Tutti i libri del mondo.

È da un po' che sto preparando alcuni libri per la stampa attraverso il sito Lulu.com (anche se come ho già detto alla fine potrei scegliere un altro servizio analogo). Di certo non ho l'esperienza enorme di chi scrive, pubblica e vende libri da una vita, ma spero comunque che a qualcuno interesserà leggere alcune mie riflessioni sulle differenze tra l'editoria classica e il sistema print on demand.

Rapporto autore/editore: un autore può decidere di pubblicarsi da solo, ed effettivamente oggi come oggi il print on demand è utilizzato principalmente in questa maniera. Ciò non toglie che potrebbe benissimo esistere (credo ci sia già, veramente ^^) una casa editrice che seleziona i testi, li corregge, li pubblicizza e infine li vende col print on demand, evitando così di stampare libri che non si vendono. Potrebbe essere un buon modo di puntare sugli autori esordienti, che forse venderanno ma forse no, evitando di pubblicare sempre e solo le solite minchiate.

Stampa del libro: ok, questa è ovvia, no? Si passa dalla scelta di una tipografia tra tantissime a disposizione (e conseguente concorrenza e calo dei prezzi) a un sistema che, al momento, è sostanzialmente di monopolio con un paio di siti tra cui scegliere e solo uno che forse funziona bene. Effettivamente, i costi di stampa di una copia on demand sono elevatissimi (quasi 9 euro per un libro di 250 pagine), ma non si rischia di ritrovarsi il magazzino pieno di libri invenduti. Di certo (vabbè... speriamo, dai ^^) tra pochi anni quasi ogni tipografia offrirà un servizio simile, e i prezzi crolleranno.

Distribuzione del libro: se decidiamo di stampare solo i libri che vengono venduti online, sparisce la figura del distributore mentre compare quella del postino, che deve recapitarvi il libro a casa con conseguente aggravio dei costi sull'acquirente finale. Questo è ininfluente per chi vende il libro, e negativo per chi lo acquista, giusto? Mica tanto, perché il prezzo già elevato scoraggia gli acquirenti (che al momento possono andare in libreria e scegliere tra tutti i libri che vogliono), e le vendite calano.

Grafica e copertina: nell'editoria classica la copertina è quella che è, e non viene aggiornata se non in una successiva edizione del testo. Nel print on demand si possono realizzare varie versioni dello stesso libro con diverse copertine, e gli acquirenti possono scegliere la loro preferita. Viene anche meno l'utilità della quarta di copertina per attrarre i lettori: se qualcuno compra da un sito web, probabilmente lo stesso sito conterrà una presentazione del libro mentre la quarta di copertina verrà letta solo da chi ha in mano il testo vero e proprio (e di conseguenza ha già comprato il libro). A questo punto il retro del libro avrà un valore puramente estetico o di fascino, ma poco valore di marketing.

Impaginazione/correzione: questa parte della produzione di un libro rimane pressoché invariata. Un testo deve essere ben presentato, e il modo di distribuzione e stampa ha poca importanza se i lettori non riescono nemmeno a leggerlo. È anche vero che, potendo (o dovendo) curare anche l'interno dei propri testi, prima o poi ci saranno degli autori riconoscibili anche solo per la particolare impaginazione scelta. Io ad esempio potrei stampare un libro disponendo in ogni pagina i caratteri in maniera tale da formare il disegno di un gatto (come le immagini ascii) o ancora ogni pagina avrebbe il suo disegno fino a formare una storia nella storia. Che bella idea... peccato che adesso me la copieranno tutti ^^

Librerie: io già m'immagino una libreria on demand, magari in un aereoporto dove c'è un sacco di gente che aspetta. Una specie di distributore automatico con un terminale su cui sfogliare le copertine di migliaia di testi. Anzi, sarà collegato a Internet e dentro ci troveremo tutti i libri mai scritti, in tutte le lingue del mondo. Pensate che bello: si mettono i soldi (vabbè, questo non è tanto bello ^^), si schiaccia un tasto ed ecco che il libro che abbiamo scelto viene sfornato solo per noi. Niente più cataste di libri invenduti e magazzini immensi dove stipare i volumi! Ci saranno solo un PC, una stampante... e tutti i libri del mondo.

