Gli ebook degli altri emergenti: Nevicata, di Alessandro Girola

Finalmente riesco a leggere gli ebook che scarico da Internet, e per questo sempre finalmente posso inaugurare una nuova sezione del blog: le recensioni della roba rilasciata gratuitamente da altri scrittori attraverso blog, siti Internet o quant'altro si inventeranno in futuro. Gli ebook degli altri emergenti come me, insomma, per cui se ci tenete ad apparire in questa rubrica cercate di non diventare troppo famosi.

Dopo il brivido di terrore che avrà attraversato la schiena di tutti quelli che si sono sentiti in qualche modo coinvolti in questa cosa (voglio dire, ci saranno 3 emergenti che rilasciano ebook in rete, e uno sono io ^^) chiarisco che l'idea non è assolutamente quella di smontare o criticare nessuno. La mia intenzione è invece quella di far conoscere dei nuovi autori italiani (vanno bene anche stranieri che scrivano però in italiano) indicando i loro ebook e allo stesso tempo spendendo qualche parola sul contenuto e su quelle che sono state le mie impressioni.

Mi piace inoltre l'idea di poter dire: io ho letto questa cosa e ne penso questo, lasciando allo stesso tempo la possibilità a chiunque mi segue di scaricarsi immediatamente l'ebook e di farsi il proprio parere. Un rapporto scrittore - critico - lettore interattivo e istantaneo insomma, che spero troverete anche voi degno di interesse. E poi di solito gli ebook sono aggratis, per cui ancora meglio.

Ma ho parlato abbastanza, vai con la prima recensione!

Nevicata, di Alessandro Girola (in arte Alex McNab)
Ebook autoprodotto

Il libro: Nevicata è un romanzo fanta-horror-thriller-cospirazionista che se non ricordo male lo stesso autore definisce come: ispirato da Resident Evil e i vari survival horror. E questa affermazione merita già un duplice commento:

- Il fanta(senza "sy") nella definizione è una bordata micidiale alle possibilità di pubblicazione di un testo del genere (il thriller cospirazionista risolleva abbastanza la cosa mentre l'horror è ininfluente). Ti avevo detto di non scrivere fantascienza, Alessà... che cosa mi combini?! ^^

- Il romanzo non è fantasy, non è una storia d'amore autobiografica, non è una lagna contro qualche situazione ingiusta e difficile che lo scrittore sta attraversando (tipo che non gli pubblicano i libri) non è il nulla travestito da storia (tizio si sveglia, guarda il sole, racconta i cazzi suoi, va a lavoro, parla coi colleghi... insomma il classico romanzo da esordiente) e ancora grazie a Dio non è un fantasy!

Ci troviamo insomma di fronte a un romanzo che nella sua non propissima originalità (gente che scappa dagli zombi) è assolutamente originale, e questo lo mette talmente al di sopra della media dei lavori degli aspiranti scrittori che potrei limitarmi a commentare così: Alessandro Girola è un autore emergente che ha scritto un romanzo che una persona normale sarebbe quasi tentata di voler provare a leggere anche sapendo di cosa parla. Voto globale: 8/10, ma visto che lo conosco pure e magari diventa famoso e mi raccomanda facciamo 9/10 (10/10 lo darò solo a me stesso quando mi autorecensirò).

Visto però che poi verrei accusato di non aver fatto bene il mio lavoro (??) mi tocca proseguire nella recensione... e leggermi anche tutto l'ebook.

La trama: qualche cattivone fa degli esperimenti strani e malvagi, e allora arrivano gli zom... gli invasati che distruggono tutto il mondo e uccidono tutti. La storia è ambientata a Milano, con un po' di protagonisti che sono gente normale che prova a salvarsi, un po' di militari che devono contenere gli zombi e un po' dei cattivoni di cui sopra che devono finire di distruggere il mondo perché poi sennò il libro finisce subito.

L'idea della città invasa dagli invazombi è forse un pochettino già usata, ma le modalità e le ragioni dietro al tutto sono piuttosto originali al punto che la storia è sufficientemente diversa da distinguersi dal gruppo dei cloni che affolla il genere.

Lo stile: Alex (o Alessandro) ha uno stile rapido, pulito, a tratti crudo. Mi ricorda molto molto molto i vari Segretissimo e simili che escono in edicola e che hanno anche un discreto gruppo di appassionati. Credo che il genere a cui l'autore si ispira maggiormente sia proprio quello di queste collane, per cui non posso che fargli i complimenti per aver raggiunto l'obiettivo che si era prefissato.

