Lo scrittore sfigato che sparla dei libri degli scrittori famosi (o anche di quelli appena un po' meno sfigati).

Le storielle d'amore che scrive quello lì fanno pena, quell'autore di thriller è troppo famoso e i suoi libri non li scrive nemmeno lui e a quella tizia che va tanto di moda le sue trilogie fantasy gliele metterei dove dico io.

Scommetto che se bazzicate per forum e siti letterari avete sentito affermazioni devastanti sulla falsariga di queste tante di quelle volte che avete capito a chi mi riferivo anche senza l'aggiunta dei nomi degli autori sopra non-menzionati.

Con la scusa di fare gli intellettuali incompresi, gli alternativi o semplicemente i paladini della bella scrittura, tanti aspiranti scrittori si scagliano contro i tre o quattro poveracci che ce l'hanno fatta con tutta la cattiveria che si può riservare a qualcuno che sentiamo molto lontano da noi e che difficilmente ci bucherà le ruote della macchina o che ci ritroveremo sotto casa con una mazza da baseball in mano.

Cioè, uno finalmente riesce in un'impresa che ai più pare impossibile e nella quale gli ancora di più non osano nemmeno cimentarsi, e tutti stanno lì a dirgli che non se lo meritava e ad augurargli ogni genere di disgrazie? Ma vi pare giusto? A me no, e a dirla tutta mettersi a sparlare degli scrittori famosi quando siete degli scrittori famosi (soltanto aspiranti) voi stessi mi pare una bella cazzata... e per dimostrarvelo vi faccio subito un bell'elenco di motivi:

Gli scrittori sono esseri umani, e gli esseri umani sono vendicativi: questo non vuol dire che tutti vi odieranno se parlate male del loro lavoro (opzione comunque legittima) però magari potrebbero non sentirsi così spinti da un trasporto umanitario nei vostri confronti. Detto in italiano: se poi un giorno vi servirà il loro aiuto (magari per presentare un libro al loro stesso editore) rischiate di stargli sulle palle e di esservi rovinati da soli.

Ricordate il calcolo delle probabilità: l'unico autore famoso di cui avete sparlato in vita vostra avrà l'ultima parola nell'ambito di una vostra eventuale valutazione editoriale. Io non vorrei lavorare con qualcuno che mi disprezza a tal punto da doverlo raccontare a tutti in ogni discussione pubblica su tutti i forum della Terra. Gli autori famosi non so, forse saranno abituati.

Non sputate nel piatto in cui mangiate: o meglio, in cui sognate di mangiare da una vita! Io m'immagino già la riunione tipica dell'editore tipico che riceve il mio manoscritto:

Valutatore tipico: bella edit! Cioè guarda che storia, mi sono sparato il blog di questo tipo troppo giusto che m'intrippa un casino. Cioè, secondo me è uno che acchiappa una cifra, e se non lo pubblichi stai troppo fuori di melone!

Editore tipico: che? Il libro di quello str...autore che sta sempre a sparlare degli editori? A quello non lo pubblico manco se scrive La Divina Commedia 2! E tu torna al lavoro che se no prendo il bastone!

Fate una figura da idioti: allora, i vostri libri non se li caga nessuno, e voi state lì a dire che i libri degli altri (quelli che vendono, tra l'altro) sono brutti. Non vi è mai venuto in mente che magari i libri brutti sono i vostri e siete voi a non capire una mazza? Be' magari a voi no, ma a chi vi legge sì!

Fate una figura da rosiconi: eh sì, il vostro libro sarebbe più bello, interessante, colto, ben scritto, meritevole e divertente. Solo che ne hanno pubblicato uno molto più brutto e che per di più ha successo mentre a voi non vi fila nessuno. Ma voi non siete invidiosi, sono gli altri che non meritano quello che hanno!

Tutti vi odieranno: gli appassionati lettori di questo, questo, questo e questo libro (un totale di venti milioni di persone) sono degli idioti. Coraggio, ditelo ad alta voce, gridateglielo in faccia che l'unico libro che hanno letto in vita loro (e a cui sono tra l'altro affezionati) è una porcata pazzesca. Fatto? Perfetto, avete appena insultato venti milioni di possibili lettori. Il vostro romanzo sarà un sicuro best-seller.

Esistono anche i libri carini: magari un autore ha scritto una cosa decente, che pubblicizzata in maniera decente e con un decente ammontare di bucio di cuore vende anche in maniera decente. Solo che per tutti i motivi sopra menzionati (che rosicate, che siete sfigati o quello che preferite) a voi non sta bene e lo fate sembrare una cosa brutta.

Chi fa il pane s'infarina: ah ma a pagina 238 alla terza riga del quinto paragrafo c'è scritto "fece un buco nel muro col trapano". Ma come fa il protagonista cresciuto su Plutone a sapere che quegli oggetti si chiamano così? L'autore avrebbe dovuto scrivere "realizzò un foro nella liscia superficie verticale attraverso uno strumento rassomigliante a un totano venusiano (che il protagonista conosce) munito di un'escrescenza metallica rotante fissata alla capocchia dell'estremita anteriore".