Simone

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Domandina ficcante al punto giusto: dal punto di vista delle tasse? I futuri introiti sui libri li devi dichiarare, immagino... come funziona?

Simone ha detto...

Dipende... chi vende i libri veri e propri è Lulu, che corrisponde all'autore i diritti (non si possono vendere libri senza essere editori). Se i diritti superano una certa cifra (credo irraggiungibile, visto che parliamo di migliaia di libri venduti) ti serve una partita iva apposita, altrimenti dichiari come prestazione occasionale insieme agli altri redditi. Io come tutti gli emergenti al momento spendo soldi e basta, per cui il problema non si pone. ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Bah, secondo me si potrebbero combinare l'editoria e le librerie colla stampa su domanda, ma non sostituirle quasi del tutto. Ad ogni modo, il problema principale, ora, credo sia la velocità e il costo dei libri su domanda. Più veloci e meno costosi, così dovrebbe essere. Sarebbe il massimo!

Simone ha detto...

Infatti adesso dovrebbero puntare a diminuire i costi. Poi magari in libreria ci sarà l'angolo "on demand" con i libri degli esordienti, mentre i best seller che vendono tanto saranno già pronti con la stampa classica che è più economica. Vedremo...

Simone

Anonimo ha detto...

Ottime riflessioni sulle divergenze e i punti in comune tra editoria classica e on-demand.

L'idea del distributore automatico non è alla fine tanto azzardata, perché ne esistono già, anche se per ora funzionano come i distributori di vivande, mentre la tua descrizione rimane un po' futuribile ma neppure tanto tecnologicamente remota.

D'altronde chi, meglio di un ingegnere scrittore di fantascienza, può proporre innovazioni? ^^

Il micio ascii è fantastico.

Ciao, dcaty

Anonimo ha detto...

Da scrittore estemporaneo (ed affatto emergente), apprezzo molto quello che stai facendo con questo blog: i tuoi post sono indubbiamente utili ed interessanti.
Il mio racconto è nelle mani di amici e consocenti, nell'attesa che il loro "editing" mi conduca ad una versione definitiva.
Che, magari, affiderò a Lulu.com e assimilati per la stampa.
Con un bel link sul mio blog e con la speranza che la voglia di scrivere non m'abbandoni mai. Che, infondo, è la cosa che per me più conta.
Complimenti ed in bocca al lupo!

Simone ha detto...

Dacty: manca solo una stampante che faccia una rilegatura accettabile, il resto della tecnologia già funziona benissimo(il pc e internet).

Il gatto ascii non l'ho fatto io (l'ho scritto anche su flickr) ma un tizio che trovi a questo link:
http://www.geocities.com/SoHo/7373/indexcartoon.htm

Lofa: grazie per i complimenti! Poi se lasci l'indirizzo del blog, a questo punto mi levi la curiosità di conoscerti ^^

Simone ha detto...

...che poi se sei del Milan credo di averlo già trovato ^^

Simone

Anonimo ha detto...

m'hai dato un'idea per un romanzo della saga....lol

Anonimo ha detto...

Sì, son del Milan... ad ogni modo, www.lofa.splinder.com

Anonimo ha detto...

Puoi togliere tranquillamente il problema della posta. I distributori si mangiano la maggior parte del prezzo di copertina, non credo che la posta possa costare di più. Buona fortuna, in questo campo ce ne vuole una buona dose.

Simone ha detto...

Lofa: ok ^^

Anonimo: sì ma l'acquirente finale non sa che le spese del distributore incidono così tanto sul prezzo, per cui il costo di un libro acquistato in libreria sembra quello "giusto". Le spese della posta invece si sommano a quelle di copertina, per cui chi compra ha la sensazione di dover pagare di più. Buona fortuna anche a te, chiunque tu sia!

Simone

Anonimo ha detto...

simone, io vorrei stampare due copie di un libro, x un regalo. conosci altri siti oltre a lulu.com che offrano questo servizio? magari qualcuno in italia? grazie mille se mi puoi aiutare, monica surf_nibuxy@yahoo.com