Come correre ai ripari dopo aver scritto una cavolata.

Torniamo all'argomento della settimana scorsa (o di due settimane scorse, credo): state lavorando a un libro storico, tecnico o che comunque richiede determinate conoscenze, e per questo motivo correte il rischio di scrivere qualche frescaccia.

Abbiamo già parlato un po' di come sia possibile evitare di ritrovarci in questa situazione, principalmente studiando e facendoci aiutare da qualche esperto. Resta però l'ultima opzione: il libro (o il post) è stato scritto, stampato, inviato, editato, ristampato, trasportato e distribuito a tutti i lettori che vi seguono assiduamente (se mai voi ne avete)... e della stronzata che avete scritto ve ne accorgete solo in un secondo momento. O, peggio che mai, voi non ve ne rendete conto affatto, ma a un certo punto si presenta qualcuno che ve lo fa notare.

Vediamo allora qualche trucco per redimersi da questa situazione... fermo restando il fatto che questo è un post un po' per ridere e che non avete in realtà alcuna reale possibilità di scampo.

Come salvare la faccia dopo aver scritto una cavolata:

- Ammettete l'errore, e promettete di stare più attenti in futuro: ok, un sistema patetico ma efficace. Nessuno continuerà a insultarvi e a inveire su di voi se vi siete scusati e umiliati pubblicamente... ma certo nessuno vorrà più leggere il vostro libro. Insomma, evitatelo.

- Negate con decisione: questo in realtà è un sistema adottato dai maggiori autori di best-seller. Qualsiasi appunto vi venga fatto, voi dite che non è vero e che avete ragione voi, visto che vi siete documentati. In realtà non è vero niente e siete dei poveri mentecatti, ma a buona parte dei lettori la cosa andrà bene così e i vostri ammiratori prenderanno addirittura le vostre difese. Se non avete ammiratori, la cosa si complica un po'.

- Contro-incolpate chi vi critica, di qualunque cosa: se tirate fuori qualsiasi magagna del vostro detrattore, diventerà lui il nuovo centro dell'attenzione mentre i vostri errori scivoleranno in secondo piano. Esempio:

Lettore pignolo: guarda che la Rivoluzione Francese è avvenuta dopo la scoperta dell'America (le uniche date storiche che ricordo) non prima.

Scrittore ignorante: no! E tu allora, che sei andato con quelle prostitute?

Se ci fate caso, è un sistema comunemente utilizzato anche in politica e nei normali rapporti di lavoro.

- Cancellate il commento incriminato: se si tratta di un post del vostro blog ci vuole poco, e avrete risolto il problema. Se si tratta dell'articolo di un giornalista la cosa diventa complicata, ma qualcuno sa far sparire anche quelli.

- Riscrivete il testo, aggiungendo la correzione: possibile se è una cosa digitale, molto meno se è un libro stampato (anche se esistono le seconde edizioni). Sicuramente una gran rottura di palle, per cui io lo eviterei (se scrivessi cavolate, ovvio ^^). Al limite si può promettere ai lettori di correggere il testo in futuro, sperando che dopo un po' se ne dimentichino.

- Fate assolutamente finta di niente: se ignorate abbastanza coloro che vi criticano, questi si annoieranno e alla lunga prenderanno di mira qualche altro scrittore ignorante (credete davvero di essere i soli?). Funziona perfettamente anche con i commentatori anonimi, ve lo garantisco.

E infine eccovi il metodo migliore per eccellenza:

- Dite che lo avete fatto di proposito: qualsiasi errore, cavolata, baggianata, stupidaggine o vera e propria puttanata che abbiate scritto, basta dire che serviva ai fini della trama, a migliorare la storia o a trasmettere un particolare messaggio. A questo punto nessun detrattore avrà più nulla a a cui appigliarsi, i lettori a cui comunque il testo era piaciuto si sentiranno gratificati (ovviamente per loro era già ovvio che l'errore era voluto) e non dovrete muovere un dito per correggere nulla.

Qualcuno potrebbe etichettare questo comportamento come viscido, negativo, superficiale o semplicemente truffaldino... e in fin dei conti non è che gli si possa dare torto. In ogni caso, il termine editoriale corretto è: storia alternativa, o più semplicemente ucronia.

Simone

5 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

aahahahahahah
eheheheheheheh
hihihihihihihi

:D

Anonimo ha detto...

Fantastico questo post! Ironico e mooolto utile. :-)

Anonimo ha detto...

Oppure si possono incolpare le proprie fonti (non meglio identificate) come causa dell'errore ^^

Simone ha detto...

Glauco: ^^

Stefano: grazie! L'idea era solo quella di scrivere qualche riflessione divertente... poi se qualcuno lo trova utile tanto di guadagnato!

Andrea: ottimo consiglio, avrei dovuto pensarci anche io!

Simone

Nolan Shaw ha detto...

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