Il gioco dello scrittore.

Se seguite un po' il mercato dei videogiochi, vi sarete resi conto che - un po' come accade anche per il cinema - ormai esiste un gioco dedicato a qualsiasi cosa.

C'è il gioco del chitarrista (bellissimo ^^), il gioco del calcio (vabbe', ce ne sono mille), il gioco delle corse, il gioco che dovete ballare, cucinare (giuro!), provare la vostra intelligenza, il gioco in cui siete il ladro o quello più classico (e molto meno divertente ^^) in cui siete il poliziotto... insomma si può dire che per ogni attività possibile e immaginabile sia stato creato il videogioco apposito, nella speranza di attirare l'interesse dei relativi appassionati e di conseguenza spillargli qualche soldo.

A questo punto i lettori più svegli avranno già capito qual è la domanda che sto per pormi: dove sta il gioco dello scrittore? Perché nessuno ci ha ancora pensato?

Effettivamente è un po' strano: c'è il giochetto di tutto, ma quello del romanziere no? Con così tanta gente che vuole fare lo scrittore, perché nessuno si è messo in testa di venderci qualcosa in grado di offrire se non la reale possibilità, almeno l'illusione di realizzare i nostri sogni di fama e successo?

E invece - colpo di scena! - il gioco dello scrittore lo hanno già inventato. E c'è da dire che è talmente ben fatto che probabilmente molti di voi ci stanno già giocando da anni senza nemmeno accorgersene. A dirla tutta ci gioco pure io, e un po' come i MMORPG (i giochi di ruolo su Internet che ti succhiano la vita) e cagate varie è una specie di droga.

Il gioco dello scrittore si chiama sito per scrittori dove magari t'iscrivi gratis e paghi un tot per dei servizi aggiuntivi o per la raccolta a cui prima o poi parteciperai. Si chiama anche Antologia Letteraria di autori esordienti che non ci guadagnano una lira. Si chiama concorso per testi inediti dove l'iscrizione costa tot, oppure pubblicazione con contributo che poi tanto ci rientri (sì, come no ^^) o anche manuale dell'autore americano famoso che scrive 100 pagine di cazzi suoi che ci vengono spacciate come un corso di scrittura venduto ovviamente come un libro a prezzo pieno.

Qualcuno sarà già andato su tutte le furie e sarà pronto a rispondermi: non è vero, questi non sono giochi ma cose serie!

Bo', sarà come dite voi. Eppure io continuo a vederci alcuni schemi tipici dei giochetti: c'è un gettone da pagare (magari sotto semplice forma di ore e ore di tempo dedicate a lavorare gratuitamente), ci sono delle difficoltà da superare che possono constare in una selezione o in una revisione costante del nostro lavoro o ancora in troppo tempo speso tra forum chat e perdite di tempo varie. Infine c'è la stessa sensazione di divertirsi senza però combinare niente di concreto, visto che ci viene detto in continuazione che certe cose servono per iniziare e per raggiungere un certo traguardo, ma tanto il traguardo resta sempre lontano e d'iniziare non si finisce mai.

E la cosa peggiore di tutte è che, proprio come in tutti i videogiochi a cui mi sono appassionato in vita mia, finisce sempre che vince qualcun altro e a me non resta che piagnucolare sul fatto che ero più bravo io solo che la manovella non mi prendeva l'oriuken (davvero non sapete cos'è? ^^), mi bruciavano gli occhi e soprattutto ho avuto un sacco di sfiga. Le solite scuse da gran pippone, insomma ^^.

E intanto una scritta sullo schermo del mio gioco preferito ha già ripreso a lampeggiare: vuoi fare lo scrittore? Insert coin.

Simone

NOTA: l'immagine utilizzata si trova su centomila siti Internet per cui ho assunto di poterla utilizzare. Se così non fosse, il proprietario può avvisarmi e la toglierò subito. Non mi aspetto che questo accada, comunque ^^

18 commenti:

Unknown ha detto...

E' per questo che non ho mai partecipato a cose del genere e che, appena avrò pronto un libro, lo pubblicherò per conto mio aspettando (la speranza è l'ultima a morire) che qualche casa editrice mi contatti!!!

White Boar ha detto...

Se vai su

http://www.danaelibri.it/rifugio/agenda/caseeditrici.asp

c'è un elenco di 810 (!!!) case editrici italiane. Una parte di esse non hanno nemmeno il codice ISBN, che mi pare sia obbligatorio per distribuire il libreria.

Avevo mandato il mio romanzo a una di queste, non sapendo che chiedesse contributo. Mi hanno risposto, ma certo che la pubblichiamo, Egregio! Basta che lei se ne compri 150 copie al prezzo di copertina di 19,50 euro (totale 2950 euro). 19,50 euro il prezzo di copertina del romanzo di un esordiente?

