La fattoria degli animali.

Ancora una volta, ecco un grande classico del passato che, se oggi fosse scritto da un autore emergente, difficilmente finirebbe sugli scaffali delle librerie.

La fattoria degli animali - Mondadori (tanto per cambiare ^^)

Autore: George Orwell

La trama: All'interno di una fattoria polli, mucche e bestie varie sono scontenti di come vengono trattati dagli uomini. Finiranno con il mettere in atto una Rivoluzione (con la erre maiuscola) ritrovandosi così a gestire il lavoro tutto da soli liberi dalla presenza del fattore e degli altri esseri umani.

Recensione:Ovviamente, il romanzo di Orwell che tutti ricordano non è questo qui, ma quell'altro che non vi sto nemmeno a dire (ok, 1984). La fattoria degli animali è però uno di quei libri che, insieme a la storia infinita e pochi altri, mi hanno colpito maggiormente quando li ho letti da ragazzino, al punto che poi ho finito col mettermi in testa di fare lo scrittore pure io. Si potrebbe insomma dire che questo è uno dei romanzi che mi hanno rovinato la vita, e che anzi sarebbe da sconsigliarne la lettura ai minori facilmente influenzabili come probabilmente era il sottoscritto.

Tornando al testo vero e proprio, la storia degli animali che controllano la fattoria non è che una scusa per parlare - sotto forma di metafora - di società e politica. Gli animali che fanno la Rivoluzione contro l'uomo che li sfrutta, i maiali che finiscono col somigliare sempre di più agli esseri umani... insomma ci sono già molte di quelle tematiche che poi verranno riprese e sviluppate maggiormente in 1984.

Si potrebbe addirittura azzardare che, tra i due, sia questo il romanzo più riuscito da un punto di vista puramente tecnico, perché dice più o meno le stesse cose in una forma più sintetica e di facile lettura. Probabilmente l'ambientazione più accattivante di 1984 ne ha decretato non tanto un successo maggiore (credo che i due libri siano diffusi più o meno allo stesso modo) quanto un maggiore impatto emotivo sui lettori.

Perché non me lo pubblicherebbero: Già mi pare di sentire gli editori che distruggono il libro dei gatti: ancora la metafora con gli animali e la società? Ma che palle! Lo stesso credo varrebbe per questo libro di Orwell. Certo, si potrebbe dire che Orwell lo ha fatto prima degli altri... ma non è vero manco per niente! Se leggete le favole di Esopo, scritte nel sesto secolo avanti Cristo, già erano piene di animali personificati (o persone animalizzate?). Ogni volta che nell'arte c'è una bestia di qualche tipo, questa sta lì per rappresentare qualcosa, e non l'animale in sé.

La verità è che questo George Orwell era un gran copione! È andato in giro rubacchiando a destra e a sinistra, e sulla base di queste considerazioni il nostro editore serio e onesto userà il dattiloscritto della fattoria per la cura di altri animali... mettendolo cioè sul fondo della gabbietta degli uccellini.

Cosa abbiamo imparato: Se scrivete una storia che avete chiaramente copiato da altri libri, qualcuno (se non l'editore, che magari il vostro è il primo libro che legge) prima o poi, vi sgamerà.

Simone

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio qualche giorno fa ho scritto un post "Ma ci conviene cambiare il mondo?", ispirato al tema di quel libro di Orwell.
Non so che edizione tu abbia, ma di solito, alla fine del racconto segue anche un articolo dell'autore "La libertà di stampa".
E, come egli riferisce, il libro, essendo una satira feroce del sistema sovietico stalinista, venne rifiutato da almeno quattro editori, perché poteva creare dei problemi con i sovietici, allora alleati nella guerra contro Hitler.
Il principio è che è sempre difficile andare contro corrente e proporre qualcosa che sia scomodo per il potere del momento.
Specie in particolari momenti storici o all'interno di Stati in cui vige un regime che censura regolarmente gli oppositori.
Basta ricordare le vicissitudini dei vari scrittori dissidenti sovietici, fino a qualche decennio fa.
Il libro di Orwell resta, comunque, un gioiello, si legge facilmente come una favoletta, ma contiene delle verità profonde.
Hai ragione, bisognerebbe adottarlo come libro di testo in tutte le scuole.
Auguri per i tuoi prossimi lavori.
Spero che tu trovi editori più disponibili.
Coraggio...

Anonimo ha detto...

daiii che ridereee!! mi hai fatto tornare al liceo! conservo ancora il libro che la prof di Inglese ci faceva leggere e riassumere di lezione in lezione con la dedica di una mia amica: " TE LO DEDICO PERCHE' GIA' DAL TITOLO E' PERFETTO PER TE!"

Simone ha detto...

Giano: La mia edizione è vecchissima, alla fine non c'è scritto nient'altro... ma l'articolo lo trovo su Internet. Il coraggio non manca, anzi mi pare che col passare del tempo aumenti... grazie per gli auguri!

Wood: Infatti era uno di quei libri che "dovevamo" leggere al liceo, ma io manco morto... vatti a immaginare che 14 anni dopo ne parlavo sul blog ^^

Simone

Anonimo ha detto...

ehm, simo' (scusa il diminutivo troppo amichevole...è la fretta, lol) ma a te dopo che hai inviato il romanzo al gruppo di lettura t'han fatto sapere qualcosa?? perché ho inviato il tutto da tiscali, ma spesso da lì dice di avere inviato ma poi non invia un cavolo, quindi mi stavo preoccupando pensando che mi avesse fregato di nuovo quella diavola di e-mail

Simone ha detto...

Shadow: a me hanno mandato prima una mail dicendo che il testo era arrivato... prova a contattarli, magari.

Simone

Sara ha detto...

Alè. Luogo comune un po' superficiale, scambiare delle fonti di riferimento, studio e ispirazione per un originale da plagiare... Spero tu volessi solo elettrizzare i lettori con pungente ironia, fingendo di non cogliere la differenza tra le due