La scrittura di Alessandro ricorda anche Dean Nonmiricordo Koontz e i classici americani delle storie che ti mettono l'ansia (un genere ben preciso), specie nelle descrizioni di sparatorie, militari ed esperimenti scientifici variamente letali.

A voler rompere le scatole, specie nei primi capitoli ci sono delle magagnette e piccole imperfezioni (ma adesso non è che sto qui a fare l'editing, eh!) ma poi la storia parte e non la ferma più nessuno. Questa cosa dell'avvio un po' claudicante è classica degli scrittori emergenti (o dei romanzi autoprodotti senza un editor alle spalle?) e la sento molto anche io in tutti i miei romanzi. Forse abbiamo troppa foga di arrivare al vivo della vicenda e ci bruciamo proprio nelle prime pagine, o forse abbiamo paura di non riuscire subito a far capire al lettore di cosa stiamo parlando. O forse sono solo io che impiego un po' ad abituarmi allo stile di qualcuno, potrebbe anche essere.

Comunque, dal terzo capitolo o giù di lì gli zombasati iniziano a massacrare l'umanità intera, e da quel punto in poi è impossibile non leggersi gli altri venticinque o quanti sono capitoli che rimangono. Impossibile non leggersi dovrebbe essere un punto a favore dello stile, a meno che uno non scriva con l'intenzione di non essere letto. Ma questo è un caso particolare a cui credo Alex non appartenga ^^.

Il coinvolgimento nasce dal fatto che la storia riuscirà a immergervi in un'atmosfera di tensione densa e costante. C'è sempre qualcuno che sta per essere ucciso, qualcuno che sta per uccidere e qualcuno che sta per morire. I protagonisti sono in minoranza contro una città di pazzi senza controllo e sotto la costante minaccia di una neve assassina che non lascia tregua. E - come se non bastasse - ci sono i cattivi veri su cui non dico altro per non rovinarvi la storia, ma che io ho trovato a dir poco terrificanti. Insomma leggere questo libro è una lunga, interminabile e violenta tortura per i nervi... come si può farne a meno? ^^

Contenuti: dalle parole dello stesso autore, non è che il libro voglia insegnarci chissà cosa o farci la morale o che ne so io. L'idea è di dare una botta di adrenalina, e la cosa è perfettamente riuscita.

C'è da dire che il libro è quanto di più lontano dai miei gusti ci possa essere: ok, mi divertono le storie con gli zombi, ma non mi piacciono i thriller, non mi piacciono i libri molto violenti, non mi piacciono i romanzi coi militari, non mi piacciono le cospirazioni coi cattivi che devono uccidere tutti per mettere a tacere chissà quale segreto politico, non mi piacciono i soldati che raccontano come loro c'hanno il fucile che funziona così e cosà e allora poi nello scontro a fuoco il radar segnalerà il dato del satellite così che possano individuare il momento adatto per prendere di sorpresa il nemico e poi si fermano mezzora a parlare perché devono pure spiegartelo (ma sticazzi, e sparagli!!!) e soprattutto non mi piacciono gli scrittori emergenti che scrivono bene perché mi fanno rosicare ^^.

Insomma, se questo romanzo è piaciuto molto (credo si fosse capito, no?) a me, mi pare ovvio che piacerà ancora più molto a chi è appassionato del genere.

Tecnicismi: qualche riflessione inutile su come scrive il sig. Girola:

- Il libro vuole sembrare vero. Non ci sono invenzioni fantastiche assurde, e gli avvenimenti vengono sempre giustificati in maniera non realistica (Kugelche?!) ma verosimile.

- Le armi, le sparatorie, le cose tecniche e le caratteristiche di guerra mi sembrano raccontate da qualcuno che si è documentato molto e sa di cosa sta parlando... per quanto io non ne sappia nulla ^^.

- Non mi sono mai fermato a rileggere o a chiedermi cosa stesse succedendo.

- I personaggi fanno quello che ci si aspetterebbe da persone come loro.

- La storia è coerente, non ci sono buchi o impicci vari o almeno io non ne ho trovati.

- Il testo è molto scorrevole. Le descrizioni sono sintetiche ed efficaci, i dialoghi sono lunghi (diverse righe per ogni battuta) ma chiari.

