Come scrivere un libro - per davvero.

Un amico che segue il blog mi ha chiesto di dire qualcosa su come si scrive un romanzo, partendo dall'ideazione fino alla stesura finale. Controllando gli accessi al sito, vedo inoltre che molti visitatori trovano queste pagine cercando frasi del tipo come scrivere un libro, come si scrive un romanzo ecc... immaginando la loro delusione nel ritrovarsi in un mare di post ricolmi di facezie (sto cercando di eliminare le parolacce dal blog ^^), vorrei alleviare i miei sensi di colpa provando a scrivere - una volta tanto - qualcosa di serio.

A questo scopo proverò a realizzare una breve scaletta, con la promessa di approfondire in seguito gli argomenti che, in base ai commenti, sembreranno destare maggiore interesse. Ripeto che proverò perché così come non è facile scrivere un romanzo, non è facile nemmeno spiegare a qualcuno come si fa e anzi se lo sapessi forse non starei qui a fare l'emergente a vita. Diciamo, allora, che cercherò nei limiti del possibile di raccontare il mio metodo di scrittura, chiarendo fin da subito che (visti i risultati) seguire i miei consigli vi porterà a realizzare un romanzo che nessun editore vorrà pubblicare ^^

1) Bisogna avere delle idee.

Uno che vuol fare lo scrittore, pretende che gli eventuali lettori impegnino parte del loro tempo per leggere i pensieri che ha messo su carta. In soldoni, noi scrittori abbiamo l'arrogante pretesa di voler raccontare qualcosa alla gente, privandole di una considerevole quantità del loro tempo. Hemingway (tanto per citare un libro che trovate sul blog) aveva la sua idea del rapporto tra l'uomo e la natura, e ne ha parlato in libri come Il vecchio e il mare. Prima ancora di avere una trama, prima ancora di essere un bravo narratore, Hemingway aveva qualcosa da dire come essere umano, e ha deciso di farlo mettendosi a scrivere.

Sembrerebbe una cosa ovvia, no? Chi scrive un romanzo senza avere idee in testa? Eppure, la maggior parte di racconti e poesie di emergenti che leggo in rete parlano sempre delle solite quattro cose. Problemi sentimentali, difficoltà lavorative, tematiche trite e ritrite... vi siete mollati con la donna? Siete depressi perché il lavoro va male? Ma andate a quel paese, voi e i vostri libri tristi e noiosi! È brutto da dire, ma se non avete un'idea di effettivo valore da trasmettere agli altri, tutti i corsi di scrittura della terra saranno inutili.

È questa l'unica cosa che non ci può insegnare nessuno: essere noi stessi e avere da raccontare qualcosa d'importante, che gli altri vorranno ascoltare. La cosa triste, è che è anche l'unica qualita´ di cui generalmente si può fare a meno. La gente è incasinata, è stanca, non gli va di stressarsi anche con libri, film o quello che sia. Meglio offrire qualcosa senza troppi contenuti, se si vuole vendere, e forse tutto sommato è giusto che sia così. Il difficile allora diventa scrivere cose importanti, riuscendo allo stesso tempo a non far rimpiangere ai lettori di non aver scelto un altro autore, magari meno noioso.

La prossima volta, il punto 2: Bisogna avere una storia.

Simone

NOTA: ho raggruppato i post relativi al corso di scrittura base e a quello avanzato (nel senso che mi avanzava dopo aver scritto quello base).

Per leggerli cliccate QUI.

71 commenti:

Anonimo ha detto...

parole sante...se hai letto i racconti forse dirai che faccio male a dire parole sante (in particolare per "l'altro mondo" forse...), eppure devo dirti che quei due racconti entrano a far parte di una grossa saga che ho creato nella mia mente...insomma una sorta di storia di un "mondo parallelo", ma è lunga da spiegare ora nei dettagli...dovremo aspettare che la mia testa si degni di scrivere anche i romanzi...e che il fisico regga almeno un altro po'...ma questa è un'altra storia :)

Anonimo ha detto...

E bravo!
Sembra banale, ma è proprio così. A nessuno interessa dei problemi personali degli altri, perchè gira e rigira sono gli stessi che hanno tutti.
Il difficile è creare qualcosa di significativo e piacevole alla lettura allo stesso tempo...

Anonimo ha detto...

Incredibile come chi scrive ancora per passione (al di là di un ritorno economico) sia qualcuno che voglia dire qualcosa alle persone, mentre chi scrive sotto contratto sia qualcuno che debba dire qualcosa alle persone.

Scherzi a parte, seguirò con molto interesse queste puntate sulla genesi di un romanzo.
Grazie Simone!

Ciao, dactylium

Simone ha detto...

