finisce in un campo di prigionia per poi assistere al bombardamento che rase al suolo Dresda uccidendo trecentomila persone.
L'aspetto che caratterizza il libro è che il protagonista viaggia continuamente avanti e indietro in vari momenti della sua vita (non si tratta di ricordi, ma di veri viaggi nel tempo), viene rapito dagli alieni che lo espongono in una specie di zoo (!!), è l'unico superstite di un disastro aereo (o così mi pare di ricordare) e chi più ne ha più ne metta.
Recensione: Mattatoio numero cinque non è un vero romanzo di fantascienza, ma un libro di guerra travestito da romanzo di fantascienza. Kurt Vonnegut (ma lo scriverò bene almeno io?) ha detto che, dovendo parlare di un avvenimento così drammatico come il bombardamento di Dresda, non sarebbe riuscito a farlo in altro modo se non in questa maniera surreale con continui riferimenti fantascientifici.
Ecco allora nascere questo strano accostamento tra l'assurdo letterario (ad esempio gli alieni che osservano per anni il protagonista rapito e tenuto nudo sotto una cupola di cristallo) e l'assurdo storico della guerra, fatta di bombardamenti, deportazioni e campi di concentramento.
Il risultato è un testo certamente diverso da tanti altri libri che trattano gli stessi argomenti. Impossibile dire se valga più o meno di molteplici altre testimonianze della guerra che troviamo in letteratura. Sicuramente però è un testo che non può lasciare indifferenti, e in grado di ricordarci ancora una volta come attraverso gli occhi della fantascienza sia possibile discutere e analizzare la realtà del tempo in cui viviamo.
Perché non me lo pubblicherebbero: Il libro inizia ai giorni nostri (o quasi) per poi catapultarci nel mezzo della guerra e successivamente portarci lontano nello spazio, e poi ancora chissà dove. Non c'è un vero filo conduttore in questi salti spazio-temporali, ma solo un repentino cambio di ambientazione che ci conduce da un posto all'altro attraverso le diverse esperienze del protagonista.
Qualcuno potrebbe dire che il libro di Vonnegut è un'opera d'arte, e come tale vada apprezzata per il messaggio che vuole trasmettere. Un editore direbbe invece che saltare di palo in frasca senza una particolare ragione apparente è un errore, perché di solito gli altri libri non sono scritti così per cui farlo è sbagliato, a priori e senza possibilità di appello.
La Seconda Guerra Mondiale, poi, è un argomento troppo poco fantasioso per un romanzo che vuole essere di fantascienza. Bisogna necessariamente aggiungere robot senzienti, bombardamenti spaziali e - cosa fondamentale - almeno un personaggio con la spada laser che cambia colore a seconda che sia buono o cattivo.
Cosa abbiamo imparato: Se volete uscire dal seminato e non seguire pedissequamente le regole della narrativa, fatelo col vostro SECONDO romanzo.
Simone
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Ricordo che è disponibile la nuova versione di Mozart di Atlantide.
4 commenti:
Però bisogna ammettere che tutti i libri "strani" e "difficilmente pubblicabili" non sono recenti. Quindi si può dire che sono stati pubblicati perché il mercato era ancora giovane... no?
è in lista d'attesa da troppo tempo...come molti altri purtroppo...sono costretto a procedere a velocità bradipo...
Fede: Credo che il mercato sia stato sempre difficile... anzi secondo me oggi è più facile, perché si vende molto più di tutto (mai sentito di romanzi che vendessero cinquanta milioni di copie, in passato). Forse oggi ci sono molti più aspiranti scrittori, e gli editori non sanno se vale la pena fidarsi. Forse.
Shadow: Se vuoi ti dico il finale, così ti levi il pensiero ^^
Simone
non sia mai :) se fosse stato quello lo scopo, ne ho fin troppe di copie intorno, una ne ho a casa giù, l'altra qua a siena ed è del mio coinquilino...al max c'ho l'abitudine di leggere le ultime parole del libro, quello si, :P ma faccio da me eh...solo dei libri che comincio a leggere :D
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