Gli scrittori che mi fanno incazzare! E anche qualche lettore, a dirla tutta.


Sono quelli per cui senza il codice ISBN non è un libro.

Sono quelli che se stampi un romanzo e hai la partita IVA sei un editore a cui dare ascolto, mentre se stampi un romanzo ma non hai la partita IVA sei un coglione.

Sono quelli che come un comico dice qualsiasi cosa che abbia anche lontanamente a che vedere con la politica devono farlo assolutamente sapere anche a me.

Sono quelli che ti rompono il cazzo fino alla morte per farti comprare il loro libro, ma poi del tuo non gliene frega niente.

Sono quelli che non fanno le orecchie ai libri, che se no poi la libreria sta tutta in disordine.

Sono quelli che i libri che hanno letto non li prestano e non li regalano a nessuno, che ci sono affezionati.

Sono quelli che si sentiranno scrittori dopo aver pubblicato.

Sono quelli che guai a non leggere tutti i classici o a non rivedersi due volte ogni film, e poi non sanno chi siano Salgado e Cartier Bresson.

Sono quelli che i libri di un certo tipo non li leggono per principio.

Sono quelli che ti fanno leggere la poesia che hanno appena scritto, e se non ti piace è colpa tua.

Sono quelli che si può scrivere solo in perfetto Italiano con al limite qualche frase in dialetto (rigorosamente evidenziata in corsivo, che se no non sta bene). Perché le idee nascono solo dalle persone colte.

Sono quelli che il giorno che gli girano le scatole devo a tutti i costi prendersela con qualcuno. E vabbe', se non altro adesso mi sento meglio ^^.

Simone

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Personalmente aggiungerei anche quelli che ti guardano dall'alto e ti concedono giusto un'occhiata di sfuggita - perché due sono troppe - solo perché il loro libro è stato citato su un qualche tipo di rivista/giornale/fumetto/quello_che_è.
:-)

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Ghghgh, a riguardo posso aggiungere che non è tanto bello essere citati e dimenticati...

Bravo Simone, hai ragione. Non concordo solo su una cosa: il Perfetto Italiano bisogna inseguirlo, tanto non lo si raggiunge mai, però bisogna inseguirlo! Come mi è già capitato di scrivere, meglio dire qualcosa di sbagliato purché detto bene, che dire male qualcosa di giusto.

P.S. Io mi sto dando alla lettura sfrenata dei classici. Ora sto leggendo Il conte di Montecristo... Ti faccio incazzare? :D

White Boar ha detto...

Ecco perché c'è un sacco di gente su Lulu che smania per avere il codice ISBN, anche se non se ne fa una cippa. Uno status symbol, insomma ;))

White Boar ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Glauco Silvestri ha detto...

Salgado e Cartier Bresson???

Chi sono? Un certo Salgado lo devo aver sentito dire ma... ah... no... era il Calvados! Ottimo vino, però! :D

Anonimo ha detto...

Ciauz un saluto

http://vivendolestelle.splinder.com/

Simone ha detto...

Lorenzo: ah sì, e poi devono per forza scriverlo su tutti i forum per dirlo a tutti ^^.

Federico: io le citazioni credevo fossero una cosa brutta.

Per l'italiano sarà che molti "vedono" lo scrittore come un vecchio barbuto in giacca e cravatta che scrive con la stilografica davanti a scaffali pieni di libri.

Ma il mondo è molto più complicato di così, è c'è anche gente brutta e ignorante che ha capito qualcosa della vita ed è giusto che lo scriva. Poi al limite un editore dovrebbe dargli una sistemata, questo sì ^^

Angra: non tanto per quello, secondo me. È la solita insicurezza che porta a voler essere uguali agli altri: i libri GIUSTI hanno il codice ISBN, e allore pure io.

Gloutchov: forse su Google trovi qualcosa. Poi Cartier Bresson è troppo scontato, ma a dirne un altro avevo paura che davvero non lo conosceva nessuno ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Bene: ti sto ufficialmente sul c****, visto che in un paio di punti mi sono riconosciuta.
Pazienza!
Per non appesantire inutilmente il commento, mi riservo di ribattere a questi punti su richiesta.

P.S. Continuerò comunque a leggerti!