No Shadow, non ho ancora letto niente di tuo. Sono fuori Roma fino a Domenica, ed e´ gia´ tanto se riesco ad aggiornare il blog. Comunque mi hai incuriosito, cerchero´ di rimediare.

Alla fine poi bisogna essere bravi anche per scrivere qualcosa solo con l´intento di vendere... bisogna sempre sapere COSA scrivere, e farlo nel modo migliore.

Grazie a tutti per l´attenzione!

Simone

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone, piccola nota off-topic:
Hai cominciato il post promettendo di scrivere qualcosa di serio per una volta. Ora, a meno che tu non l'abbia scritto per falsa modestia(che pare obbligatoria per ogni scrittore hehe), a me sembra che, nonostante lo stile spiritoso, tu scriva di argomenti scottanti con cognizione di causa, quindi non capisco questa tua frase. Mi dispiacerebbe se la tua "voce da blogger" mutasse, perché riesci a far ridere e a far passare il concetto allo stesso tempo.
In sintesi, non cambiare, tanto più che anche i libri scolastici e i saggi stanno pian piano staccandosi da una prosa verbosa e monotona per inserire piuttosto elementi comici ed esempi divertenti (ad esempio uno dei miei libri di testo di anglistica a volte fa scompisciare, e lo stile è leggero e fluido, con frasi corte e semplici. Risultato: studio con ancora più interesse e sono spinto ad approfondire).

Fede

Simone ha detto...

Grazie Fede, terrò bene a mente i tuoi consigli. Lo stile rimarrà sempre quello, anche perchè non mi pare di saper scrivere diversamente, almeno sul blog ^^

Simone

Anonimo ha detto...

ovvio che c'è bisogno di sapere cosa scrivere, siamo d'accordo...poi quando ci si può sentire semmai posso provare a spiegarti un po' il progetto :P

Anonimo ha detto...

Premetto che mi è andato in palle il pc (mentre scrivevo: mi sono incazzato e ho spento la ciabatta -> file System danneggiato), l'ho aggiustato ma non mi funziona il mouse e devo fare tutto colla tastiera.
Caro Simone, come al solito condivido i tuoi pareri. :D Il mio primo intervento sulla Scrittura, nel blog, risale a secoli or sono, e mi hai fatto ricordare che devo continuare. Se non ti dispiace, in futuro potrei analizzare qualche tuo intervento e commentarlo su Taotoria (perché di questo, si tratta: di commenti, non di lezioni di scrittura, no?:)
Riguardo all'ironia dei libri, vorrei citare una cosa:
Psicologia come scienza del comportamento, Harry F. Harlow, James L. McGaugh, Richard F. Thompson, Mondadori, pag 29: "... Lo scimmiotto rimaneva attaccato per venti ore al giorno alla madre coperta di pelo, mentre in quella in fil di ferro aderiva con indifferenza per solo due ore al giorno. Evidentemente, se il fil di ferro serve per fare delle buone recinzioni, non a fare una buona madre.
^^

Simone ha detto...

Grazie Fede (Tator), ovviamente puoi usare i miei post come vuoi... o quasi ^^

Simone

Anonimo ha detto...

x taotor: quell'esperimento l'abbiamo studiato l'anno scorso...l'attaccamento ecc...peccato si trovasse in una materia di me/da...
per tutti: cominciamo ad essere troppi federico...menomale che mi firmo shadowman :O

Anonimo ha detto...

Simone, posso farti una domanda un pochetto OT?
Se io ho un romanzo che ho già inviato a diversi editori (ovviamente sono in paziente attesa di riscontri) e voglio anche proporlo in formato eBook su internet posso farlo senza problemi?
Mi sembra che è una strategia che tu stai seguendo, quindi credo che la risposta sia "sì", ma vorrei averne la certezza.
Grazie e scusa la piccola divagazione :)

Anonimo ha detto...

Ciao Simone, anche io sono finita nel tuo blog! Devo farti davvero i miei complimenti! condivido tutto quello che hai scritto e che pensi e sono impaziente di continuare a leggere la tua guida sul come si scrive un libro:)..
difatti io ne ho scritti ben 2... e altri tre sono in stato di abbozzo... ovviamente non li ho ancora pubblicati perché sono sempre alla ricerca dei quei particolari e miglioramenti che facciano di essi dei capolavori.. comunque ho davvero una forte passione per la scrittura e attraverso i miei libri ho qualcosa di profondo da comunicare al lettore.. difatti la mia frase classica quando qualcuno legge un mio capitolo è: "leggi la protagonista, non la vicenda":)... baci, Amanda! i miei libri si chiamano "LadySanders"

Anonimo ha detto...

(mi rivolgo a qualcuno che sa veramente di potermi aiutare!)
Salve!!! io vorrei scrivere un libro, ma non so ancora bene come farlo, e vorrei che qualcuno mi desse dei consigli!!!!

