Perché i personaggi dei vostri libri sono brutti.

Eccoci alla seconda o terza puntata (non so in che ordine le pubblicherò ^^) delle mie riflessioni sui personaggi dei nostri romanzi.

Eravamo partiti con l'ovvia idea che dei protagonisti ben delineati fossero importanti, e vi avevo promesso che più avanti avremmo approfondito anche questioni un po' meno scontate.

Il più avanti è arrivato ed è adesso, per cui oggi si parlerà di come non bisogna realizzare dei personaggi e del perché i protagonisti di una storia che a voi sembra tanto bella potrebbero invece suscitare nei lettori un sentimento di schifo, sgomento, raccapriccio... oppure una ben più banale e irrimediabile noia.

Insomma, veniamo al dunque:

PERCHE' I PERSONAGGI DEI VOSTRI LIBRI SONO BRUTTI.

Perchè sono identici a voi: questo è il primo e più diffuso difetto degli autori emergenti (ovviamente secondo il mio poco autorevole giudizio). Praticamente nella vostra scrittura voi raccontate la vostra vita, e i personaggi dei vostri libri siete voi stessi, magari mascherati in maniera da essere un po' meno riconoscibili. L'assurda convinzione che la nostra noiosa quotidianità sarà apprezzata e addirittura pagata da orde di lettori è un problema molto comune negli aspiranti scrittori, e ci vuole un bel po' di tempo per togliersela dalla testa.

Cioè, chiariamo meglio le cose: avete incontrato alieni? Siete stati al di fuori del sistema solare? Avete combattuto e vinto battaglie scatenate da voi? Siete diventati signori indiscussi dell'umanità intera? Vi siete almeno invischiati in attività moralmente discutibili? Niente di tutto questo?! Ok, bene (anzi male!). Facciamo un po' di training autogeno, e ripetete con me: quello che mi è successo oggi non è così importante da scriverci un libro. Quello che mi è successo oggi non è così importante da scriverci un libro. Quello che mi è successo oggi... vabbe', il senso mi pare chiaro.

La verità, come detto più volte, è che se fate gli scrittori la vostra vita si riassume in noiose giornate di fronte allo schermo di un PC condite da qualche raro evento noioso di cui a nessuno importa una mazza. E no, questa non è una bella storia.

Perché i vostri personaggi sono tutti copiati dall'unica cosa che leggete regolarmente: ok, il protagonista della storia non siete voi, ma è il classico adolescente fighetto che conosce le arti marziali (??) e non ha paura di niente e nessuno. Ma va bene, perché no?

Poi incontriamo il suo amico del cuore: il classico adolescente fighetto che fa arti marziali e che con un salto sta in aria mezzora per poi ricadere gridando la prima boiata che gli viene in mente. E poi arriva la sua ragazza, la classica adolescente fighetta esperta di arti marziali che non teme niente e nessuno. In ultimo, ecco il cattivo della situazione: il classico adolescente fighetto malvagio esperto in un'arte marziale inventata e che tanto per cambiare non ha mai paura di nulla.

Sì, ho capito: è un genere, va di moda, a voi piace, vi sentite chiamati a scrivere di questo tutta la vita (oddio vi auguro di no!), non potreste mai neanche immaginarvi a parlare di altro e bla bla bla. Sì tutto vero però, insomma... che palle!

Perché i vostri personaggi sono fantasy: cioè, ok, c'è fantasy e fantasy e personaggio e personaggio. Il guerriero nobile che va in giro in armatura per sconfiggere i draghi e distruggere qualche anello assieme al suo amico nano barbuto col martello è il classico personaggio che dimostra la vostra completa inabilità (esiste 'sta parola?) a scrivere un libro decente. E il fantasy in questo caso è che qualcuno ve lo pubblichi.

Perché non siete in grado di interpretare i vostri personaggi: se tirate fuori un chirurgo geniale, io mi aspetto che possieda nozioni di medicina che voi forse non avete e per le quali dovreste documentarvi. Se il vostro protagonista ha una laurea in filosofia, una in lingue e una in lettere, poi non potete farlo parlare come un adolescente anche se VOI stessi siete degli adolescenti e non potete per forza di cose esprimervi in maniera diversa.

Perché i vostri personaggi non si distinguono: in questo caso i protagonisti non sono proprio tutti uguali come nell'esempio più sopra, però non sono nemmeno diversi. In parole povere i personaggi sono persone comuni senza dettagli e senza aspetti particolari che li rendano unici. Non è un errore, ma è difficile appassionarsi alle vicende di qualcuno che, tutto sommato, non è nessuno e non rappresenta nulla.

Perché i vostri personaggi non sono coinvolgenti: per quale motivo il protagonista fa una certa cosa? Dove sono le sue motivazioni? E soprattutto: succede effettivamente qualcosa ai personaggi nel corso della trama, o è solo una serie di eventi banali che si concludono in un finale moscio? Se pensate che valga la pena raccontare la storia di una persona, mi pare ovvio che questa persona debba vivere una storia particolare.