- C'è un po' di: incontrò il tizio con cui da giovane andava a pesca, e che poi si era laureato in qualche facoltà per diventare scrittore finendo a lavorare come sturalavandini in un villaggio turistico di cui adesso aveva le chiavi in tasca. Ci sono classici del passato scritti interamente così, ma oggi rischi che ti dicano che hai scritto sbagliato.

- Il libro potrebbe tranquillamente avere un seguito, nel caso avesse successo.

Pubblicabilità: Alessandro non ha voluto cercare un editore per questo libro, e si è limitato a rilasciare l'ebook. La cosa mi consola un po', perchè finalmente ho una conferma evidente che si possa scrivere qualcosa di veramente buono e allo stesso tempo non arrivare in libreria (o in edicola, visto il genere).

Qualcuno potrebbe farmi notare che io ho ricevuto dei chiari e netti rifiuti editoriali, mentre l'autore di questo libro no (ma perché me le dico sempre da solo, certe cose? ^^) e infatti credo che Alessandro dovrebbe almeno provare a mandare il testo a qualcuno: a parte la storia del fanta, sono convinto che sia un lavoro validissimo e al livello di essere apprezzato da molti lettori (anche se non saprei dirti a chi mandarlo).

Seriamente, non vedo perché un editore che pubblica libri di sparamenti e ammazzamenti dovrebbe scartarne uno come questo, a cui manca davvero un colpo di limetta per le unghie (dato anche con una certa pignoleria) per essere perfetto.

Insomma, davvero complimenti al nostro Alex McNab - Alessandro Girola per il suo bellissimo ebook... e adesso scaricatevelo tutti e ditemi che sono bravo anche a scrivere le recensioni.

Simone

VOTO FINALE: 9/10 (come spiegato più in alto).

Link:

Alessandro Girola - Nevicata.pdf (1.0 Mb)

Il blog dell'autore

5 commenti:

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Qualche giorno fa ho letto la prima parte per farmi un'idea, dato che l'avevi citato per la prima volta in qualche post precedente.
A prima botta direi che è ok, e l'idea è buona e sta da vedere come è sviluppata. Simone, mi pare che il genere Zombi esista, quindi non si tratta di idea scontata, ma di punto d'inizio... l'idea è quello che verrà presentato dopo, credo - e tu dici consista nella causa, quindi è questa l'idea base del romanzo, no?

Non posso ancora dire se mi piace o no perché dovrei continuare a leggere, purtroppo però un lettore pignolo potrebbe svalutare il romanzo leggendo l'inizio. Visto che lo scopo della storia è il diletto - lo penso anch'io per le mie storie, è uno scopo sacrosanto - sarebbe bene che l'inizio venga sfoltito.

Il fattore scatenante comincia abbastanza presto (la video web-chiamata ecc.), ma viene preceduta da un sacco di informazioni dall'alto tasso infodumposo. È tutto da eliminare, secondo me, e riscriverlo distribuendo le informazioni in una forma in cui il tempo della storia coincida col tempo del racconto, facendo cominciare la scena in medias res.
Vado di fretta, spero solo che Alessandro legga, magari dopo torno per essere più approfondito...

P.S. Sì, avrei potuto commentare sul blog di Alessandro, ma il post interessato era abbastanza vecchio; avrei anche potuto inviargli una mail, ma non ho letto ancora tutto il romanzo e sarebbe imbarazzante commentare solo l'inizio! XD Ma provvederò a leggerlo.

Unknown ha detto...

Uè, Simone, poi fammi sapere dove devo mandarti l'assegno convenuto, mi raccomando :)

Scherzi a parte, ti ringrazio tantissimo per la recensione e per l'apprezzamento di un romanzo che non rientra solitamente nei tuoi canoni. Questo - suppongo - è un altro punto a tuo favore (ammesso che ce ne sia bisogno!)