Simone ha detto...

Amanda: in bocca al lupo per i tuoi libri!

Anonimo: un po' generica come domanda, non trovi? ^^ Guardati un po' in giro poi torna pure per qualsiasi dubbio o necessità!

Simone

Anonimo ha detto...

Quando voglio scrivere qualcosa cerco sempre di capire se devo basarmi su situazione reale o astratta. A me piacciono molto i generi fantasy e fantascientifico. Per scrivere qualcosa su questo genere guardo i cartoni animati, leggo fumetti, guardo i film della Marvel e così mi arriva l'ispirazione; trattandosi di un tema di immaginazione mi basta inventare scene e personaggi. Ma sorge spontanea la lettura di una grammatica corretta, anzi perfetta, comprensibile da tanti in un tema molto fluido e non prolisso, vedi Harry Potter.
Bisogna scrivere per trasmettere qualcosa che si ha dentro e non per scopo di lucro; i desideri di successo e vittoria non collimano con i sentimenti.

Anonimo ha detto...

eh sì son d'accordo alquanto. Simone poi fa ridere anche quando è triste...è un supersimpatico. baci
www.cochina63.splinder.com

Simone ha detto...

Cinzia: tante cose dell'editoria tu le sai certo meglio di me... cerchiamo almeno di prenderle a ridere ^^ Grazie e a presto!

Simone

Anonimo ha detto...

E se l'idee ci sono ma quella che manca è la tecnica? Il non sentirsi in grado di scrivere, la pura della pratica...Io ho in mente quello che voglio raccontare ma come si fa a trovare qualcuno che ti aiuti a stendere il racconto in maniera corretta, dal punto di vista stilistico,grammaticale...Secondo voi chi ha molte idee ma ha paura di scrivere deve abbandonare il desiderio di trasmettere quest'ultime? Lo so il mio è un problema sciocco...

Simone ha detto...

Anonimo: se vuoi il parere anche degli altri visitatori del blog ti consiglio di scrivere nei post più recenti per farti notare più facilmente.

Per quanto mi riguarda, stile e grammatica si apprendono con la lettura e con la pratica. Sicuramente i tuoi primi scritti non saranno dei capolavori, me senza iniziare non c'è modo di migliorarsi.

Poi se proprio non vuoi scrivere ci sono altri modi di esprimere le proprie idee, non solo i libri.

Simone

Anonimo ha detto...

su http://www.gutenberg2000.org/come_diventare_scrittore.htm ci sono buoni consigli utili per come scrivere un libro.

Anonimo ha detto...

bravi ragazzi,
concordo con voi.....basta sparare sulla gente le solite storie banali che succedono tutti i giorni........
bisogna impegnarli con la mente in qualcosa di piacevole e istruttivo.........

Anonimo ha detto...

di argomenti tristi su vite complicate ne abbiamo sentiti anche troppo.. l'unico argormento che mai potrà annoiare un eventuale lettore è il parlare dell'amore che Cristo ha messo nei nostri cuori e nelle nostre vite. Parlare di esperienze di vita, ma di vita vera quella vissuta con Dio, queste fanno davvero bene al cuore e all'anima

Simone ha detto...

Anonimo: effettivamente sono temi importanti anche quelli.

Simone

Angelo Frascella ha detto...

Ciao Simone.

Gli hai scritti poi i seguiti di questo post?
Me li indichi?

Grazie!
Buonanotte

Simone ha detto...

Angelo: sì li ho scritti (saranno una decina). Appeno ho tempo magari metto un tag "corso di scrittura" o qualcosa del genere, altrimenti li trovi cercando nel blog "corso di scrittura" (iniziano tutti con una frase del tipo "ecco la nuova puntata del corso ecc ecc").

Simone

14 ha detto...

luceBuondì! Mi chiamo Luce, fata, Miry...troppi nick. Ok giochiamo subito a carte scoperte, tanto più che non uso nick per nascondermi :)Sono Miriam.
Mi presento perchè credo ancora nell'educazione, nella cortesia delle prime parole che possono dare inizio ad un bel e sano dialogo. Ebbene sì vorrei anche io sapere come si scrive un romanzo, perchè? E' un sogno, un desiderio, un'esigenza scrivere. Scrivere qualcosa a qualcuno. Comunicare più di quanto faccio. Anche se so che non sarò mai una famosa, perchè lavoro come revisore per vivere e per sopravvivere e perchè voglio continuare ad avere tempo per me, la mia famiglia e la mia parrocchia. Ma c'è qualcosa che si agita da un paio di anni e che mi spinge a scrivere (io che non concepivo neanche l'idea di un diario). Sono complessa, contradittoria e credo a volte di poter avere la faccia tosta di dire cose che altri non dicono. Cose semplici e banali, quasi quotidiane, ma che oggi si tacciono anche troppo. Perchè la moda ed il consumismo, l'egoismo, l'utilitarismo, ci spingono all'individualismo. Tutto ciò (cioè lo sproloquio a sfondo sociale, perbenista e anarchico contro la società d'oggi, di cui forse potevo fare anche a meno), per dirti: CIAO! Seguirò con interesse la tua "regola! a puntate ;)
Miriam

Simone ha detto...

