Come proteggere i diritti d'autore.
Come dicevo qualche giorno fa, è praticamente impossibile che un editore ci "copi" un romanzo. Detto questo, per dormire sonni tranquilli, ecco i metodi più usati per dimostrare la paternità dei nostri scritti nel caso in cui eventuali malfattori intendano rubarceli.
- Speditevi una raccomandata da soli. Prima fate mettere alla posta una dichiarazione di "data certa" sul vostro manoscritto. Poi lo chiudete in una busta e vi spedite da soli una raccomandata con ricevuta di ritorno. Alla fine conservate tutto così come vi è arrivato, e nel caso serva dimostrare che in una certa data voi avevate già prodotto un dato manoscritto avrete in questo modo l'opportunità di farlo.
Detto tra noi, questo metodo lo consigliano tutti i siti letterari d'Italia, ma per me è una stronzata. Vi ci vedete a conservare per anni una raccomandata che vi siete spediti da soli? E poi se davvero dovete andare dal giudice, vi presentate col pacchetto sigillato dicendo me lo spedii da solo, anni orsono, temendo per l'integrità della mia opera... pensate di aver scritto un capolavoro, e poi andate a fare una cosa così accroccata solo per risparmiare? Bah...
- Andate da un notaio. Portate il manoscritto in questione al notaio in questione, e lui vi scucirà una cifra variabile tra i 100 e i 300 eurozzi per dirvi che sì, effettivamente, l'avete scritto voi.
Questo è certo più costoso della auto-raccomandata, ma se c'è qualche problema avete sempre l'appoggio di qualcuno (il notaio) che dovrebbe capirne più di voi (in merito a leggi e diritti d'autore, ovviamente). Poi non prendete per oro colato quello che vi sto dicendo, ma parnatene col notaio in questione (e in caso fate causa a lui!)
- Andate alla SIAE. Visto che nel caso diventiate famosi, dovrete dipendere dalla SIAE per tutta la vita, perché non iniziare subito? Con (più o meno) 130 euro, potete depositare un qualunque numero di manoscritti, purché indissolubilmente legati (la spirale cogli anelli). Io ho stampato TUTTO quello che ho scritto in vita mia (compreso i pensierini delle elementari) a carattere 4, che per leggerli ci vuole il microscopio del Gran Sasso, ma tant'è il deposito è valido.
Ogni cinque anni dovrete pagare pegno alla SIAE (nel senso che il deposito scade e - se volete - va rinnovato), ma in questo modo potrete sempre dimostrare la paternità di una vostra opera. Da notare poi che la SIAE non vi difende legalmente: nel caso che vi freghino il libro per davvero, dovrete comunque chiamare un vostro avvocato.
- Usate Copyzero. Si tratta di un sistema per registrare online il copyright di un'opera. Personalmente, non l'ho mai utilizzato e non conosco nessuno che lo abbia fatto, ma sembra un metodo economico di cui sarebbe interessante testare l'efficacia. Si tratta in sintesi di un sistema per apporre la firma digitale su di un file, così da poterne dimostrare la paternità a una certa data. Invito chiunque ne abbia fatto uso a lasciare un commento, mentre seguendo i link che vi lascio potete trovare altre informazioni.
Simone
Link correlati:
Il movimento Costozero.org
La pagina della SIAE sul deposito opere inedite