L'amico fidato che vi dice la verità sul vostro manoscritto.

Se ne è parlato spesso sul blog: prima di rivedere un romanzo già finito, o semplicemente prima di mandare un manoscritto a un editore, sarebbe una buona cosa darlo a qualche amico fidato che se lo legga, ci dia le sue impressioni sincere e che magari addirittura sia in grado di correggerlo, togliendoci il peso di fare tutto il lavoro di editing da soli.

Be', sì, questa sarebbe una cosa bellissima, e anzi se avete una possibilità del genere vi consiglio di sfruttarla. Noi non saremo mai in grado di giudicare a mente lucida il nostro lavoro, e l'aiuto di qualcuno più imparziale può essere un ottimo sistema per capire davvero il valore di quello che abbiamo scritto.

Ok, vi pare troppo facile? O meglio, non vi sembra proprio che le ultime affermazioni siano in tema coi miei soliti discorsi? Insomma non vi fidate di me, e secondo voi ho fatto tutta questa introduzione solo per tirare fuori il classico post anticonformista in cui dico l'opposto di quello che dicono tutti solo per sentirmi speciale e con questo ingiustamente non riconosciuto come scrittore per non dire un genio incompreso e un maestro della letteratura?

Direi che ci avete preso in pieno, e infatti il vero titolo del post è il seguente:

Perché nessuno a parte voi deve toccare il vostro manoscritto, a costo della vita.

Perché nessuno capisce un cazzo di scrittura: unica e inattaccabile verità. Su milioni di amici che ho (eh, sono un tipo simpatico) solo un paio dicono cose non completamente idiote e fuori luogo quando si parla di libri e letteratura (eh sì, sto parlando proprio di voi che mi leggete adesso... un bel modo viscido per arruffianarmi tutti, vero? ^^). Un paio di persone su diversi milioni da un punto di vista ingegneristico fa praticamente ZERO, per cui posso completare questa analisi sociologica dicendo appunto che nessuno potrà mai aiutarvi senza rovinare il vostro lavoro nell'esatto momento in cui ci metterà sopra le mani.

Tanto vale che ve lo roviniate da soli.

Perché nemmeno voi capite un cazzo di scrittura: sulla base di cui sopra, è quasi impossibile che il vostro libro sia niente di più che un libercolo pieno di banalità scritte da un illuso che si crede un artista. E perché dovreste volere che qualcuno vi dia conferma di questo fatto?

Perché tanto non cambia niente: se il libro è un capolavoro lo resterà con o senza l'intervento del vostro amico editor in erba. Se il libro fa schifo invece pure.

Perché la correzione fa parte del lavoro dello scrittore: se chiunque altro non professionista fa un lavoro migliore del vostro, be' state messi malino.

Perché tanto sicuramente c'è qualcosa che non va: ma chi vi credete di essere, Hemingway King Rowling Jr.? Nessun libro è perfetto, e qualsiasi analisi approfondita del vostro lavoro rivelerà pecche gravissime e altre cose nettamente migliorabili. Ma chi ve lo fa fare? Accontentatevi di quello che riuscite a fare, una volta tanto.

Perché poi qualcuno lo ri-correggerà di nuovo: ogni maledetto editore del globo vorrà avere l'ultima parola sul vostro manoscritto, cambiando editando spostando e riscrivendo secondo il suo insulso gusto commerciale. Perché dovete fare voi stessi un lavoro analogo che poi verrà annullato dalle sapienti mani dell'editore di turno?

Perché rischiate di perdere un amico, fidanzata/o, moglie/marito, compagno/a, conoscente o passante gentile che si è offerto di aiutarvi: la persona in questione pretenderà di stravolgere il vostro lavoro, voi lo insulterete pesantemente, ne nascerà una colluttazione e il tutto si risolverà con la fine irrecuperabile di qualsiasi bel rapporto ci potesse essere precedentemente.

Certo, dopo tutto questo il vostro manoscritto potrebbe uscirne migliorato. Però a trovare un bel libro in fin dei conti ci vuole poco (intendendo un bel libro non scritto da voi, ovviamente). Farsi dei nuovi amici, invece, è davvero dura, per cui date retta a me: per uno stupido romanzo, non ne vale assolutamente la pena.