Miriam: grazie per il bel commento, é un vero piacere averti tra i miei lettori. Fammi sapere cosa pensi degli altri articoli, ciao!

Simone

Anonimo ha detto...

ehi!! ciao simone.. sono una ragazza di 18 anni che frequenta le superiori ancora... mi chiamo alice e sono della provincia di torino. ho letto tutto il post. vorrei "provare" a scrivere un libro su un esperienza che ho vissuto a 16 anni e mezzo su un amore a distanza.. (fuori dall ' europa) e intanto descrivere anche quel paese e la gente. parlo della turchia. che ne pensi? è una cosa banale? cioè, alla gente non gliene fregherebbe niente della mia esperienza?? ti lascio la mia mail. hallys5@yahoo.it a presto!!

Simone ha detto...

Ragazza anonima: ti ho scritto una mail, ciao!

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao Simone!!!
Il tuo post su come scrivere un libro è veramente azzeccato! Io ho 16 anni e mezzo, frequento il Liceo e la scrittura mi affascina molto. Ho avuto qualche idea è buttato giù qualche bozza di racconto ma ho paura di essere caduta nella sottile trappola del superficiale... Ti lascio la mia e-mail: evie_bellaMuse@hotmail.it mi piacerebbe ricevere qualche dritta ^^
Eva
Spero di

Anonimo ha detto...

sono daccordo con te, sono un ragazzo di 11 anni in cerca di ispirazione. visita il mio sito e commentalo.
ciao
www.agcorporetion.blogspot.com

Anonimo ha detto...

hai davvero ragione...e vale anceh per gli altri post sull'argomento! E' vero alcune cose sembrano scontate me vederle scritte chiaramente aiutano! Grazie!

Anonimo ha detto...

Devo commentare il fatto che a volte, appunto, vedere scritte certe esperienze personali noiose a volte può aiutare a paragonare il piccolo mondo di ognuno di noi con l'universo che ci circonda,che in fondo non è altro la proiezione dei nostri problemi all'ennesima potenza moltiplicati all'infinito e che scontrandosi uno con l'altro creano un vortice dentro il quale perdersi o a volte addirittura annegare.
Il mondo è un insieme di problemi messi insieme dall'uomo che se scritti e raccontati da un esperto creano una fonte inesauribile di argomenti da qui all'eternità....
Ciao da mamma in crisi

Anonimo ha detto...

In alternativa al libro, hai mai pensato a scrivere un'ebook ?

Simone ha detto...

Anonimo: tipo quelli che trovi linkati sulla destra? ^^

Simone

Ale ha detto...

grazieeeeeeeeeeeee senza di questo non avrei mai saputo iniziare il mio libro... grazie ancora..

Anonimo ha detto...

io vorrei scrivere un libro sul mio passato e della mia vita ma nn saprei da dove incominciare mi sapete dare delle dritte x favore è un libro che vorrei dedicare a tutte le donne violentate

Simone ha detto...

Anonimo: dire da dove si comincia è difficile, perché almeno io ho iniziato a scrivere molto lentamente e con cose brevi arrivando poi col tempo a testi più lunghi e romanzi.

Insomma non c'è un modo chiaro e preciso per iniziare da zero. Io ti consiglierei comunque di partire scrivendo direttamente quello che senti di dire, ampliando poi lentamente le cose che ti sembrano più importanti.

Simone

sognando un libro ha detto...

ciao simone
questa è la prima volta che mi metto di fronte ad un computer per imparare a fare qualcosa che so già fare ma non bene:scrivere.
Io ti stimo perchè sei l'unico che risponde a tutti i commenti che ti vengono lasciati, anke quelli che nn meriterebbero una risposta perche offensivi.
io ho bisogno di un consiglio se puoi aiutarmi: io sogno di scrivere un libro, ho già un titolo in mente e una trama.
il titolo è: 16 una volta sola...essendo io un ragazzo che ha appena compiuto 16 anni.
Con questo libro, attraverso le mie "divergenze" familiari vorrei far capire che nonostante la vita non è sempre come sognamo non bisogna smettere di sognare, di fare i propi progetti perchè la perseveranza è il primo passo x la realizzazione dei sogni.
io vorrei far immedesimare soprattutto i miei coetanei e quindi gli adolescenti in un libro che insegna a non voltarsi mai indietro, vivendo la vita senza rimpianti.
tu che ne dici?è una bell'idea? puoi darmi dei consigli? xke sono consapevole di non avevre ancora le capacità e i titoli per scrivere un libro del genere.
se mi puoi essere d'aiuto te ne sarei grato!
ciao

Simone ha detto...

