Gli ebook degli altri emergenti: In cammino con la strega, di Federico Russo.
Chi frequenta il blog conoscerà di certo il giovanissimo Taotor (una volta aveva 17 anni, ora non lo so più) un altro dei tanti scrittori più o meno emergenti che bazzicano da queste parti e che utilizzano Internet per scrivere e farsi leggere.
Qualcuno potrebbe insinuare che, con queste recensioni, io stia semplicemente facendo pubblicità agli amici miei... ma a parte che sì in effetti è vero, la vera verità è che Federico è l'autore di uno dei pochi racconti sufficientemente lunghi da essere spacciati per romanzo che trovo in rete, e che per questo è degno di cadere nelle grinfie del mio lettore di ebook.
Il lato positivo è che se mi indicate qualche romanzo online che vi sembra buono (magari il vostro!) potrei recensire anche quello dandovi inoltre la possibilità di spacciarvi per miei amici... sempre a seconda di come viene fuori la recensione, ovviamente ^^.
In cammino con la strega - di Federico Russo "Taotor".
Ebook autoprodotto.
Il libro: in cammino con la strega (da adesso in poi ICCLS, come nelle recensioni serie) è un racconto lungo di genere (rullo di tamburi) fantasy. E già qui il primo istinto dell'uomo comune è di percuotere il muro con la testa fino a frantumarlo, di cospargersi di kerosene avvelenato o, più semplicemente, chiamare Federico e chiedergli "ODDIO NO PERCHE' ANCHE TU SCRIVI FANTASY BASTA ABBIATE PIETA' NON SE NE PUO' PIU'!!!!!!!!!!!!!!".
Magari in toni meno esagerati... ma non molto.
Fortunatamente, una volta iniziata la lettura, ci si rende presto conto che il testo segue un fantasy secondo una personale visione dell'autore, il che riporta il tutto nei canoni della letteratura e della leggibilità. Ma ne parliamo dopo.
La trama: ci troviamo in un'epoca che ricorda il medioevo, nel mezzo di uno scontro tra due fazioni rivali crudeli e cattive (una più crudele, l'altra più cattiva) determinate a uccidere chiunque capiti nel loro cammino, perché nei mondi fantasy si usa così.
Un fabbro e un falegname (spero di ricordarmi bene) scappati dal loro villaggio (spero di ricordarmi bene) incappano in una strega che li costringe ad accompagnarli a un certo paese occupato dai malvagi (adesso non ricordo se i malvagi crudeli o i malvagi cattivi) per salvare non mi ricordo quale suo parente che sta per essere giustiziato.
La storia racconta allora il viaggio di questi tre che, tra una pennichella e l'altra (però non mangiano e nemmeno cantano, per fortuna) e attraverso una serie di mirabolanti vicissitudini (due... ma vabbe' è un racconto lungo!) cercheranno di portare a termine la loro missione.
Lo stile: Federico scrive quasi molto bene. Molto bene perché il testo è generalmente fluido, le descrizioni non sono invadenti, i personaggi sono ben definiti (cosa questa degna di nota in qualunque aspirante scrittore) e il testo è pulito e gradevole. C'è anche una discreta alternanza tra momenti statici (i dialoghi) e altri più movimentati, col risultato che la lettura è davvero piacevole: volevo leggere qualche pagina un po' alla volta, ma alla fine l'ho letto tutto di fila.
Il quasi l'ho messo perché il nostro Taotor ha anche l'hobby di impiccarsi di tanto in tanto con le proprie parole, e da un momento all'altro l'intero impianto narrativo rischia di crollare rovinosamente sotto il peso di un dialogo in cui non si capisce chi sta parlando o di una descrizione talmente arrovellata da lasciare il dubbio che l'abbia fatto di proposito per sconvolgere il lettore. Faccio un solo esempio (l'unico che mi ricordo, ovviamente ^^).
Il bandito venne travolto dal peso dell'uomo, e l'aria gli uscì tutta d'una volta dai polmoni. Herd cercò il collo del nemico. Trovatolo, continuò più su. Lo afferrò per i capelli, e quello alzò la testa, secondo la volontà della mano del falegname. Questa volle fargli sbattere la testa contro il terreno più volte, e così fece.
"L'uomo" sarebbe il protagonista (Herd), e questo incubo di soggetti che si alternano in forma attiva e passiva intrecciandosi con volontà di coscienze desiderose di morte io l'avrei sciolto magari così: il peso di herd travolse il bandito, lasciandolo senza fiato. Il falegname afferrò il nemico per i capelli e gli sbatté più volte la testa sul terreno.
Il fatto è che generalmente il testo non ha problemi di sorta, e anzi certe cose si notano proprio perché spiccano in un lavoro altrimenti di ottimo livello. L'impressione che ne ho avuto insomma è che all'autore sia scappato giusto qualche passaggio che andrebbe eventualmente rivisto. Ma io già mi sono rotto, e Federico il resto se lo rivede da solo.