Passando alla recensione vera e propria, devo dire che hai azzeccato dei punti-chiave di questo romanzo:
1) NON ho voluto scrivere un libro con qualche particolare di fondo, bensì ho scritto un "tributo" a un genere che mi è caro.
1.1) Ho voluto dimostrare che è possibile scrivere qualcosa del genere senza ambientarlo a New York, Los Angeles e via dicendo.
2) Hai indovinato quando dici che il libro si inserisce nel filone cosiddetto di "Segretissimo", che in realtà sarebbe poi l'unico spiraglio di pubblicazione che avrei al momento.
3) Fantascienza: be', dai, non è fantascienza! O, almeno, è quella fantascienza "easy" che può essere gradita da qualcuno...
4) Riguardo all'infodump presunto (e qui rispondo anche a @Federico), direi che non mi sembra eccessivo (ma potrei anche sbagliarmi), ma che, soprattutto, risponde ai precisi canoni di questo genere... o almeno credo. Vale a dire che il romanzo è teoricamente destinato a quella tipologia di lettori che ama scavare nei segreti della trama, e non solo avere qualche indizio qua e là. In questo senso si avvicina effettivamente più a un thriller di Segretissimo che non a un survival horror canonico.

Detto questo, due parole sulla pubblicazione .
La mia scelta di proporlo in formato PDF è dovuta da uno scoraggiamento di fondo sulla "non vendibilità" di questo genere se scritto da un italiano (e poi qualche giorno qualcuno di serio dovrà spiegarmi da dove nasce questa cosa...)
In realtà, facendolo leggere dagli esperti dell'"Alan Altieri forum", ho ricevuto molti complimenti e Stefano (Di Marino) mi ha consigliato di rivederlo un po' e di mandarlo ad Altieri in persona.
Non l'ho ancora fatto, ma devo dire che è stato un bell'incoraggiamento.
Molti considereranno una pubblicazione su "Segretissimo" come qualcosa di serie B, mentre a me andrebbe benissimo!

Detto questo, grazie ancora, e a buon rendere!!!

Glauco Silvestri ha detto...

Well... allora comincerò a leggerlo dal terzo capitolo :-)
Ottima e divertente recensione.

Giusto una nota....
Okkio che alex non paga!!! :D
Ho scritto diverse recensioni sulle sue opere e lui continua a dire che mi offrirà delle pizze, delle birre, delle vacanze alle hawaii... ma ho ancora fame, sete, e di vacanze non se ne parla (sigh!) ^_^

E già che ci sono, una seconda nota...
Visto che qui dici di conoscere solo tre aspiranti che pubblicano ebook gratis, di cui uno sei tu, e che alex si è preso un 9/10... allora quello che faceva schifo che citavi qualche giorno addietro sono io :(
Sigh... me molto triste :(

Ciauz
Glauz

Simone ha detto...

Federico: be', credo che Alex ti abbia letto lo stesso, visto che è già passato di qui ^^. Io tutto questo infodump comuque non l'ho trovato, ma solo delle digressioni un po' lunghe che potevano essere spostate o tagliare per velocizzare l'inizio.

Alex: sono contento di averci "preso.

Anche secondo me le digressioni piene di informazioni sono una caratteristica del genere (ma essendo una recensione non potevo non farlo presente) e anche secondo me è assurda 'sta cosa di fissarsi con gli americani. Il problema è che la gente che compra i libri vede il nome italiano passa oltre... ma puoi sempre usare uno pseudonimo come fanno in tanti. Magari ci faccio un post.

Segretissimo sarebbe un gran colpo per una prima pubblicazione, altro che serie B! Poi i pochi numeri che ho letto erano sicuramente peggio del tuo per cui se il sig. Altieri ti dà retta direi che sei messo molto bene ^^.

In realtà io sono molto ottimista perché che il romanzo è bello non me lo sono inventato, e queste serie dovendo riempire un tot numeri l'anno sono sempre alla ricerca di materiale da avere "pronto". E poi l'importante è che raccomandi me, ricordati!

Simone

Simone ha detto...

Glauco: adesso mi pare la replica di quando ho detto che l'incipit del mio ultimo racconto zoppicava un po' e tutti a dirmi: sì sì è illeggibile aaah!!!!

I primi 2-3 capitoli mi sono parsi scritti meno meglio degli altri 20-25 o quanti sono, ma davvero si tratta di magagne che si risolvono facilmente e che comunque restano la mia impressione.

Riguardo all'ebook... non era il tuo, è di uno/una che non passa di qui e non conosciamo (allora siamo in 4 ^^). Comunque mi piacerebbe recensire altri romanzi, e lì davvero mi sa che siamo solo io e Alex perché anche tu hai rilasciato solo cose piuttosto brevi... che comunque sono già sul mio lettore.

A proposito... non è che mi mandi i rtf che i pdf non si leggono bene? ^^

Simone