Il libro bisogna scriverlo per davvero.

Voglio fare lo scrittore. Bello, eh? Sento di essere portato e di avere le carte in regola per diventare un futuro grande della letteratura. Ho un sacco d'idee meravigliose per racconti e romanzi, sta tutto qui nella mia testa e adesso... adesso non mi va tanto, di scrivere.

Ci stanno i Simpson alla TV (se avete SKY, i Simpson ci stanno SEMPRE), hanno aggiornato il mio sito preferito (che è il mio, no? ^^)... poi domani sono stanco che ieri ho lavorato, mentre dopo devo andare a comprare il regalo per il compleanno della sorella di quella che mi piace per cui devo pensarci bene per fare belle figura. Insomma che posso farci? Non è colpa mia! Io sarei un grande scrittore, se solo avessi il tempo!

Questa è la scusa più patetica in assoluto. Il tempo per scrivere, chi voleva farlo, l'ha sempre trovato. La verità è che, quando si passa all'atto pratico, scrivere è effettivamente un lavoro faticoso, ed è sempre facile trovare una scusa per posticiparlo. Solo che, per quanto riguarda il lavoro vero, alla fine c'è sempre qualcuno che ci costringe a farlo. Fare gli scrittori invece, se non siamo noi stessi a darci le frustate quando battiamo la fiacca, è un'attività che può essere rimandata all'infinito.

Anch'io faccio così. Passo giornate intere davanti al PC, con l'intenzione di andare avanti col libro dei gatti, ma poi senza nemmeno accorgermene mi ritrovo su Internet e tra siti con le donnine, chat, blog, forum e giochetti alla fine è passata un'altra giornata e i miei gatti stanno ancora lì a grattarsi il sedere, fermi dove li ho lasciati. Domani mi ci metto d'impegno, mi dico, ma poi succede sempre la stessa cosa, i tempi si allungano e la fine del romanzo sembra non arrivare mai.

Personalmente, poi, trovo che riprendere a scrivere sia uno sforzo non indifferente, specie quando mi trovo in punti cruciali della storia con dei passaggi che non sono sicuro di saper ben descrivere. È però vero anche il contrario, e cioè che una volta iniziato e aver scritto le prime righe, il testo inizia a venir fuori in maniera molto più scorrevole.

Ecco allora qualche trucco che ho appreso nella mia decennale esperienza di scrittore emergente: come sempre, vi avviso che se seguite per filo e per segno tutto ciò che vi dico, finirete con lo scrivere un romanzo che non pubblicherà nessuno ^^

- Scrivete una frase, tanto per scriverla, sperando che dia il via.

- Tenete un blog, tanto per scrivere qualcosa e tenersi allenati. Attenti che con il blog il rischio è quello di non scrivere nient'altro.

- Interrompete il lavoro del giorno precedente lasciando una frase o un capitolo a metà. In questo modo avete già qualcosa con cui ripartire, col rischio però che dopo una settimana non vi ricordiate più di cosa volevate parlare.

- Leggete il mio post sul blocco dello scrittore (in cui bene o male dicevo le stesse cose ^^)

- Ammettete con voi stessi che, se non iniziate mai, forse scrivere non vi piace così come credete, e passate ad altro. Se doveste addirittura rendervi conto di odiare letteralmente la parola scritta, questo vuol dire che nell'intimo del vostro spirito non siete in realtà degli scrittori, ma degli editori. Se questo è il caso... valutate anche autori emergenti? Perché se così fosse vi mando subito qualcosa...