Ciao! Un libro sulla vita dei 16enni scritto da un 16enne mi sembra un'idea bellissima. Secondo me già così stai a buon punto (nel senso che hai un'idea che potrebbe funzionare).

Adesso, che consigli posso darti oltre a quelli che potresti aver letto su questo blog? Secondo me dovresti iniziare a buttare giù quello che ti viene in mente. Se non hai mai scritto narrativa inizia con racconti brevi, e poi vai avanti cercando di lavorare su cose più lunghe e approfondite. Anche una serie di racconti sugli adolescenti non sarebbe male.

Poi una volta che inizi e che ci prendi la mano dovresti riuscire a cavartela da solo... conta non aspettarti chissà quali risultati fin da subito, io ci ho messo 16 anni a pubblicare il mio primo libro!

Ciao e in bocca al lupo!

Simone

Paolo Topa ha detto...

Tutto molto interessante.
Vi segnalo comunque il mio blog relativo al libro che sto scrivendo:
wwww.iomicaricodirabbia.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Hai fatto bene a specificare "per davvero": sono molti quelli che tentano e si perdono per strada... il mio contributo cerco di darlo qui http://www.paolomerenda.it/la-medicina-della-scrittura-parte-4-l-importanza-dei-classici/ ma vedo che molti iniziano per poi non portare a termine questo progetto

Unknown ha detto...

Caro Simone, direi che innanzitutto bisogna sapere l'italiano: tra soggetto e verbo la virgola non va!

Simone ha detto...

Giulia: che commento illuminante, grazie! ^^

Simone

Piccola Doll ha detto...

E' stato messo su un progetto di scrittura a più mani di un libro online, gli interessati possono visitare il nostro sito www.sitoletterario.it oppure contattarci alle seguenti mail emiliano.lonati@libero.it decandia.imma@gmail.com matteo@sitoletterario.it

Eva ha detto...

E se il mio problema fosse non avere un genere d'appartenenza?

Simone ha detto...

I generi non sono importanti, è solo una catalogazione per far felici i librai! ^^

Simone

Anonimo ha detto...

io vorrei scrivere un romanzo dove è centrato il popolo gitano, ma non so proprio cosa scrivere, non verrei essere troppo banale, butto frasi qua e la sul word, però sento che non vanno, è chiero che bisogna avere talento.

Anonimo ha detto...

Ciao! Ecco un'altra che tenta la scalata dell'everest
Senza aver mai nemmeno fatto trekking;)
La faccio breve. Io e altre 2 ragazze ci siamo
Trovate a vivere, ad un certo punto, lo
Stesso tipo di situazione (sentimentale). Il tema
Di per se e' banale forse.. Ma le nostre storie
Che si intrecciano alla fine... Con presupposti
Simili ma risultati del tutto differenti...
Potrebbe essere un soggetto interessante?
Volevamo buttare giu qualche idea.. Creare
3 diari paralleli che si congiungono alla fine..
Parere spassionato e consigli anche crudeli
Sono ben accetti! ( scrivo dall'iphone.. Se tro
Vi qualche errore e' l'autocorrettore malefico!!)
Lascio la mia mail nel caso voglia darmi un parere
In privato. Klelia1@hotmail.com
Ah... Tutte e 3 le amiche abitiamo all'estero
E abbiamo lasciato l'italia da sole per tentare
Di cambiar vita molto presto..
Grazie ancora!

Anonimo ha detto...

Ciao! Ecco un'altra che tenta la scalata dell'everest
Senza aver mai nemmeno fatto trekking;)
La faccio breve. Io e altre 2 ragazze ci siamo
Trovate a vivere, ad un certo punto, lo
Stesso tipo di situazione (sentimentale). Il tema
Di per se e' banale forse.. Ma le nostre storie
Che si intrecciano alla fine... Con presupposti
Simili ma risultati del tutto differenti...
Potrebbe essere un soggetto interessante?
Volevamo buttare giu qualche idea.. Creare
3 diari paralleli che si congiungono alla fine..
Parere spassionato e consigli anche crudeli
Sono ben accetti! ( scrivo dall'iphone.. Se tro
Vi qualche errore e' l'autocorrettore malefico!!)
Lascio la mia mail nel caso voglia darmi un parere
In privato. Klelia1@hotmail.com
Ah... Tutte e 3 le amiche abitiamo all'estero
E abbiamo lasciato l'italia da sole per tentare
Di cambiar vita molto presto..
Grazie ancora!

Simone ha detto...