Simone

20 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

ahahahah... sinceramente, io ho avuto il problema contrario. Tutti gli amici che si sono offerti di fare una valutazione "servera" dei miei testi finivano sempre col darmi elogi di ogni genere. Che bello qui, che bello là... insomma, mai che ci fosse uno contrario. Beh... uno si... quello che ci mette 10 anni a leggere un romanzo e che, di solito mi dice: mi son fermato a pagina 5 ma, ti assicuro che lo finisco!

Dici che dovrei ascoltare solo quest'ultimo? :D

Anonimo ha detto...

Fatti una cortesia, smettila di scrivere post di questo genere. Non ne imbrocchi MEZZA. Continui imperterrito a parlare di scrittura dimostrando non solo di non saper scrivere, e di non sapere bene cosa sia la struttura di una narrazione, ma cerchi persino di insegnare qualcosa a qualcuno. Se hai 12 anni, ti perdono. Altrimenti per cortesia, smettila.

Un manoscritto non va consegnato ad un amico [il quale avrà remore e timori sulla critica], ma nemmeno protetto da occhi diversi dai propri.
Una buona storia, una buona narrazione, non è per addetti ai lavori che "ci capiscono di scrittura".
E' esattamente il contrario.

Tutte le affermazioni che fai sono orribilmente sbagliate. Sono errori madornali.

- per godere di un buon libro non bisogna "capirci di letteratura e di scrittura".
- se scrivi stai raccontando una storia, possibilmente in italiano corrente e corretto. cosa vuol dire "capirci di scrittura"? Vuol dire un bel niente.
- hemingway scrisse la fine di addio alle armi qualcosa come 58 volte. un libro diventa un capolavoro, mica ci nasce.
- la riscrittura fa parte del lavoro dello scrittore, non la correzione che non dovrebbe neppure esistere. se usi "correzione" vuol dire che non sai cosa sia la riscrittura e che sbagli le doppie, e questo è male.
- non accontentatevi ma stabilite un limite di tempo. siate intransigenti ma sappiate mettere un termine. le nostre capacità, i gusti, le ispirazioni variano con il tempo e sono queste cose che rendono qualcosa ai nostri occhi bello o brutto. più il tempo passa e più sarete a rincorrere qualcosa di irraggiungibile. datevi una scadenza e rispettatela.
- un editore non ha un gusto insulso, a meno che tu non sia un supponente e saccente idiota.
- non rischi di perdere nessuna amicizia o fidanzata. ovviamente se sei un supponente e saccente idiota che è convinto di cagare perle che nessuno deve leggere e correggere, che non vadano riscritte, che non vadano fatte toccate da un editore.

Anonimo ha detto...

Il vero motivo per cui non si dovrebbe usare un amico come beta-tester è che difficilmente sarà sincero.
Se anche il tuo manoscritto fa cagare, ti dirà che è bello e di guardare con fiducia al suo futuro editoriale?
Perchè?
Perchè la verità spesso fa male, anche quando siamo noi a chiederla/supplicarla.

PS: l'anonimo ha il cervello e l'arguzia di un cercopiteco :o)

Glauco Silvestri ha detto...

@anonimo:
Riguardo al punto relativo alla riscrittura e/ correzione... so cosa intendi perché mi capita spesso di riscrivere parti significative dei miei scritti. Però... ahimè, i computer e le tastiere portano anche a veri errori di battitura che devono "essere corretti" :-P

Al riguardo degli errori di battitura, ho letto un bellissimo articolo sul PC Magazine Inglese, ormai diversi mesi fa. Avevano fatto dei test da cui si era scoperto che la maggior parte degli errori di battitura è dovuto all'ergonomia della tastiera in uso da parte dell'utente. Scrivere sui portatili difatti, provoca addirittura un 10% in più di errori in digitazione rispetto alle tastiere tradizionali.
L'errore più comune è l'inversione di caratteri... :-)
Se solo trovassi l'indirizzo di quell'articolo... son sicuro di averlo registrato nei segnalibri del browser...