Sicuramente quando sarete voi a scrivere un western fanta-horror di 1200 pagine non vi farete scappare nemmeno un errore, per cui mi pare giusto sputtanare gli altri in maniera preventiva. E voglio vedervi a mantenere uno stile scorrevole spiegando ogni singola e stupida e inutile inezia superficiale. Io l'ho fatto, e infatti il mio romanzo non se l'è letto nessuno (a voi indovinare di quale sto parlando ^^).

Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna: e infatti io sto qui a dare lezioni di scrittura, ma sorvoliamo. Intanto scrivetelo voi un bel libro, invece di fare la figura degli sfigati pronti a salire in cattedra per giudicare gli altri. E poi invece di parlare scrivetene un altro, che magari vi viene pure meglio.

Che dite? Dalla prima all'ultima riga questo post sembra riferirsi proprio a me? Forse è vero: io sono talmente famoso che c'è già un sacco di gente che mi critica aspramente e senza motivo. Ah, dite che io sarei quello sfigato che sparla degli altri? IO?! Ma quando mai... solo per un paio di centinaia di post che ho scritto prima di questo!

E no, non esiste che mi facciate passare per quello che non sono. In un anno e passa di blog io non ho mai espresso un singolo lamento.

Avete proprio sbagliato persona.

Simone

15 commenti:

Unknown ha detto...

:)
No dico: ^_^
Leggo tanti riferimenti ad altrettanti bloggers che oramai conosco perchè passano di qua, oppure dalle mie parti.
Dunque, riassumendo (per non scrivere i soliti post kilometrici): si deve parlare male quando è giusto farlo.
Eh già, e quando sarebbe giusto farlo? Quando un romanzo è oggettivamente brutto, per quanto si possa essere oggettivi in casi come questi.
Invece moltissimi sapientoni cercano veramente il pelo nell'uovo per dire che un determinato romanzo è una merda. Specialmente se scritto da un italiano alla sua opera prima (o comunque di giovane età).
Eh sì, sai cos'è? Invidia, bella e buona.
Poi ciascuno la ammanta come preferisce. Generalmente la giustificazione suona come: "io parlo male di Tizio Caio perchè sono sincero, e non un leccaculo come voi".
Già già. Mai ammettere che uno scrittore sta sul cazzo perchè lui ha pubblicato, e cento altri sfigati no, vero?
Non confendere il mio intervento col buonismo sterile. Però odio chi si atteggia a censore assoluto e severissimo, specialmente aggiungendo "io saprei fare di meglio", quando invece la massima cosa mai scritta è una mail allegandole filmati porno :)

Bel post, complimenti.

Simone ha detto...

Più che altro ci sono mille modi e mille punti di vista attraverso i quali giudicare un testo: la trama, le idee (o mancanza di esse), i personaggi, lo stile, il fatto che sia più o meno scorrevole (che oggi conta tantissimo dovendo necessariamente catturare i lettori). Insomma a me pare chiaro che certe critiche nascano più da un non comprendere il lavoro che c'è dietro determinate cose e poi sì anche da un po' d'invidia alla quale a volte non sono immune nemmeno io, lo ammetto.

Poi a me tanti libri e tanti film fanno davvero schifo, intendiamoci, però preferisco scrivere di quello che ho da dire io piuttosto che dei difetti degli altri.

Ma che post sfigato, non risponde nessun altro... sarà che l'ho messo online tardi per cui qualcuno lo leggerà domani (spero) ^^

simone

Anonimo ha detto...

Quando posso mi piace sempre passare di qui per una visita, e noto con piacere che il buon Simo non ha perso il suo stile graffiante. ^^

In effetti si coglie più di un riferimento in questo post, che ovviamente non è voluto, ma puramente casuale.

Non so dove abiti la Troisi, ma mi sembra che Moccia stia a Roma, quindi Simo, fossi in te, di lui non parlerei troppo male se vuoi salvaguardare le gomme della macchina.

Dopo aver letto questo post, mi sono anche concesso un po' di godimento nel non essere uno scrittore (né emergente, né famoso); sono solo un lettore, così ho il diritto di criticare l'opera di chichessia senza timore di dover rendere conto a un autore di cui ho appena sputtanato l'intera bibliografia su Internet. ^^

A me piace rispondere ai post sfigati. ;-)

Ciao.
dacty

Simone ha detto...

Dacty: attento che a forza di bazzicare da queste parti magari viene voglia di scrivere anche a te! ^^

Simone

Unknown ha detto...

Magari qualcuno mi criticasse per invidia. Vuol dire che sono diventata famosa :)
Come sempre ti do ragione Simo...
ps: avanzi sempre anche il mio di commento del libro dei gatti.
Pagherò il debito prestissimo...

Anonimo ha detto...