Ringrazio sempre e comunque tutti quelli che mi contattano per questioni riguardanti la scrittura.

Quello che penso è che non sia tanto importante la trama o l'argomento della storia, quanto lo stile della scrittura e lo svolgimento vero e proprio dei vari eventi o situazioni.

Insomma l'idea "forte" può aiutare il marketing, ma poi se un libro parla di molto o di niente è davvero ininfluente. Pensate a romanzi come il Giovane Holden o La coscienza di Zeno dove la trama è una sorta di struttura debolissima per i pensieri del protagonista, che in realtà contengono un mondo.

Aggiungo che in questo periodo ho smesso di fare l'ingegnere e lo scrittore, e sto facendo lo studente di medicina. Le mie "notizie" le trovate tutte sul nuovo blog www.simonenavarra.net

Ciao!

Simone

ferdi ha detto...

Ciao sono una frana non o mai letto un libro il quotidiano leggo le parole grosse e guardo le foto nella vita o lavorato tanto e o sbagliato tanto praticamente un casino pero nel lavoro o avuto tanti complimenti e tante emozioni o sempre desiderato scrivere un libro e lo dicevo a tantissimi miei amici che sto scrivendo un libro ma in realtà era solo fantasia mia ora sono pensionato incasinato con la famiglia o tentato di scrivere poi io stesso non capivo da dove cominciare e il motivo per farlo però sono convinto che l'esperienza fatta possa dare dei buoni consigli ora mi dedico al collage www.ferdinandodefendi.com.........che caos scusate

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Lu ha detto...

ciao! sono approdata qui cercando dei consigli su come impostare la scrittura di un romanzo...a dire la verità ho scritto un breve romanzo quando avevo 14 anni (molto, molto stupido e che non farò leggere mai a nessuno perché andrebbe revisionato, reso coerente e interessante). Però, adesso che sono maturata, 13 anni dopo, mi ritrovo con la voglia di emozionarmi e scrivere delle scene e delle idee che mi vengono in mente. Odio ammetterlo, ma si tratta di una storia romantica...che non sono assolutamente brava a scrivere, anzi, a rendere interessante. Ho però una piccola idea, del genere che tu hai detto nel post: qualche valore, qualche "lezione personale" da trasmettere. Ma la cosa che mi spaventa di più è questa: noto che scriverei soltanto per me stessa. Non ho alcun interesse a far leggere tutto ciò. Ti è mai successo? Lo so, sono poco normale ;) ciao!

Simone ha detto...

Ciao Lu! Io non ho mai scritto solo per me stesso, ma cercavo sempre un pubblico di lettori. Purtroppo (?) da un po' non scrivo più e mi occupo di altro!

Simone

Eva ha detto...

Vorrei scrivere una tragedia. Sì, proprio così! Roba da nulla, insomma... A tal proposito sapreste darmi delle dritte? Non mi sono mai cimentata in un genere simile e non so proprio da che parte cominciare!

Simone ha detto...

Dritte per scrivere una tragedia?! Bo'. Io mi rileggerei qualche tragedia "famosa", e cercherei di capire gli intrecci tra i personaggi (padre uccide il figlio che ha tradito l'amico ecc ecc). Credo che la tragedia funzioni quando il viaggio verso il "baratro" appare già chiaro al lettore quando poi un colpo di scena peggiora ulteriormente le cose.

In bocca al lupo!

Simone

Anonimo ha detto...

ciao a tutti, io ho 14 anni e vorrei scrivere un libro, del tipo fantasy. ho letto tutti i libri di Paolini ( la serie di Eragon) quelli di Licia Troisi ( le cronache, le guerre e le leggende del mondo emerso) quelli della Meyer ( twilight, new moon, eclipse, breaking dawn) ecc. ecc. insomma questi generi di romanzi. il punto è che ho voglia di scrivere questo libro, e anche la storia è più o meno impressa nella mia mente, ma il problema è : e dopo? dopo che avrò finito di scrivere? se mai lo finirò? lo so che è presto per parlare in questo modo, ma non vorrei che tutti i miei sforzi risultassero vani. qualcuno sa darmi consigli? ringrazio in anticipo
by Aly :)

Simone ha detto...

Ally: ciao!

Secondo me, alla tua età, dovresti vedere come traguardo già l'idea di scrivere il libro stesso. Cioè, quante persone così giovani sono capaci di fare una cosa tanto impegnativa?

Poi quello che verrà dopo nessuno può saperlo. Purtroppo la scrittura è un settore difficile e il rischio di non avere "altro" è concreto. Ma il tuo libro sarà sempre tuo e non è la pubblicazione a fare uno scrittore ma quello che ha scritto... anche se spesso purtroppo riesce a farlo leggere a pochi.

Grazie per aver scritto, e in bocca al lupo!

