Lo scrittore che dice le boiate.

Mi è successo proprio pochi giorni fa: avevo scritto un post bellissimo e intrigantissimo su Tutankhamon, ma ecco che un simpatico e gentile commentatore mi ha fatto notare che tra le tante cose giustissime e interessantissime che narravo nel mio testo, avevo purtroppo scritto una notizia non proprio corretta sul conto di questo personaggio. Cosa questa che qualche pignolo potrebbe definire col termine castroneria, o anche come più semplice ca...ntonata.

Per altri dettagli potete cercarvi il post in questione, mentre al momento mi interessa parlare un po' di questa cosa: si può scrivere una stupidata in un proprio testo? Quanto spesso capita, che rischi si corrono, come si può rimediare a una cosa del genere e soprattutto come la si può evitare?

Intanto, mettetevi l'anima in pace: il caro Stephen King in uno dei suoi libri (tre dopo mezzanotte... per rimanere in tema di cantonate ^^) parlava già di questo problema e citava degli errori grossolani effettuati da qualche suo collega scrittore meno famoso di lui (tutti gli scrittori che conosce King, immagino ^^). Il nostro amico autore di best seller stava ovviamente mettendo le mani avanti per un racconto sugli aerei contenuto nel libro in questione (argomento in cui non si sentiva troppo ferrato, immagino) ma comunque il problema c'è ed è evidente.

Chi fa il pane si infarina, e chi scrive tanto prima o poi dice pure una boiata colossale. E come già dicevo tempo addietro, il problema non è tanto aver scritto una cavolata in sé (questo lo faccio sempre) quanto quando qualcuno se ne accorge e ha anche la bella idea di farsi avanti e sputtanarvi davanti a tutti. Insomma, quanto è grave questa situazione?

Più che grave, direi che siete fottuti. Nel momento in cui i vostri lettori non credono più a quello che avete scritto, i vostri testi non valgono nulla e nessuno vorrà più leggerli. Ok, nel caso di un autore emergente questo era vero anche da prima, però adesso non potete più nemmeno lamentarvi di essere ingiustamente snobbati da tutti: i lettori vi snobbano perché siete dei cazzaroni, e non avete più nulla a cui appellarvi.

Che poi qualsiasi storia abbia una componente assurda, inventata o semplicemente implausibile è anche vero, ma è tutto un altro conto: una cosa è che vogliate coscientemente dire una stronzata spacciando la vostra ignobile invenzione narrativa per bella e realistica (tipo certi thriller storici famosi...) ma tutt'altra cosa è dire una cavolata senza rendervene nemmeno conto perché siete degli zoticoni ignoranti. Se non avete il controllo su quello che scrivete come scrittori valete pochino, c'è poco da fare.

In seguito vedrò magari di darvi qualche consiglio su come evitare gli errori e come eventualmente rimediare (qui credo che mi arrampicherò un pochino sugli specchi, però ^^). Per il momento però la conclusione è che sì, si può sbagliare ed è umano, però se lo fate il vostro libro potete anche mettervelo... in tasca.

Ma attenti a non sbagliarvi anche lì!

Simone

9 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Caspita... questo post è interessante e, per di più... mi interessa anche quello sulle papabili soluzioni al problema. Già! Perché sto ultimando un romanzo storico e, nonostante abbia studiato parecchio, ho comunque paura di aver detto qualche cavolata.

Ad ogni modo, come si dice, per pararsi il sederino, io di solito metto nelle note dell'autore una breve "premessa" in cui dichiaro di non essere un esperto, bensì un appassionato, e che nella narrazione potrei aver commesso qualche errore involontario... nonché aggiungo che si tratta pur sempre di un'opera di fantasia e che di conseguenza non deve essere presa come testo di riferimento.

:)

Unknown ha detto...

Anch'io mi sono trovata in questa situazione. Un bel modo per tirarsi fuori dagli impicci sarebbe quello di far leggere ad un esperto le parti tecniche oppure storiche.
Ovviamente un amico e meglio se lo fa gratis ;)

Anonimo ha detto...

E' un problema soprattutto, quando qualcuno come me volesse cimentarsi nella narrazione di un personaggio storico (Mozart, quello vero unico ed INIMITABILE ^^) e nonostante sappia quasi tutto di lui, gli sfuggano alcuni dettagli che potrebbero fargliela pagare cara. O_O
Andrea

Simone ha detto...

Glauco: ma la premessa che il nostro libro non è autorevole credo che mini l'idea di voler presentare il nostro libro come autorevole, non trovi? Cioè per non sbagliare ti levi la possibilità di fare bene ^^

Michela: sì, anche se in generale le persone esperte e molto colte sono quelle più inclini ad accettare il fatto di stare leggendo un lavoro di fantasia.

Per dire un sacco di gente mi ha fatto degli appunti sul libro dei gatti mentre i veterinari che lo hanno rivisto giustificavano un po' tutte le cose "sbagliate" dicendo: ma vabbe' è una storia!

Forse perché per loro è ovvio che un libro sui gatti a un certo punto dovrà comunque allontanarsi dalla realtà scientifica (i gatti non parlano, sapete? ^^) e non cercano nemmeno una verosimiglianza.

Andrea: non ho capito bene quella storia su Mozart... ^^. Comunque le narrazioni storiche sono un bel lavoraccio, anche se un trucco per non sbagliare... ok, questo fa parte del prossimo aggiornamento ^^.

Simone

Glauco Silvestri ha detto...

Beh, Simone, in molti romanzi di autori autorevoli (bel gioco di parole) ho letto spesso e volentieri, nelle note di fondo, una ammissione di colpa al riguardo di errori tecnici/storici in cui il lettore poteva incappare.
Io credo che sia un gesto dovuto, ammettere di essere fallibili...

Anonimo ha detto...

Problema grave, visto lo spirito che regna nel sanguinoso ambiente della rete italiana. Sbagli un dettaglio insignificante e sei subito una testa di siluro: per sempre, su tutto, in eterno, urbi et orbi...
Meglio non fare nulla e limitarsi a criticare, no?

Simone ha detto...

Glauco: forse dipende sempre dal libro e dal motivo per cui lo scriviamo. Eco ce lo vedo poco a mettere una nota del genere, mentre la prima edizione del codice da vinci al contrario mi pare sottolineasse il fatto che tutte le informazioni contenute nel libro erano storicamente esatte.

Bruno: ah ah, adesso ricomincio a sproloquiare sui critici! ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Ovvio! Errare è umano! Non ci troviamo mica su un pianeta di alieni no? E chissà magari anche loro sbagliano!..

Anonimo ha detto...

ciao sono sonia, ti inserisco nei miei link se vuoi fai lo stesso con me ciao.
http://abbattereipregiudizi.blogspot.com/