A mia parziale discolpa...

Come promesso, ho riscritto da capo la presentazione del libro del blog e la ri-posto qui per sapere cosa ne pensate.

Personalmente trovo che sia migliore della prima, anche se diventa un po' macchinosa sul finale. Però direi che inizia ad essere quasi accettabile, no?

Introduzione: a mia parziale discolpa...

...l'idea di scrivere un libro dedicato alla scrittura non mi era mai neanche passata per la testa.

Io volevo solo fare lo scrittore di romanzi (e lo vorrei ancora, credo) e lì per lì quella di aprire un blog in cui parlare delle mie esperienze come autore emergente m'era parsa un'ottima idea. Un modo come un altro per pubblicizzare i miei ebook, farmi conoscere come autore e magari sfogarmi un po' quando l'ennesimo editore mi avrebbe liquidato con le classiche risposte di circostanza che si danno agli esordienti (la smetta d'importunarmi o la denuncio, per dirne una ^^).

Il fatto è che - specie per un autore alle prime armi - raramente le cose vanno secondo i nostri progetti, e lo scrittore emergente (questo il titolo che ho dato al blog) ha preso a crescere e a vivere di vita propria fino ad arrivare al punto che del resto mi ero aspettato fin dall'inizio: i miei ebook e i miei romanzi continua a non filarseli nessuno, e io mi trovo qui a presentare una raccolta di articoli selezionati tra i tanti che ho pubblicato su Internet.

Tanto per dare la parvenza di averci lavorato un po' sopra, li ho sistemati in maniera tale da formare una specie di manuale di scrittura diverso dal solito. Dico diverso perché, a differenza di tutti i libri del genere che mi è capitato di leggere (e vi assicuro che non sono pochi) non starò qui a dirvi banalita del tipo che il vostro libro dovrà essere scritto in corretto italiano (ma va?), a vantarmi dell'enorme successo che ho avuto nel mondo dell'editoria (visto che non ne ho avuto alcuno ^^) o a dirvi che scrivere è talmente difficile che a insegnarvelo non ci proverò nemmeno e il libro sarà interamente incentrato sulle mie vicissitudini personali.

Nelle pagine che seguono troverete quello che credo di avere imparato su come si scrive un romanzo e soprattutto su cosa dovete aspettarvi se volete lavorare nell'editoria (che non è la stessa cosa che fare lo scrittore). E tutto dal punto di vista di qualcuno che - con tutta probabilità - di romanzi ed editoria non ci ha ancora capito niente.

A mia parziale discolpa resta il fatto che non ero partito con l'idea di mettere su carta un testo del genere: io volevo solo scrivere romanzi, mentre insegnare agli altri come fare altrettanto (col rischio che finiscano per rubarmi il mestiere) è una velleità che di certo non mi appartiene. Insomma questo libro è un incidente di percorso, un errore involontario. Io non l'ho fatto apposta a scriverlo, e che voi decidiate di leggerlo (difficile dopo un'introduzione del genere ^^) rimanendone potenzialmente influenzati in maniera negativa non è certo affar mio.

Certo è che se trovassi un editore disposto a pubblicarmelo sarei comunque più che felice: in questo modo potrei raccontare a tutti di aver scritto un trattato sulla letteratura di grande successo (nel senso che è stato pubblicato), realizzando così il mio sogno di atteggiarmi ad artista intellettuale.

Che la cosa non fosse in realtà voluta (così come il pessimo livello dei contenuti) è solo un dettaglio, per cui questo potrò anche non dirlo a nessuno ^^.

Simone

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi convince.
Troppo fredda, asettica quasi. Spieghi troppe cose che a me (lettore del blog) ha fatto più piacere scoprire articolo dopo articolo, piuttosto che vedermele spiattellare davanti così.

Domanda: è proprio necessaria una presentazione?

Glauco Silvestri ha detto...

Mmhh... poco personale! Son daccordo con fabbiuzz.
Io lascerei che il lettore scopra da solo il contenuto del libro...

Simone ha detto...

Hmmmm.... forse avete ragione, e anzi non mettere una presentazione a me farebbe anche piacere perché significa non dover rivedere questa per l'ennesima volta nell'improbabile caso di una pubblicazione.

Il fatto è che, come dice fabbiuzz, molte cose si capiscono nel corso della lettura e dubito che qualcuno comprerebbe o vorrebbe leggere il mio libretto sapendo semplicemente che è una specie di corso di scrittura preso da un blog.

In sintesi forse a voi la presentazione sembra di troppo perché il blog già lo conoscete, ma per uno che non sa di cosa parla il libro forse è indispensabile. Voi che ne dite?

Simone

Anonimo ha detto...