Simone

Anonimo ha detto...

io vorrei scrivere 1 romanzo fantasy,del genere stephenie mayer,ma ho solo 12 anni...ho molta paura d quello che potrebbe succedere,ma io 1 libro lo vorrei scrivere proprio...

Simone ha detto...

E allora scrivilo! Ma di che hai paura? Un libro è solo un libro :)

Simone

Anonimo ha detto...

Sto scrivendo un libro su un gruppo emergente, sulle fasi di lavorazioni dei testi e sulle difficoltà in cui si trovano per emergere. Molti mi hanno detto che potrebbe essere un idea troppo banale. Potrebbe risultare troppo noioso?

Anonimo ha detto...

Questa secondo te è una delle idee per le quali vale la pena perdere il proprio tempo?! avresti potuto scrivere un libro con delle idee vere così le persone leggendolo si sarebbero create delle opinioni e delle idee e avrebbero potuto scrivere un libro veramente.
Bella idea per fare i soldi creare un manuale tra l'autoaiuto e l'illusione che la cultura si crei per libri come i tuoi! cerca di essere meno autooampiacente del fatto che sai scrivere dei libri e scrivi di qualche esperienza o idea che genera una critica verso di te e la società in cui vivi!

Simone ha detto...

Ma quali soldi?! Per il mio libro ho guadagnato 200 euro e ne ho spesi 700 solo per presentarlo a Venezia. Non che non mi abbia fatto piacere, ma da anni ho smesso e mi occupo di altro.

Simone ha detto...

Tra l'altro il blog è gratis e contiene il doppio degli articoli della versione stampata... come sono gratis tutti i romanzi. Se ti sembrano escamotage per fare soldi mi spiace ma al tempo era solo stupida e inutile passione.

Anonimo ha detto...

Ciao!
Io sono Alessia e ho 12 anni... so che tanti mi diranno che sono piccola ma voglio scrivere un libro non per guadagnare i soldoni perchè tanto alla mia età non me ne faccio nulla dei soldi, ma per la soddisfazione che credo si provi quando si termina un bel libro... ho scritto questo pezzetto, che ve ne pare?

02 Settembre 1460, Como.
Una fanciulla dai lunghi capelli corvini era distesa a terra. Priva di sensi, mentre il mondo attorno a lei non sembrava curarsi di un corpo immobile sul freddo terreno di Como.
Passarono le ore, il sole aveva quasi terminato il suo lavoro giornaliero quando la fanciulla diede segni di vita.
Sbatté ripetutamente le ciglia e poi si alzò. Diede un occhiata attorno, la sua memoria pareva non esistere … solo una cosa rimbombava nella sua testa: Evangeline.
Quasi sicuramente era il suo nome. La giovane si guardò; era vestita di stracci, probabilmente era una cameriera o, peggio, una schiava di qualche nobile signore.
Non molto lontano dalla piazza di Como, luogo in cui si trovava Evangeline, c’era una taverna “La luce del cuore”. La ragazza si incamminò per raggiungerla e magari incontrare qualcuno che la riconoscesse.
Una volta giunta alla taverna vide che era completamente vuota … c’era solo un giovane, probabilmente il taverniere, che stava al bancone.
-Oh, una cliente! Prego, venga e chieda tutto ciò che desidera!- Disse il taverniere che tra l’altro, era molto rilassato dal fatto che non lavorava per la carenza di clienti.
-No scusi! Non ricordo nulla e non so neanche se ho delle monete con me. E’ una storia lunga è inutile che sto a blaterare- Ammise la dolce fanciulla un po’ malinconica…
-Come vedi qui non c’è nessuno! Ho tutto il tempo che vuoi, racconta pure! Accomodati ad un tavolo!- Dichiarò il giovane indicando i tavoli disponibili.
Evangeline annuì e si sedette al primo tavolo, il taverniere di fronte alla fanciulla la osservava affascinato sia dal racconto che dalla bellezza della fanciulla.
“Ero nel piazzale, priva di sensi, è nel nero completo che oscurava la mia mente c’era una sola sagoma.
Una donna con un lungo abito bianco correva in un campo di fiori, era di spalle, non sono riuscita ad identificare il viso.
Quando, invece, mi svegliai tutto era agitato, pieno di gente che urlava e che correva verso il mercato!
Vidi anche un covo di briganti! Rimasi qualche ora sul freddo pavimento fingendo di essere ancora priva di sensi e durante quelle ore mi vagava in mente una sola parola: Evangeline!
Quindi ho pensato che fosse il mio nome! Ora voglio viaggiare per scoprire ciò che mi riserva la vita.” Raccontò la dama al taverniere
-Wow! Che bella storia! Se vuoi ti aiuto a cercare la tua famiglia e a riacquistare la memoria! Tanto questa taverna è giunta al termine della sua vita!- Commentò il ragazzo quando Evangeline terminò di raccontare ciò che era accaduto.
-Davvero?!? Se lo faresti mi aiuteresti tantissimo!- Gridò la ragazza abbracciando il giovane!
-Ma aspetta… non ci siamo ancora presentati! Io sono Eugene, piacere di conoscerla madama!- Disse il giovane facendo il baciamano alla ragazza che nel frattempo arrossiva.
- Piacere mio!- Rispose la ragazza mentre fissava gli occhi verdi di Eugene.
-Ci vediamo all’ alba di fronte alla stalla che c’è dall’ altra parte della città! E’ di mio padre ci lascerà sicuramente utilizzare due cavalli per la nostra avventura!- Concluse il ragazzo facendo uscire Evangeline poiché doveva chiudere la taverna.