Mi state facendo sentire in colpa. Ho dovuto scrivere una recensione sul film Scusa ma ti chiamo amore (che esce tra due giorni) e so per certo che dopo quella recensione non potrò mai più aspirare a lavorare con Moccia...
D'altra parte non è l'unico. Anche con la famiglia Muccino ho diversi problemi...
Bah. Sapete che vi dico? Se non si può dire a qualcuno che ha scritto qualcosa di oggettivamente brutto solo perché il rischio è di offenderlo a vita, forse è meglio rischiare di non lavorare mai più con lui...
Tra l'altro, vedere Muccino che comincia a balbettare appena gli si dice che i suoi personaggi non hanno il minimo spessore non ha prezzo... Per tutto il resto c'è Mastercard!
(oh, mi raccomando, non fate come me. Come disoccupata basto e avanzo! ;-P

Glauco Silvestri ha detto...

eh..eh..eh.. la tua citazione del trapano (o del totano venusiano con la punta rotante) mi fa tornare alla mente una puntata di Buck Rogers in cui, il dr. Goodfellon cerca di far funzionare un reperto proveniente dal ventesimo secolo e chiama Buck per un consiglio. Quando Buck va ad aiutarlo il dottore gli mostra un phon e dice - non riesco a capire come funzionava questa antica pistola laser!! - e Buck gli spiega che serviva per asciugare i capelli... :-)

Sigh, però, pure io ho sospetti che alcuni famosi si facciano scrivere i libri da dei ghost writers... l'ho pure scritto sul blog (senza fare nomi, però... o almeno mi sembra!). Per cui, dici, mi son bruciato tutte le speranze??

Unknown ha detto...

Per essere onesti fino in fondo, mi sono rivista in questo post dall'inizio alla fine. Con una differenza però: se un libro che ritengo mediocre raggiunge il successo, non me la prendo certo con l'autore, che evidentemente ha capito come carpire l'attenzione di milioni di lettori, ma quanto piuttosto coi lettori, che spesso si fanno incantare da campagne pubblicitarie colossali.

Per tornare a scherzare, pure io ogni tanto mi lascio sfuggire commenti su certi autori (e autrici), ma alla fine lo si fa anche per incoraggiarsi. Certo, è un modo un po' infido per farlo, ma il nostro ego ci guadagna un po' ogni volta che pensiamo di poter fare meglio.
Anzi, dirò di più! Sono felice che venga pubblicata certa roba, così forse c'è una speranza anche per me! ^^

Simone ha detto...

Michela: guarda se non hai tempo a me va bene anche un "m'è piaciuto tantissimo" ^^. Comunque aspetto!

Giuliana: io al contrario pensavo di aprire una rubrica dedicata al lecchinaggio verso gli scrittori famosi. ^^

Gloutchov: adesso tutti i ghost writers del mondo verranno a svegliarti la notte!

Samirah: appunto, bisogna sempre vedere il lato positivo delle cose: se si può avere successo anche con qualcosa che (almeno a noi!) non sembra di chissà quale livello... be' meglio così, no?! Ma con la sfiga che ho una volta che mi pubblicheranno la gente cambierà idea sulla letteratura e inizierà a comprare solo i bei libri...

Simone

Anonimo ha detto...

E bravo Simone! Mi hai fatto fare due sane risate!

Unknown ha detto...

Simone, è impossibile! E con questa affermazione mi tiro addosso le ire di milioni di lettori! XD

Anonimo ha detto...

mmmmh sto post non mi convince per niente... l'accusa "sei invidioso perchè lui è famoso e te no" è usuratissima e troppo comoda da lanciare, e anche se fosse vera, nel momento in cui le critiche sono fondate, chi se ne importa dell'invidia.

inoltre, uno scrittore è anche un lettore, e il lettore, ogni lettore, ha il sacrosanto diritto di dire peste e corna se quello che ha letto non mantiene le promesse.

poi certo, in fatto di scrittori vendicativi c'è chi buca le gomme e chi sputtana via post. per me questi attacchi che fai sono un po' fini a loro stessi, e non sono nemmeno divertenti e arguti come gli altri post, perché traspare che dietro c'è anche del personale.

L'oracolo ha detto...

gridateglielo in faccia che l'unico libro che hanno letto in vita loro (e a cui sono tra l'altro affezionati) è una porcata pazzesca.

Bellissima :-)

Quelli che leggono poco sono i più propensi ad erigere monumenti.
Sarà anche una questione di tempo investito: "cavolo, io mi son letto un libro intero e tu mi vieni a dire che fa schifo? Ma insomma!"

Simone ha detto...

Anna: grazie!

Samirah: ah allora sto più tranquillo ^^.

Daisym: vabbe', speriamo ti piaccia di più il prossimo post (forse è un nuovo racconto, ma non lo so ancora).

Oracolo: esatto. E poi magari leggere non gli piace proprio e si sono anche sforzati! Come quando fai qualche sport nuovo e ti fai un mazzo così e poi arrivano quelli "fighi" che ti dicono che sei una pippa, non ti viene voglia di ammazzarli? ^^

Simone

Anonimo ha detto...

nemmeno io per ora mi sono lamentato.
Faletti mi sono limtato a riscriverlo