Simone ha detto...

Kinsy: scusa ma se non ribatti che gusto c'è? ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Per fortuna mi par di non ricadere in alcuno di questi esempi... poi sta agli altri dirmelo! ^___^
MS

Anonimo ha detto...

Mi permetti di aggiungere una categoria? Si?
Gli scrittori che mi fanno incazzare sono quelli che... per giorni, mesi e anni non fanno che postare sul proprio blog appunti, chiarimenti, brani che l'editing del loro romanzo ha giustamente scartato e che invece vogliono assolutamente farci leggere.
Grazie per l'ospitalità.
Lory

Anonimo ha detto...

Io metto le orecchie ai libri... sempre.
Ti prego: non mi uccidere!

Unknown ha detto...

Ho recensito il tuo libro, vieni nella mia pagina per leggere le mie considerazioni!!!

Simone ha detto...

Matteo: sicuro sicuro? ^^

Loredana: ah ecco, un po' come i post avanzati del libro del mio blog ^^

Andre: le orecchie sono il vero gusto della lettura... non puoi fare le orecchie a un ebook purtroppo.

Scrittore: ok adesso vediamo che hai combinato...

Anonimo ha detto...

-Simone
Ecco vedi? Stava agli altri dirmelo, e me l'hai detto!! ^_____^
Sigh sigh...
MS

Anonimo ha detto...

“Sono quelli che non fanno le orecchie ai libri”: ho una vera e propria venerazione per i libri, quindi odio qualsiasi azione che possa danneggiarli. Se qualcuno ti rovina una cosa a cui tieni particolarmente, non ti dà fastidio?
“Sono quelli che i libri che hanno letto non li prestano e non li regalano a nessuno, che ci sono affezionati”: è noto a tutti che prestare libri equivale a regalarli… beh, io non ci sto! Se ti presto una cosa mi deve essere restituita entro un periodo congruo. Siccome mi è già successo, e più di una volta, di dover combattere per riavere indietro il mio libro, di perdere un’amicizia (ti garantisco che il rapporto anche se non rotto del tutto non sarà più come prima), di ricevere indietro libri molto rovinati (tipo la copertina tagliata negli angoli), ho deciso di non prestare più libri.
“Sono quelli che si sentiranno scrittori dopo aver pubblicato”: mi sembra che hai letto qualche volta il mio blog, quindi già sai come la penso… Ritengo ambizioso definirsi scrittori solo perché si ama scrivere. Se canto sotto la doccia sono una cantante?
“Sono quelli che si può scrivere solo in perfetto Italiano con al limite qualche frase in dialetto (rigorosamente evidenziata in corsivo, che se no non sta bene)”: non perché gli scrittori debbano essere assolutamente delle persone colte (se lo sono, hanno un requisito in più), ma perché sono professionisti e diffondono la parola scritta. I professionisti hanno l’obbligo di fare il proprio lavoro al meglio (sennò, che professionisti sono?), inoltre quello che si legge è il primo esercizio per diventare scrittori: con che coraggio un professionista si permette di insegnare l’italiano in maniera non corretta?

Simone ha detto...

Kinsy: be' si vede che siamo di idee un po' diverse. Per cui secondo te io non sarei uno scrittore, nemmeno emergente? Anzi, emergIente ^^

Anonimo ha detto...

In genere non amo le definizioni, ma sinceramente ti considero più un aspirante scrittore (descrizione che uso anche per me stessa...).
Il tema è stato affrontato anche da Barba Gozzi, scrittrice esordiente, in questo post: http://progettobutterfly.splinder.com/post/13565442/Chiacchierata+domenicale+sull%27
Comunque, non hai risposto alla mia domanda: "se mi diletto a cantare, sono una cantante?"

Simone ha detto...

Kinsy: bo'... continuo a non essere daccordo e come la penso l'avrò scritto su 1000 post è inutile starlo a ripetere.

Per chi canta sotto la doccia... a me non pare che sia la stessa cosa che faccio io, visto che la gente può leggere e commentare quello che scrivo. Io mi vedo di più al pari di quelli che cantano per strada al centro... e sì quelli sono cantanti.

O tu alludevi al fatto che scrivo nudo?

Simone