Mwahahahahahahahahah!!!

Tiratura totale: 300 copie.

Mwahahahahahahahahah!!!

Se anche vendessero tutte le altre 150, con royalties del 10% rientrerei di un decimo di quello che ho speso. Però ti fanno intervistare in una trasmissione radiofonica... miii!!! Quindici minuti di notorietà!!! Sai chi invidia i miei vicini??? :))

Glauco Silvestri ha detto...

Confermo! Il gioco del cuoco esiste, è per la wii :)

[quoto] ...o anche manuale dell'autore americano famoso che scrive 100 pagine di cazzi suoi che ci vengono spacciate come un corso di scrittura venduto ovviamente come un libro a prezzo pieno...

[...e commento scherzosamente] Eh..eh.. come il libro tratto dal tuo blog? Però il tuo sarà sicuramente più utile!! :D

Simone ha detto...

Scrittore: per conto tuo intendi con Lulu o cose del genere? Non è male per farsi leggere dagli amici, ma se cerchi una casa editrice devi contattarli tu (e non mandargli il libro stampato e rilegato ma semplicemente il manoscritto!!!)

Angra: sì lo conosco il rifugio è davvero un bel sito (anzi adesso lo linko!)

Gloutchov: anche per il DS. Giustissimo il tuo commento, tant'è che proprio nel punto che evidenzi tu nella versione "editoriale" del post c'è anche questa piccola aggiunta:

...e lo stesso vale anche per questo mio libretto con cui diventerò ricco e famoso alle spalle di chi vuole imparare a scrivere un romanzo (che non sarà mai pubblicato, però ^^).

Sul blog non si capisce, perché il titolo del libro del blog dovrebbe essere "lo scrittore emergente: come scrivere un romanzo (che nessuno vorrà pubblicare)".

Simone

Anonimo ha detto...

Come detto da angra, c'è anche il gioco dell'editore: quello che si diverte a pubblicare gli emergenti dietro compenso. Nel gioco dell'editore però il protagonista (dotato di sofisticata intelligenza artificiale che sfrutta la cpu al 99%) vince sempre, mentre lo scrittore non passa mai il terzo schema (quello del guadagno); il primo ("caccia i soldi") e il secondo ("la pubblicazione") sono invece sempre alla portata di tutti.

Comunque post sublime questo Simo.
Questo è il tuo blog-style che preferisco, quello cinico e perverso. ^^

Ciao, dacty

Simone ha detto...

Dacty: oh mamma, sembro davvero così cattivo? ^^

Simone

Anonimo ha detto...

togli l'immagine è mmmia sisi.

cmq, per ora almeno, mi diverto a giocare al gioco dello scrittore in single player...siccome c'ho ancora tanto da faticare (che bbuo fa, sono un prolisso di merda...! e tra l'altro, tanto per completare la gloriosa estate schifosa che ho avuto, ho perso anche due capitoli del romanzo per fusione nucleare del pc di casa giù...ed erano i due capitoli che avevo scritto con più scioltezza...).

bello il post, solo che tratti troppo male i "giochini", 'ttivo!:(

ah, scusa la mia assenza, è che oramai sono gli ultimi giorni che devo stare ancora col portatile del mio coinquilino e nn ce la fo più, perché per completare la lista di sfighe, ho praticamente finito di montare il pc nuovo (che animalaccio arf arf) ma ovviamente mi hanno sbagliato ad inviare l'ultimo componente, ed ora sto aspettando che mi arrivi il sostituto...chi scommette che appena premerò il pulsante di accensione tutto mi salterà in aria con cotanto di fungo atomico annesso?

Unknown ha detto...

First of all, complimenti per l'immagine del grandissimo Ryu!
Secondo, che vuoi che te dica: io a 'ste cose qua non ci sono mai cascato.
Già foraggio il cartolaio che mi stampa i manoscritti da inviare (per alimentare i caminetti dei signori editori), ci manca pure che pago anche altra gente :)

Simone ha detto...

Shadow: io ormai stampo tutto... sono sommerso dalla carta e in caso di fusione finirò arrosto.

McNab: io invece ci casco sempre. Sarà che spero sempre che gli altri vogliano aiutarmi... il termine corretto è "ottimista", vero? ^^

Simone

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Concordo. Però la situazione potrebbe essere diversa per altri scrittori, penso. Io però con Antologie Letterarie non credo di aver mai avuto a che fare...

P.S. Simone che gioca non riesco a immaginarmelo... XD

Anonimo ha detto...