Secondo me, potresti scrivere un articolo su come NON si scrive la presentazione di un libro e metterlo all'inizio.
Quello si che sarebbe in tema col resto del blog :)

Anonimo ha detto...

potenzialmente influenzati in maniera negativa non è certo affar mio.
???
Come non è affar tuo? Certo che lo è!
Scusa devi sempre tenere in considerazione le conseguenze della pubblicazione del tuo libro e l'effetto che può avere su un/a bimbo/a di tenera età.
Forse esagero... però mi hai messo paura con quella frase! E se il mio talento per la scrittura rimanesse danneggiato irrimediabilmente?(lol).
Scherzo ovviamente, concordo con glauco e fabiuzz: sembra un tema e non un'introduzione.
Scusa...
Ciao^^.

White Boar ha detto...

Sarò in controtendenza, ma a me piace.

Toglierei però questa parte
*
a vantarmi dell'enorme successo che ho avuto nel mondo dell'editoria (visto che non ne ho avuto alcuno ^^) o a dirvi che scrivere è talmente difficile che a insegnarvelo non ci proverò nemmeno e il libro sarà interamente incentrato sulle mie vicissitudini personali.
*

Direi invece chiaramente che nel libro ci sono comunque ottimi consigli per un aspirante scrittore (perché è vero).

Simone ha detto...

Fabbiuzz: mi piace l'idea di come non scrivere una presentazione. Su questo sono bravissimo, credo ^^

Andre: io lo dico chiaramente che nessuno ha mai voluto pubblicarmi nulla. Se qualcuno vuole lo stesso darmi retta direi che è peggio per lui, no?

Poi se sembra un tema direi che qualcosa proprio non va ^^

Angra: 3 a 1 dunque, vediamo che dicono gli altri.

Comunque ormai l'ho inserita nel testo che ho già mandato agli editori... per cui a meno che non ci sia Angra a fare la selezione mi segheranno tutti visto che è la prima cosa che leggeranno ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Guarda Simone, io non so se nella tua introduzione mea culpa mea culpa mea magnissima culpa ci sia dell'ironia, immagino di si però non si coglie facilmente, almeno io non la colgo, che pure ho un intelletto decisamente sopra la media. ^__-
Forse non c'e nessuna ironia?!
Non ti offendere ma a me messa giù così non piace per niente, mentre la prima, che mi sono appena andata a rileggere, mi piace moltissimo. Io ti apprezzo per il tuo stile schietto e pulito ma nel contempo irriverente e sagace, i tuoi articoli che ho letto via via sul blog mi hanno lasciato il palato letterario soddisfatto per il tuo stile di uno che se la tira intelligentemente perchè lo può fare, un po' come Aldo Busi. Io credo che, se proprio devi scrivere una presentazione, dovresti mantenere lo stile consueto con cui scrivi nel blog, così sembra scritta da un altra persona, ma discolpa de che, de chi, colpa mia, scusa qua, scusa la, incidente, involontario, ma ti sembra il modo?! Io non accetto assolutamente che ti tratti così, nemmeno per scherzo! Chi ti conosce apprezzerà il libro, chi non ti conosce, ne aprirà per caso alcune pagine, leggerà due righe e avrà voglia di divorarselo tutto, così come è successo con il tuo blog. Oppure no. Ma non dipende dalla presentazione. E poi sottolinei troppo il fatto che non ti hanno mai pubblicato, che nessuno mai lo farà, come se ciò che scrivi non fosse degno, quando invece è evidente che il fatto che non ti abbiano ancora pubblicato dipende esclusivamente da una congiuntura negativa del campo magnetico terrestre.
Dico sul serio.
Ma lo vedi cosa c'è nelle librerie?
Io se ti avessi scoperto nelle librerie invece che sul blog ti avrei comprato.
Onestamente, con tutto quello che fai per farti pubblicare e dato che scrivi oggettivamente cose interessanti e piacevoli, e date le porcherie che si trovano oggi in giro, mi pare statisticamente impossibile che non ti abbiano ancora pubblicato. Marò, li odio, 'sti qua! Ma chi pubblicano, le barzellette di Totti?
Un abbraccio.
Leda193
scatolecinesi.splinder.com

Anonimo ha detto...

Marò che papiro di commento, scusa!
Ho anche sbagliato la firma.
Leda193
allombradinonsoche.splinder.com

Anonimo ha detto...

Dai Simone, tu scrivi benissimo... si tratta solo di trovare l'editore giusto che, prima o poi, spunta sempre(quasi sempre).
Mmm ma tu che hai 32 anni vivi per conto tuo oppure sei un "bamboccione" come dici Padova Schioppa(o come cavolo si scrive)^^?

