Dieci piccoli indiani.

Dopo una breve pausa, torna la rubrica de I libri che non pubblicherebbero se li avessi scritti io, perché io non sono uno scrittore famoso.

DIECI PICCOLI INDIANI - Mondadori
Agatha Christie

La trama: Sapete, l'ho letto tanto di quel tempo fa che non me la ricordo più molto (alla faccia della professionalità ^^). Comunque, per un motivo che è solo una scusa per un libro pieno di omicidi, dieci persone si trovano bloccate in una villa su un'isola. Come da programma, qualcuno inizia a fare secchi tutti quanti uno dopo l'altro. Praticamente una specie di Alien, solo che non è nello spazio ma su un'isola e invece del mostro c'è l'assassino.

Recensione: Non è un caso che, su una decina di recensioni che ho scritto fino a oggi, questo sia già il secondo giallo (per di più dello stesso editore, se non sbaglio) appartenente alla categoria dei classici del passato. Scritti decenni fa, questi libri sono talmente attuali da contenere delle strategie narrative che vengono utilizzate con successo ancora oggi. In particolare, il giallo di Agatha Christie contiene un colpo di scena (non ve lo dico, dai, così ve lo leggete!) effettivamente magistrale, attorno al quale ruota l'intera storia.

Tutti restano di stucco sul finale del Sesto Senso, no? Be', la signora Christie queste cose le faceva cinquant'anni prima, senza tirare in ballo poteri paranormali o fantasmi. La difficoltà di questo genere di scrittura è che, basandoci su un unico colpo di scena su cui poggia tutta la trama, il rischio è di non colpire più di tanto il lettore con un'idea in realtà moscia, o peggio ancora di farsi scoprire in anticipo fallendo miseramente. Invece, leggendo Dieci piccoli indiani la verità ci passa davanti agli occhi (e va bene, è scritto in maniera tale che è impossibile arrivarci prima ^^) ma solo alla fine capiremo chi è l'assassino e che diavolo ha combinato.

Perché non me lo pubblicherebbero: Niente di più ovvio. Se scrivessi oggi Dieci piccoli indiani, e lo spedissi a qualche ignota casa editrice (i manoscritti inviati alle case editrici note vengono cestinati direttamente dal postino, così si risparmia un po' di lavoro), l'editore inizierebbe la lettura pensando di trovarsi di fronte a un Western con una tribù di nativi americani pigmei.

Dopo una decina di pagine si chiederà ma quando arrivano l'indiani? prendendo a sfogliare rapidamente le pagine successive. Non trovando traccia dei piccoli pellerossa a cui già si stava affezionando, cestinerà con non curanza l'intero manoscritto per poi andarsi a ubriacare amareggiato e deluso.

NOTA: In alcune versioni del romanzo, il titolo è anche: e poi non ne rimase nessuno. Che, effettivamente, fa davvero schifo.

Cosa abbiamo imparato: Il titolo del vostro romanzo è la prima cosa che l'editore leggerà (e forse anche l'ultima). Sceglietelo accuratamente.

Simone

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Delizioso il tuo blog... Leggeremo presto i tuoi e-book...

Anonimo ha detto...

Secondo me c'è un modo per capire chi è l'assasino, ma lo dico dopo uno SPOILER per evitare che chi non ha letto il libro si rovini la sorpresa

SPOILER

SPOILER

SPOILER

SPOILER

Basta aprire l'ultima pagina, dove c'è la firma dell'assassino ;-)
Scherzo, ovvio! Se non erro, l'assassino è l'unico personaggio di cui l'autrice non descrive mai i pensieri, mentre lo fa con tutti gli altri personaggi. Questo, almeno è quanto ricordo e quello che mi fece sospettare dell'assassino quando lo lessi anni fa. Anche se comunque sospettavo maggiormente di un altro.
Ciao, Luca.

Simone ha detto...

Cats: Grazie! Come avrete capito, qui i gatti sono sempre bene accetti ^^

Luca: Bo' io non c'ero arrivato ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Un editore che non pubblicherebbe "Dieci piccoli indiani" perché non firmato da un autore famoso... avrebbe semplicemente sbagliato lavoro. ;-) [Almeno una faccina posso metterla? Va be', ce ne metto un'altra :-)]
Ciao, dacty.

Anonimo ha detto...

E' da tanto che mi dico che devo leggerlo, ora l'ho scaricato e lo faccio, una volta per tutte! Idem per Hemingway, Il vecchio e il mare di qualche post precedente.

Il titolo! Ohimè! Non c'è niente di più difficile, per me... E' sempre un dramma.

P.S. Simone, io aspetto un intervento su un classico ottocentesco. :P Ma, ovviamente, fai come vuoi.

Simone ha detto...

Dacty: Dai qualche faccina è ammessa... ma non esageriamo ^^

Federico: Hai un titolo in mente? Penso che in uno dei prossimi parlerò della Divina Commedia... ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Per carità, no! Io pensavo a classici del tipo Dottor Jeckyl e Mr. Hyde, La lettera scarlatta, Cime tempestose, Guerra e pace... C'è così tanto da dire!

Anonimo ha detto...

Ciao Simone,
se non ricordo male la prima edizione di Dieci piccoli indiani aveva il termine "niggers" al posto di indiani (il titolo suonava tipo "dieci piccoli negretti") per via della filastrocca (che era nota)... ma - giacché cmq è il postino a cestinare direttamente - anche quel titolo non avrebbe portato più fortuna :-)

Marco

Simone ha detto...

Avevo sentito qualcosa del genere, grazie per la precisazione! Si potrebbe aggirare il postino citofonando direttamente a casa dell'editore, ma credo sia un reato penale ^^

Simone