Caro Simone,
o dovrei dire compagno di gioco? In realta' quello che poni e' un problema soltanto in parte perche' la vita mi ha insegnato che quando cerchi di ottenere una cosa, devi investire le tue energie (occhio, non parlo di soldi) per un lungo periodo di tempo. Un esempio pratico? Io sono giornalista con tanto di tesserino. Ma quando ho iniziato ho lavorato per molti mesi (diciamo per piu' di un anno) totalmente gratis, usando la mia auto, il mio telefono, la mia macchina da scrivere (niente computer, non ce l'avevo all'inizio degli anni '90), tutta la mia costanza e tutta la faccia di bronzo che sono riuscita a spremere dalla mia dignita'. Anche in quel caso si trattava di lottare per vedere il proprio nome in calce ad un articolo. E niente altro. Niente complimenti, niente soldi, neanche un caffe' pagato. Eppure l'ho fatto, giorno dopo giorno, perche' volevo raggiungere un obiettivo che ho poi effettivamente raggiunto. Sinceramente, lamentarsi della fatica che si fa per emergere come scrittore mi sembra il passatempo principale di tutti coloro che vogliono definirsi tali probabilmente senza esserlo nell'intimo. Uno non diventa scrittore, uno ci nasce con un talento che non e' diverso da quello del canto, della recitazione, della pittura e via dicendo. Poi si lotta, a denti stretti. Chi vince il video-game? probabilmente solo chi ci crede fino in fondo.
Laura

Anonimo ha detto...

Sì il mondo, e in questo caso quello della scrittura, è zeppo di tranelli e inganni. Da qualche parte però si deve pur cominciare, secondo me occorre selezionare con attenzione e non lasciarsi infinocchiare dalle multiproposte del tipo: senonlofainessunotivedràenonpotraimaiesserepubblicatodaigrandi.
Niente contratti a pagamento da 2500 euro ma al massimo una pubblicazione print-on-demand- a basso costo che recuperi con la vendita in proprio. Tutte le altre iniziative finiscono solo per fregarti soldi e tempo.

White Boar ha detto...

Ciao Laura, il punto però è che tu, anche se non ti pagavano, facevi davvero la giornalista, quello che scrivevi veniva davvero pubblicato. Penso che nessuno qui si farebbe problemi per pubblicare il suo primo romanzo GRATIS con una grossa casa editrice che lo promuove e distribuisce. Il problema è pagare qualcuno che fa finta di pubblicarti, è quello che è intollerabile, e che non bisogna mai fare.

Simone ha detto...

Agh mi ha cancellato tutto!!!!!!!

I punti salienti della risposta agli ultimi commenti erano:

- Voglio vederlo un posto di lavoro dove per farti il colloquio ti chiedono 25/50 euro per le spese.

- Non ci sono solo gli editori a pagamento ma centinaia di modi in cui ci chiedono i soldi.

- È giusto lavorare e impegnarsi per ciò che si desidera (pensiero profondissimo ^^)

- Battuta sagace che non ricordo.

- E prima o poi faccio un post di quanto ho speso per fare lo scrittore in 1 anno e ci tagliamo dalle risate!

Simone

Anonimo ha detto...

Si,in effetti tutti questi concorsi letterari che pullulano su Internet sono veramente dei giochi di ruolo. Ti aiutano a raggiungere la celebrità letteraria quanto partecipare alla gara di torte della parrocchia sotto casa tua ti aiuta ad aprire una pasticceria di prestigio. Solo che questi concorsi, a differenza delle gare di torte della parrocchia, sono infinitamente più noiosi.
Personalmente mi sto facendo l'idea che per essere pubblicati bisogna prima essere coinvolti in un caso di cronaca nera, oppure fare il calciatore ignorante, dopodichè si è in condizioni di produrre un testo immortale sulle verità filosofiche dell'esistenza, che andrà a ruba.
Baci
Leda
allombradinonsoche.splinder.com

Simone ha detto...

La gara di torta della parrocchia mi sembra una gran cosa... vuoi mettere a scofanarsi di dolci piuttosto che sorbirsi la solita raccolta di racconti pallosi? ^^

Simone

White Boar ha detto...

Io pensavo di fare come De Niro in Re per una notte: rapire un grosso editore e costringerlo a leggere il mio romanzo. Tra patteggiamento, attenuanti generiche, indulto e compagnia bella non vai nemmeno in galera... e sai che pubblicità?

warszawa ha detto...

caro simone mi è piaciuto moltissimo questo tuo post!

In fondo esiste un altro meraviglioso "gioco" per gli scrittori... Un blog!!! Puoi dire ciò che pensi...puoi scrivere ciò che la tua anima ti suggerisce!!! lo ritengo meraviglioso!!!

Scrivendo in un tuo possibile blog "letterario" faresti un ottima gavetta... e se piace il tuo modo di scrivere...qualcuno prima o poi lo nota! :-)

canedaguardia.blogspot.com