Simone ha detto...

Leda: il tuo commento mi ha fatto davvero piacere. L'idea un po' trainante di tutto il blog, come del libro, è proprio quella di mettere in luce come l'editoria nel suo (anche giusto) bisogno di vendere per rientrare degli investimenti finisca per mettere in luce cose che valgono poco e oscurare i libri di valore.

Probabilmente ho esagerato nell'introduzione o forse ancora non sono arrivato a una forma del testo più ironica e gradevole. Il fatto è che se mi mettessi a giudicare l'editoria dal di fuori dicendo "io sono bravo e non mi pubblicano mentre altri troppo più scarsi invece sì" rischierei di passare per uno dei tanti autori che si lamentano di non essere giustamente apprezzati quando in realtà quello che scrivono non è proprio niente di che.

Insomma l'idea è che dopo un'introduzione così negativa in cui in un certo senso do per scontato che sia giusto che niente di mio sia mai arrivato in libreria e mi scuso per aver comunque scritto una specie di manuale di scrittura, nel leggere il testo che segue il lettore passi lentamente "dalla mia parte" riflettendo che forse le cose non stanno proprio a questo modo.

Insomma, fermo restando che probabilmente l'introduzione ancora non va bene, a leggere la tua reazione ho l'idea che invece sia successo proprio questo: conoscendo il resto del mio lavoro non ti pare giusta questa sorta di autocritica, al punto che ti ha addirittura dato fastidio.

Scusa anche tu per il papiro di risposta. Io in ogni caso non ho problemi a cancellare e riscrivere tutto per l'ennesima volta, e vedremo poi che ci sarà scritto nell'introduzione definitiva... se mai un'introduzione ci sarà, e ovviamente se il libro verrà pubblicato ^^

Andre: grazie... troppo lungo il discorso sui bamboccioni. Diciamo che io sto con un piede dentro e uno fuori casa.

Simone

riccardo gavioso ha detto...

io continuerei questo inizio che trovo fantastico, del tutto in linea con le tue capacità e assolutamente in grado di dare l'idea di quello che possono trovare nel libro:

Immaginate la seguente scena: l'editore di turno rincasa dal suo secondo lavoro (non pretenderete mica che campi vendendo libri, no?). Posa la zappa e la roncola sul tavolo della cucina (per quanto la moglie provi a insegnargliele, non impara mai le buone maniere), lascia cadere una cassetta di pomodori accanto al lavello e, sporco e puzzolente di sudore come non mai, chiede alla consorte: lo sì mandatu lu manushcrittu quello shcrittore che ci avevo parlatu allu telefono?

Simone ha detto...

Riccardo: quello lo hai preso dal "perché non mi pubblicherebbero il pendolo di Foucault". Effettivamente in quel periodo ero piuttosto ispirato... speriamo che Eco non lo legga mai ^^

Simone

Glauco Silvestri ha detto...

[o.t.] Leggerò sicuramente Mozart di Atlantide ma non so se scriverci sopra un post. Visto che l'hai proposto a degli editori e l'hai tolto dai download... magari ti mando il giudizio per posta elettronica :)

Anonimo ha detto...

Sicuramente è ancora migliorabile, però io la preferisco nettamente alla prima.
Mi sembra più informale, più colloquiale, il che non è un male per un libro "tratto" da un blog, quindi da un contesto in cui ci si rivolge ai lettori senza molti convenevoli.

Ho trovato solo un po' troppo accentuata l'insistenza sul tema della negatività (mancate pubblicazioni, l'idea che non si apprenderebbe nulla leggendo il libro, l'ignoranza in materia editoriale, ecc.).
Giusti naturalmente degli accenni ironici, però non esagererei nel presentarsi "negativamente" per non correre il rischio che la gente pensi che si tratti solo di trito vittimismo.

Io l'ho letta nell'ottica di chi non conosce il blog: anticipa qualcosa, ma gli manca un quid per stuzzicare l'appetito, visto che il meglio lo si trova di seguito.

Come sempre opinione personalissima e contestabilissma.
Ciao, dacty

Anonimo ha detto...

Caro Simone, grazie della visita e del commento! ;)

Se magari tu non scrivi più racconti brevi, potresti dare la notizia di "Short Stories Rivista di Letteratura Fantastica" ai lettori del tuo blog, magari ti mando il comunicato stampa...
Sappimi dire, la mia mail la trovi sulla colonna di destra del blog di Short Stories.
Un saluto e grazie ancora.

Per la redazione di Short Stories
Luca Oleastri

Simone ha detto...

Dacty: ok, magari la prossima volta un po' meno vittimismo allora ^^