Simone ha detto...

Gloutchov: grande, l'amico che legge 1 pagina a settimana è un classico! Secondo me è da interpretare come "il tuo libro non mi attira manco un po'" o al limite "l'ho letto ma non ho il coraggio di dirti che è orrendo" ^^.

Alex: è difficile trovare un giudizio onesto, in effetti.

Glauco: io quando scrivo al portatile dopo 10 minuti mi viene mal di schiena!

Simone

lauraetlory ha detto...

Stesso problema di Gloutchov: solo elogi, anche sperticati. A parte una che amica poi non si e' rivelata, ma per cose molto piu' gravi di un libro snobbato.
Laura

p.s. Simone sei sempre una lettura piacevolissima.

Simone ha detto...

Laura: a dirla tutta i miei amici sono quasi tutti del gruppo "non ho avuto tempo di leggerlo", con qualche lode e qualche critica sapientemente mixate.

Grazie per i complimenti!

Simone

Unknown ha detto...

Hai ragione Simone! Io poi ho letto pochissimo i tuoi racconti, devo confessarlo. Vado malissimo a leggere su pc (perché il tempo che passo qui è rubato alla mia famiglia). Il libro di carta è diverso, riesco anche a leggiucchiarlo sul divano o prima di andare a letto e lo leggo fino in fondo (anche se qualcuno mi ripugna)... Spero di ovviare presto a questa mancanza.
Ritornando all'argomento in discussione io ho mandato il mio manoscritto ad una scrittrice che fa dei corsi di scrittura. Praticamente mi ha costruito il corso su di me e sulle mie "mancanze" fornendomi suggerimenti e lasciando a me la decisione se cambiare o meno. Alla fine ne è uscito un editing a quattro mani chi leggerà mi dirà se abbiamo fatto un buon lavoro o meno.

Simone ha detto...

Michela: l'editing a quattro mani e il corso "su misura" mi sembrano interessanti. Ti auguro che il risultato valga tutto il lavoro che c'è stato dietro!

Simone

Federico Russo "Taotor" ha detto...

L'articolo ispirato da me, wow! XD
Probabilmente hai ragione su alcune cose; io, ad ogni modo, ho un ottimo amico lettore. E non lo cambio con nessuno, tiè. :P E sia chiaro,

Ovvio che se uno è scarso rimane scarso, con o senza lettore. Con l'anonimo qui sopra concordo su alcune cose, ma su altre proprio no. Alcuni editori non hanno "gusti letterari", non è una novità. Ma a loro frega solo fino a un certo punto, non diciamoci cazzate. È vero che se uno fa l'editore è perché, evidentemente, gli piace la letteratura ecc., ma una cosa è conquistare la nobile causa dei romanzi meritevoli, un'altra è portare la pagnotta a casa. Non li biasimo più di tanto, ma non me ne frego neanche, più di tanto, perché quando avrò voglia di pubblicare, pubblicherò (nel frattempo, come qualcuno ha detto, faccio il detrattore '¬_¬). E quando avrò pubblicato, non m'interesserà degli altri.

P.S. Chiedo scusa per il messaggio probabilmente scorretto, vado di fretta e non lo rileggo. Ciao! :)

Anonimo ha detto...

sai qual è la figata del tizio ano-nimo? che ha praticamente detto le cose che dici sempre solo in modo un pò più noioso.
Non è che se sempre tu per ravvivare un pochino il blogghe e diventare più blogghastar?
mmm
eh, tu si che ci capisci di blogghe!
:)

Simone ha detto...

Federico: effettivamente il messaggio è un po' confuso... sugli editori vedo che hai le idee abbastanza chiare, anche se forse non sono tutti uguali. Quando vorrai pubblicare voglio proprio farmi quattro risate, anche se alla fine scommetto che ce la farai.

Gelo: ma non è che invece sei tu, eh? Comunque da quando mi distrugge tutti i post sono aumentati gli accessi, temo che alla gente piacca più lui di me ^^.

Simone

Angelo Frascella ha detto...

Forse l'editing l'amico fidato/la fidanzata non te lo fa, però magari può darti un parere da lettore (per quanto mi sforzi io lo vedo "da dentro" quello che ho scritto) e per me è utile.