Nel corso della trama c'è anche un avvenimento palesemente inverosimile (o le guardie cattivo/crudeli sono palesemente idiote) ma in fin dei conti è sempre un testo breve e forse cercare una soluzione più realistica avrebbe inutilmente allungato la storia.
Contenuti: l'ebook si chiude con una nota dell'autore (che io avrei messo all'inizio) da cui estraggo:
Nella maggior parte dei fantasy pubblicati in questo periodo, gli autori (o gli editori) insistono proprio su quei tre elementi. Elfi, magie e guerre epiche.
Non sono queste tre cose a fare un (buon) fantasy. (OMESSO) ...ma io non sono Tolkien. Né, come alcuni autori di fantasy, voglio cercare di esserlo. Io sono Federico Russo, e concepisco il fantasy in questo modo.
La cosa che mi ha colpito molto, è che quello che dice l'autore è vero: Federico Russo è effettivamente Federico Russo, e dalla lettura del suo testo è evidente la ricerca di qualcosa d'altro rispetto al fantasy classico o commerciale o scontato o noiosissimo che dir si voglia... al punto che sono arrivato a chiedermi perché l'autore voglia comunque definire il suo lavoro come legato a questo genere. Io gli consiglio di scrivere quello che piace a lui, e di lasciare eventualmente agli altri il compito di classificarlo come meglio (o peggio) credono.
A dirla tutta, ritengo che si sarebbe potuta utilizzare per questo racconto un'ambientazione storica reale, con gli stessi risultati dal punto di vista della trama ma ottenendo un lavoro di tutt'altro spessore. Qualche appassionato di ambientazioni fantastiche potrebbe dirmi il contrario, per cui quella che ho appena fatto prendetela come una semplice riflessione personale.
Sempre secondo la riflessione personale, credo che un libro di un emergente che con tutti i suoi difetti prova almeno a dire qualcosa e a cercare una strada diversa dalla folla sia più interessante di troppa roba che arriva in libreria, magari stilisticamente perfetta, ma inutile e vuota dalla prima all'ultima pagina.
Tecnicismi: qualche riflessione inutile su come scrive il sig. Russo:
- Il testo è un fantastico-verosimile. La strega forse è una strega e forse no, i personaggi sono normali e si comportano come le persone che dovrebbero essere. Le guardie sono tremendamente stupide, ma questa è una condicio sine qua non per una buona storia fantasy ^^.
- C'è qualche scontro battagliero, e in linea di massima il tutto pare verosimile.
- Federico non cade fortunatamente nelle classiche descrizioni da brutto fantasy: indossava una cotta di maglia con spada e scudo ed elmo +1, guanti del potere della forza del drago della tempesta e mantello color rosso porpora lungo fino ai calzari in quoio elfico comprato nel negozio di Giuseppe all'angolo dietro casa mia.
- C'è un ladro vestito da ladro (nel fantasy "ladro" è una professione, e quanto ti iscrivi all'albo insieme al timbro ti danno anche il mantello col cappuccio) ma glielo perdoniamo.
- Alle volte non si capisce tanto bene chi sta parlando, ma l'ho già detto e solo alle volte.
- Federico cade giusto un po' nel sotto-genere fantasy picchiaduro a scorrimento o detto anche: partita di D&D. I protagonisti viaggiano, succede qualcosa, vanno a dormire, poi viaggiano, succede qualcosa, rivanno a dormire, poi riviaggiano, risuccede qualcosa... il succede è la storia, e in questo sottogenere fantasy il più delle volte quello che succede è assolutamente arbitrario. Dal lupo mannaro ninja, alla tana dell'ippopotamo drago o all'incontro coi commercialisti assassini della gilda degli scrittori emergenti, ogni cosa è possibile a seconda di quello che piaceva all'autore nel momento in cui ha scritto quella parte. Come detto, Federico ci casca solo un po' (la scena del ladro, principalmente).
- La storia è alquanto coerente, a parte che se vi catturano le guardie crudeli ninja stupratrici assassine di solito capita che vi rubino i soldi che portate appesi in bella vista. O almeno così ho sentito al telegiornale. Io sistemerei la cosa usando la scena del ladro per giustificare che in seguito i soldi fossero ben nascosti.
Pubblicabilità: non credo che a Federico interessi un percorso editoriale per questo lavoro, per cui quello che dirò ha poco valore. In ogni caso, credo che pur dovendo lavorarci un pochettino sopra per limare qualche passaggio, il racconto sia sufficientemente buono da poter essere apprezzato da eventuali lettori. I personaggi sono interessanti, e il tentativo di parlare anche di altro che non sia il solito fantasy è chiaro ed evidente.