La prossima volta ancora non lo so (devo ancora pensarci... e scriverlo!). Comunque qualcosa su come correggere quello che abbiamo scritto

Simone

Link correlati:

Come superare il blocco dello scrittore.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

beh...ti assicuro che facilmente può mancare il tempo...e se alla mancanza di tempo si aggiunge anche la mancanza di mezzi...io sono senza il mio pc da mesi ormai...aspettando di farmene uno nuovo (sto prendendo i pezzi un po' alla volta...)...quindi salto dal pc di uno all'altro, e quando posso porto con me i miei files...oltre al blog come aiuto mi avvalgo del moleskine...mentre sul blog si parla di altre cose, sul moleskine, più personale, scrivo passaggi delle mie storie che mi daranno poi il là (e funziona anche di più dello scrivere direttamente sul pc, non so perché)...e per quanto riguarda il tempo, medicina ti toglie la vita...mi ripeterò ma è così :O ah, credo che il blocco dello scrittore venga proprio al primo capitolo...almeno per me sta succedendo così...devi seguire un canone non scritto ma allo stesso tempo essere molto bravo per creare interesse...un po' una apertura di scacchi...

Anonimo ha detto...

ps scusa per il la accentato...nn me n'ero reso conto :O

Anonimo ha detto...

Bisogna spendere tempo a programmare, ecco cosa. Poi puoi procede a scrivere, ma se devi scrivere con le idee solo nella testa, stiamo freschi. Purtroppo, il problema è programmare. Ci vorrebbe un altro intervento uguale a questo col soggetto un po' diverso.

Simone ha detto...

Shadow: Io il secondo romanzo l'ho scritto mentre preparavo la tesi (il periodo con meno tempo libero della mia vita, se escludiamo il militare)... e il moleskine L'HO PERSO! Ci stavano dentro delle idee che chi l'ha trovato avrà pensato a un pazzo (e nemmeno me le ricordo tutte!) Adesso ne ho un altro, mi sono ripromesso di fare di tanto in tanto le fotocopie.

Fede: Il libro bisogna programmarlo per davvero? Non so se ho capito ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Sì! Ha comunque una sua cronologia. Più o meno sai cosa succederà, cosa faranno i personaggi, come evolveranno gli eventi; metti dunque tutto in ordine in una scaletta, arricchisci qua e là dove sei invaso da ispirazione, e poi è questione di uno, due mesi e il romanzo è finito. Io quest'estate, in pieno luglio, mi svegliavo alle sette per continuare a scrivere! XD Scrivevo venti pagine in un'ora, ed è un ottimo ritmo! Infatti l'ho finito in poco tempo (ma ero partito già con 100 pagine di vantaggio circa.)
La qualità si vede in seguito - c'è la temuta revisione a freddo ;). Ma la cosa più importante, secondo me, è che lo scrittore si diverta a scrivere, sennò il tutto non serve a niente.

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con te, Simone: scrivere è *faticoso*. Anni fa lottai per far capire che scrivere è un atto duro, paziente e difficile. Dubito di essere riuscito a convincere i miei amici, che sostenevano che fare un sito web, quello sì, è "artigianato": ma scrivere no. Come se un lavoro creativo/intellettuale (qualsiasi, eh) fosse una passeggiata.
Per il resto, non entro nel merito perché scrivo per lo più racconti. Sulla lunga distanza mi sbrodolo, perdo pezzi, e soprattutto: non mi diverto. Preferisco scrivere fotografie piuttosto che romanzi :)
(Oh, ormai che ho scritto un commento ormai sono entrato nel gruppo, no?? :P)

Anonimo ha detto...

azzo..anche io il mio primo moleskine l'ho perso...l'attuale lo tengo sotto sorveglianza continua...e mi da un grande aiuto...il problema è che sono costretto a procedere a rilento...troppi impegni...è veramente ben differente scrivere un racconto e un romanzo...per ogni capitolo di un romanzo devi poter mettere su un racconto, per non far perdere mordente, interesse...per quanto riguarda la programmazione, è stata già fatta! prima giù le idee, poi in ordine cronologico, poi i collegamenti precisi...ora c'è da finire di scrivere cmq...è sempre quello il problema attuale :P

Anonimo ha detto...