Ale ha detto...

Come semplice lettrice ti direi: non mi ha esaltato, mi sembra ci sia molto da raffinare ma, se davvero hai 12 anni, nn scrivi male.

In bocca al lupo!!!

Anonimo ha detto...

Un passato da dimenticare:
Inizio questo racconto partendo da blog che suggeriscono “come scrivere un libro” e non avendo nozioni di scrittrice ci provo lo stesso.
Nel blog diceva che non bisogna scrivere problemi personali, noiosi temi di ogni giorno che tutti piú o meno hanno in comune.
Forse ho qualcosa da dire, in comune con tanti che stanno vivendo l’esperienza di stare lontano dai propri figli, ecco, scriveró su quello.
Sono in sudamérica, lontana da mia figlia 10.000 km, come dice lei “sei lontana anni luce”. Forse voglio scrivere le mie esperienze piú come terapía personale, sfogo per chiunque voglia fermarsi qualche minuto a leggere. Mi presento, mi chiamo S…. nata 39 anni fá in un paesino piccolo piccolo in sudamérica. Mio padre lavorava nella macellería dei suoi genitori sino quando non l’ha fatta fallire dopo che i suoi sono andati in pensione e cosí tra donne e alcohol non é rimasto niente. Eravamo 5 figli, nati uno dopo l’altro, mia mamma diceva che la pillola la faceva innervosire e cosí rimaneva sempre incinta. Dopo i miei due fratelli piu grandi di me di un’anno sono arrivata io, quando eravamo piccoli giocavamo insieme, ci arrampicavamo su gli alberi dietro la nostra casa mentre mia madre faceva le facende domestiche e mio padre andava a lavorare al macello per i macellai della zona. Non riesco a ricordare momenti felici di quei tempi, mio padre tradiva mia madre, beveva molto e i miei due fratelli non erano molto gentili con me. Arrivata alla pubertá prima del previsto dovevo sopportare senza capire quasi ma sentendo che non era una cosa normale, le “toccatine” dei miei fratelli, quindi ho iniziato ad odiare il mio corpo. Camminavo gobba, cercando di nascondere il seno che era anche troppo grosso per una ragazzina magra di 14 anni. Credo ora passati anni e anni da quelle esperienze vergognose e umillianti, che quello che siamo nella nostra vita dipende dall’ambiente dove siamo cresciuti. Le esperienze traumátiche e gli abbusi possono essere letali. A 16 anni sono fuggita di casa e mi in un parco sono stata violentata. A 18 anni sono andata a vivere con una zía e ho scoperto che la scelta non era stata migliore di quella di rimanere a casa mia: mio zío voleva andare a letto con me, facendo avances quando mia zía non era in casa, quindi avendo trovato un piccolo lavoro in un negozio di vestiti sono andata a vivere in una pensione. continua

Martina ha detto...

Ti ho citato nella mia pagina facebook (www.facebook.com/shine.it) perché hai detto cose giustissime. La frase che ho preso è: "Il difficile allora diventa scrivere cose importanti, riuscendo allo stesso tempo a non far rimpiangere ai lettori di non aver scelto un altro autore, magari meno noioso".
Bravo. complimenti per la saggezza.

Anonimo ha detto...

caro Simone, sono una ragazza di 16 anni e ho sempre sognato di scrivere un romanzo. adoro scrivere e ancora di più leggere. faccio il liceo linguistico e nei temi l'insegnante dice che sono brava a scrivere e io lo spero con tutto il cuore. ora, stavo iniziando a buttare giù qualche idea: un ragazzo di 16 anni che si è appena trasferito a san francisco per lavoro del padre. sogna di diventare ballerino ma tutti lo prendono in giro, alla fine riesce ad andare in un'accademia (inventata)... che ne dici? è buona come idea? consigli??

Pi Key ha detto...

Credo che oltre a "come" viene raccontata la storia, è molto importante anche la trama nuda e cruda