Poi c'è del vero nella "rischiate di perdere un amico, fidanzata/o, moglie/marito" ovviamente in termini molto più morbidi.
Se la mia fidanzata mi fa una critica su cui non sono d'accordo mi pongo in atteggiamento di difensa di ciò che ho scritto... ma anche da questo c'è da imparare: il giorno lontano in cui dovessi diventare famoso sarò allenato a reagire alle critiche più feroci ;D

ciao
Angelo

Unknown ha detto...

Io sono già allenatissima! Ogni volta che parlo di una nuova idea che mi frulla per la testa col mio ragazzo, lui mi risponde puntualmente che fa cagare! XD
Però ho imparato a non prendermela, a raccogliere la critica costruttiva e a lasciar stare alcuni pareri soggettivi, in quanto ogni "lettore" ha i propri gusti e sarebbe assurdo cercare di scrivere qualcosa che piaccia per forza.

Io comunque rifilo sempre i miei racconti agli amici, soprattutto a quelli più intransigenti che mi correggono anche le virgole. Purtroppo non ho ancora imparato a "rileggere". Oltre che noioso, tendo a farlo in maniera superficiale e spesso non mi accorgo di frasi che proprio non girano.
Paradossalmente sto riscontrando più difficoltà in questa fase che in quella di stesura.
Sarà l'inesperienza?

Simone ha detto...

Il "tipo" che qualsiasi idea gli dici fa cagare è un classico anche quello ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone, mi spiace ma non sono d'accordo con te. Se è vero che non andrebbe fatto leggere agli amici perché sono notoriamente "di parte" e ti dicono "bello" anche se non l'hanno letto (!), non puoi pensare di poggiarci gli occhi solo tu. Non puoi essere "oggettivo" e con questo intendo capace di vedere dove "funziona" e non funziona. E questo te lo dice anche uno che non è "esperto", cosi' come se componi musica uno che la ascolta ti dice se funziona o meno - poi ci sono i gusti, ma almeno ti fai un'idea. Per non parlare poi che io prima di mandare un libro ad un editore lo farei leggere, se lo trovo, ad uno script doctor o a qualcuno che insegna scrittura o a qualcuno "esperto". Poi me lo cambiera' di nuovo l'editore? E allora, che c'entra? L'editore andra' a gusti, il "tecnico" andra' a sostanza.

Cristò ha detto...

Per quanto mi riguarda trovo molto utile rileggere quello che ho scritto a qualcuno. Devi avere degli amici pazienti però leggere ad alta voce serve a sentire il suono dei periodi a valutare la scorrevolezza a spiare le reazioni.
Non smetterò mai di ringraziare Clara che mi ha ascoltato leggere il mio romanzo almeno 3 volte prima che andasse in stampa e poi si è presa pure la briga di farmi la correzione delle bozze... eh l'amore.

Simone ha detto...

Kaizen: e allora non siamo daccordo ^^. Il problema, come del resto dici tu, è trovare un lettore "esperto". Il fatto è che i lettori esperti o professionisti non ti leggeranno e valuteranno mai a meno che non vogliano pubblicarti o che tu li stia pagando. Tutti gli altri sono "amici che ci capiscono" di cui uno può fidarsi, ma io mi fido pochino ^^.

Cristò: leggere direttamente a qualcuno non l'ho mai fatto, credo che lo troverei stressante ^^.

Simone

Anonimo ha detto...

Ma infatti, Simone, per cio' che riguarda lo scrittore "esperto" o script doctor, ammetto che puo' essere difficile trovarlo (o, meglio, è difficile trovarlo "free", se lo paghi lo trovi). Ma quello è un giudizio "tecnico".
Il parere spassionato dei lettori "casuali" va ascoltato, secondo me, cum grano salis :-)
Non è da evitare a priori IMHO.
Ciao!

Simone ha detto...

Kaizen: sì ma qui non si parlava di semplici pareri, ma di dare il manoscritto a qualcuno che ci aiuti nella correzione. E poi ora metto online il seguito del post ^^

Simone