Scrivere è difficile, senz'altro. Io il tempo me lo trovo, ma t'assicuro che devo sacrificare molte altre cose, per questa passione. Ad esempio ho qui DVD che oramai prendono la polvere da mesi e che non ho ancora visto solo perchè 6 sere su 7 accendo il portatile e mi piazzo davanti a Word a scrivere o a tentare di farlo.
Purtroppo anch'io patisco un po' la sindrome descritta da Matteo: molti credono che scrivere sia una sciocchezza che richiede il minimo sforzo, un po' come giocare a un videogioco, o tenere un blog (e già questo non è poi così semplice).
Ho completato il mio primo romanzo in circa dieci mesi, ma t'assicuro che gli ho dedicato molto tempo: serate, domeniche intere, spesso e volentieri ritagli di tempo anche in ufficio.
Ovviamente lo faccio perchè prima di tuto la scrittura rimane la mia grande passione. Senza di essa potrei avere idee e cose da dire, ma di sicuro dedicherei il mio tempo libero a fare altro ;)

Simone ha detto...

Ammazza quanti commenti ^^

Fede: 20 pagine in un ora? In una settimana scrivi un romanzo... a, ma se non supera le 1000 pagine non è finito, vero? ^^

Matteo: A me c'è ancora chi ogni tanto mi dice "ah, hai l'hobby della scrittura!" e io li ammazzerei ^^ Il primo commento l'hai scritto qualche giorno fa, per cui ormai sei un frequentatore "anziano! ^^

Shadow: Ci sono tanti modi per scrivere un romanzo. Dovendo lavorare a "singhiozzo", puoi provare una storia a puntate tipo i vecchi fouilletton (o come si scrive) dove ogni capitolo è autoconclusivo.

Mcnab: Scrivere è un lavoro, certo, a parte il fatto che essere retribuiti è un po' utopico.

Ciao a tutti scappo!

Simone

Anonimo ha detto...

Ehi, Simo, hai l'hobby della scrittura? Hobby, un ca..., dovresti rispondere.

Da parte mia massima stima a chi compie sacrifici, come rinunce, levatacce, nottate al PC, ecc. per coltivare in modo serio una passione ardua e non per tutti (perché negarlo?). Finché poi la scrittura non fornisce un adeguato sostentamento autonomo, conciliare passione e necessità diventa ancora più faticoso, e solo chi è tenace prosegue.

Poi si sente di qualche noto scrittore che per superare il blocco si ritira in un castello in Scozia, nella villa all'Elba, ecc. Poverini...

Ciao, dactylium

Inguaribile viaggiatore ha detto...

Ho una domanda banale da porre.
ho scritto un libro e naturalmente ho usato Word per farlo.
Adesso dovrei presentarlo ad un editore e mi è sorto un dubbio:
Esistono degli standard per inviare un libro, ovvero:
Che tipo di carattere devo usare? (arial times new romans o altri?)
Che grandezza (10 - 12)?
che interlinea
quante righe devono esserci in una pagina?
e quanti caratteri in una linea (60?)
Il foglio deve essere formato A4 oppure A5?

Simone ha detto...

Va bene il formato standard con cui è già impostato Word. Per il carattere è ok 12 in Times new roman e la pagina A4. L'importante è che il testo sia leggibile, tanto in caso se il testo gli piace vorrano il file per rimaneggiarlo loro (tra l'altro in editoria non si usa word ma altri programmi più pratici per la stampa in tipografia).

Simone

Anonimo ha detto...

Ciao simone, potresti lasciarmi la tua mail?
Altrimenti, se preferisci, posso darti la mia?
(mi segno come anonimo perchè non ho un vero e proprio account, e non so cosa vogliano dire la maggior parte delle opzioni segnate nel "commenta come")

Simone ha detto...

simone punto navarra chiocciola virgilio punto it

L'ho scritta così perché se no mi arriva una montagna di spam! :)

Simone