Il problema è forse il fatto che Federico ha un cervello e ha deciso di usarlo, andando a mettere mano alla struttura consolidata di un genere che -tolti ovviamente degli esponenti illustri - sembra voler riproporre all'infinito gli stessi temi e le stesse situazioni. Insomma qui niente magia, niente mostri da combattere, niente draghi e niente eroine maggiorate che vanno in battaglia in perizoma. C'è qualche scontro armato che potrebbe piacere agli appassionati, ma temo che con tutti gli emergenti che scrivono fantasy sarà difficile farsi notare per qualcosa che all'apparenza non è incisivo come la storia del mago cattivo che vive nella torre e poi fa il sortilegio che solo la spada della luce potrà spezzare... e poi ride come uno scemo: ah ah ah!
Simone
VOTO FINALE: 7/10 sistemandolo un po' (7,5 se esce fuori il mago scemo che ride).
Link:
In cammino con la strega.pdf (200 Kb)
Il blog dell'autore
13 commenti:
Lusingatissimo per questa recensione!
Grazie mille! ^^
Effettivamente, non lo hanno definito proprio "fantasy", come racconto, ma a me non cambia nulla: come ho avuto modo di scrivere, l'importante è che piaccia. :D
Il fatto di doverlo ambientare nel mondo reale solo perché non c'erano, a parte l'ambientazione, veri fattori fantasy, non mi convince. Anzitutto perché non saprei quale situazione storica, nel medioevo, coincide con quella narrata da me, ma soprattutto perché non saprei da dove cominciare. Non sono uno storico. :S
Grazie per il "quasi molto bene". XD
Come dissi all'epoca a Federico, secondo me, questo racconto non è un fantasy, bensì un racconto ad ambientazione medievale. Caratteristica fondamentale dei fantasy è "il fantastico" ma in questo racconto non c'è nulla di fantastico... è tutto verosimile, comprese le streghe. Manca anche il fattore "epico"... che nei fantasy è sempre presente (i libri fantasy parlano sempre di grandi epopee o di grandi personaggi...).
Ad ogni modo, quel racconto mi piacque assai... :)
Federico: sono contento che ti abbia fatto piacere. La risposta (?) poi te la sei data un po' da solo: ambientare il tutto in un posto reale richiederebbe un lavoro aggiuntivo (manco tanto, perché due fazioni che si scontrano non sono difficili da trovare) e per questo il risultato finale darebbe un effetto migliore.
Poi non frantendiamo: a me il fantasy piace e va bene, specie quando è ben fatto e pieno di idee originali, e dei riferimenti storici in fin dei conti non m'interessa molto. Ma se tu presenti un fantastico specificando anche apertamente che non ti interessa la componente fantastica è ovvio che i lettori si chiederanno il perché.
Glauco: oddio, ora incominciamo il solito discorso di cos'è o cosa non è fantasy ^^. Per me il genere è una cosa inventata dai librai per ordinare gli scaffati, per questo mi pare un po' strano dirsi appartenenti a un genere quando non si intende in realtà seguirlo.
Simone
Riproviamo: cuoio, non quoio.
L'itagliano non è un'opinione -mia- dopotutto.
Se fosse mia, forse quoio te lo passerei, guarda. ;)
Diarista: azz... però quore e accua li ho scritti bene, no?
Simone
Benissimo Simone, vai come un treno espresso!
Non ho ancora letto l'e.book di tautor quindi mi riservo il giudizio (lo leggerò il prima possibile), però ne approfitto per farmi un po' di pubblicità. Visto che cerchi romanzi on-line ti segnalo il mio dal titolo "Come pescare, cucinare e suonare la trota" che da ottobre dell'anno scorso è regolarmente in vendita nelle librerie ed anche regolarmente scaricabile in pdf dal mio blog http://cantodiscanto.blogspot.com.
Mi sembra che i requisiti ci siano tutti... era quello che cercavi, no?
La veste grafica lascia ancora un po' a desiderare ma non ho avuto proprio tempo di migliorarla.
A presto
Cristò: grazie per la segnalazione! Non so se scriverò la recensione (non mi pare troppo il mio genere) ma prometto di dargli un'occhiata... e se hai un comunicato stampa mandamelo che quello lo metto online di sicuro.
Simone
appena suoto il desktop dai mille ebook che ancora non ho letto questo me lo leggo
e non certo per la tua rece eh simone
ma perchè federico ci ha la faccia simpatica sul'avatar blogspot
:D
Gelo: buono a sapersi!
Simone
Il mio brutto muso è simpatico? XD Concordo con Simone, buono a sapersi! ^^
E bravo il nostro SMN, che recensisce che neanche D'Orrico nei suoi momenti migliori. MI è piaciuta questa recensione, l'attenzione ai particolari, le critiche insieme agli apprezzamenti...
Ma recensisci solo e-book? ;-)
Laura
Laura: grazie! Al momento recensisco solo ebook gratuiti di romanzi o - per lo meno - racconti lunghi per valorizzare il lavoro degli altri scrittori che decidono di rischiare con questo mezzo che ancora non si sa se convenga o no usare.
Apprezzo molto anche la vostra idea del romanzo su blog... ma sì al momento recensisco solo ebook. Intanto vi linko, và:
http://lestoriedilauraetlory.splinder.com/
Simone
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