Perché i vostri personaggi sono stereotipati: (questa me l'ha mezza bruciata Alex col commento all'altro post ^^) ok, avete messo insieme un bel racconto in cui troviamo nell'ordine un politico ipocrita, un eroe senza paura, un nano tontolone, una ballerina determinata, un poliziotto corrotto, un medico burbero ma geniale e una ragazza brutta che caso strano alla fine diventa bella. Ma come vi sono venuti in mente tutti questi bei protagonisti originali? Mi fate quasi paura!

Vi manca solo l'aspirante scrittore sfigato che scrive sul blog e non sopporta le critiche, e poi avete fatto l'en plein ^^!

Simone

12 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Sai, sto buttando giù le basi per un nuovo romanzo. Racconto di uno scrittore emergente che viene rapito da un commando mercenario di editori a pagamento (altrimenti non sarebbero mercenari, no?) e che lo costringono a scrivere un blog pseudo serio pieno di lezioni di scrittura per "pilotare" le nuove leve di scrittori emergenti. Difatti, in ogni post è nascosto un messaggio subliminale che convince i lettori a pubblicare con gli editori di qui sopra. Ovviamente il messaggio è nascosto sempre in modi diversi, o nelle lettere maiuscole, o nella prima lettera di ogni riga etc etc...

Però ho dei problemi con il personaggio principale. Ho pensato che poteva essere un ingegnere, magari che vive nella capitale. Non so, tu che dici? Può andar bene? Perché ho un po' paura a scegliere da solo, non vorrei farlo troppo stereotipato. :D

Glauco Silvestri ha detto...

PS.
Non mi copiare l'idea, eh?

Anonimo ha detto...

Molto divertente!

Unknown ha detto...

Sono alex, il bruciatore di post :)

Bello questo tuo intervento di oggi e in buona parte condivisibile.

Hai individuato i principali errori che fanno gli esordienti nel caratterizzare i loro personaggi.
Dunque, creare un proprio alter-ego come protagonista di un romanzo è una scelta sbagliata proprio per i motivi che descrivi tu.
Peggio ancora i romanzi dichiaratamente autobiografici, a meno che uno non si chiama Tiziano Terzani o giù di lì.

Sugli stereotipi abbiamo già detto.

Condivido anche chi ricalca (consapevolmente o meno) i personaggi di libri già letti, anche se a volte è complicato inventarsi qualcosa di originale senza scadere nel pacchiano.

D'accordo anche sulla documentazione: ho letto romanzi con protagonisti dei carabinieri, di cui erano cannati tutti i gradi, i mezzi e le dotazioni :(
Questo è solo un esempio tra i tanti, ma mi è rimasto impresso negativamente, come grossolanità e approssimazione.

PS: specifico che il suddetto romanzo è stato pubblicato da una case editrice medio-grande... che vomito! :P

Simone ha detto...

Glauco: non so che dirti, io un personaggio così credo che lo detesterei ^^

Annarita: grazie!

Alex: il problema dell'alter-ego è anche che tante volte uno non se ne rende nemmeno conto ma crea il personaggio che vorrebbe essere.

E questa storia del romanzo fatto male ma pubblicato mi rallegra non poco, visto che vuol dire che anche per noi c'è speranza! ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Creare un personaggio simile (non uguale) a quello di un libro che ci è piaciuto non è, a parer mio, un difetto; anche perchè tentando una strada originale è piu' facile raggiungere traguardi commiserevoli che degni di nota. Questo perchè oramai sono stati pensati un pò tutti i tipi anomali e non di personaggi. O_O

Simone ha detto...

Andrea: in effetti ti do ragione. Quello che avevo in mente io è più il rischio di scopiazzare qualcosa senza nemmeno accorgersene perché semplicemente non ci si è spremuti più di tanto per essere un minimo originali.

Ciao!

Simone

Unknown ha detto...

Sinceramente la mia protagonista molte volte fa quello che avrei voluto fare io in una determinata situazione però questa è l'unica somiglianza che il personaggio ha di me. Il resto noi scriviamo quello che noi siamo anche se a volte camuffiamo storie e personaggi a nostro piacimento. Forse come dici tu l'importante non essere banali.

ps: domani mi riaggiorno con le puntate! Non sono scappata ;)

Anonimo ha detto...

mi fai morire dalle risate eheh
sei troppo divertente

:D :D :D

Anonimo ha detto...

Comunque grazie mille per tutte le cose utile che hai scritto :P ho rivisto molti dei miei errori ^^

giulia ha detto...

ciao simone
io ho appena iniziato a scrivere qualche cosa, ma ci vorrà un po'.
comunque i tuoi post sono strepitosi!
grazie per i consigli

giulia ha detto...

volevo anche chiederti come fare a scegliere il titolo.