La prima parte del gatto che cadde dal Sole (il famoso libro dei gatti).

Ok, negli ultimi giorni ho aperto un sondaggio su quello che vi sarebbe piaciuto leggere (purtroppo di mio, per cui tant'è) e i risultati sono stati i seguenti:

Un capitolo del libro dei gatti. 14 (48%)

Un nuovo racconto (anche se è brutto). 4 (13%)

Qualcosa dal libro del blog. 7 (24%)

Per me va tutto bene! 4 (13%)


Come del resto c'era da aspettarsi i gatti hanno sconfitto le altre due possibilità (il racconto brutto e il libro del blog) e adesso mi tocca farvene leggere un pezzo... col rischio che mi diciate che vi ha fatto schifo rovininandomi pure le vacanze di Natale.

Io speravo tanto che fosse il libro del blog a vincere, così avrei potuto fare lo splendido rilasciandolo tutto gratuitamente presagendo anche una scena del genere:

Editore coglione (non sto dicendo che sono tutti coglioni, solo quello in questione!): ah, lei ha messo online una versione elettronica del testo contenuto nel manoscritto precedentemente inviato alla redazione cartacea della nostra casa editrice (sta dicendo che gli ho mandato un libro che si trova anche su Internet). Questo non è conforme alla nostra linea editoriale, per cui pur considerandolo un buon romanzo (romanzo? Ma l'avranno letto almeno?) ci vediamo costretti a rifiutarlo.

Scrittore Emergente® (se vedete ho registrato il copyright): ma veramente è un libro tratto da una roba che era già su Internet da prima... cioè, per forza che era online!

Eh, che sagacia. A quel punto mi dovevano pubblicare per forza.

Tornando al libro dei gatti, che tanto ho capito che vi frega solo di quello, non mi piaceva l'idea di farvi leggere solo il primo capitolo (dove della trama si capisce poco o niente) ma allo stesso tempo non me la sono sentita di rendere pubblico l'intero romanzo col rischio di offendere la sensibile sensibilità (lo so lo so!) di chi gestisce con cura e amore le case editrici nostrane. Mi sembra più saggio aspettare almeno la risposta dei primi editori che ho contattato (nel giro di due o tre anni dovremmo esserci) e poi vedremo come vanno le cose.

Insomma per il momento ho deciso di rilasciare un ebook con dentro i primi quattro capitoli (su un totale di otto, ma gli ultimi sono più lunghi per cui è circa un terzo del libro). In questo modo spero che chi avrà voglia di leggere queste prime pagine si potrà fare un'idea di come sia il romanzo nella sua interezza, e visto che (almeno per quanto mi riguarda) il proseguio della storia è più interessante dell'inizio spero che questo assaggio invogli più di qualcuno a leggere il seguito.

E va bene, lo ammetto, è proprio come sembra: vi lascio un bel pezzo del libro sperando che vi piaccia e che vi compriate il resto. Unica nota stonata in questo piano diabolico è che il resto potrebbe non essere mai pubblicato (e se tanto mi da tanto non userei il condizionale)... ma a questo penseremo dopo, ok? ^^

Un'ultimissimissima riflessione: nel tornare sul testo dopo tanto tempo ho trovato qualcosa che sarebbe ancora da rivedere (qualche aggettivo infelice e un po' di virgole al posto sbagliato nel momento sbagliato), ma ho lasciato il tutto così com'è anche perché in fondo è quello che si troveranno a valutare gli editori.

Mi sembra di aver detto tutto. L'ebook lo trovate qui sotto, e ovviamente sentitevi liberi di dire quello che ne pensate... fermo restando che se dite che non vi piace vi banno dal blog ^^.

Link correlati:

Il gatto che cadde dal Sole - Prima parte

17 commenti:

Archiloco ha detto...

Simone ..lo leggerò
ma sei capatosta ....
insisti con gli editori tradizionali e molla lulù è una strada senza uscita

Simone ha detto...

Mo' che c'entra Lulu scusa?! ^^

Simone

Glauco Silvestri ha detto...

Scarico, leggo, e ricommento :)

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Ho cominciato a leggerlo, ma dopo, ché ho più tempo, lo continuo.
Però ho pensato subito a una cosa, leggendo - e mi sembra strano che tu invece non ci abbia pensato -: perché non ti fai illustrare qualche capitolo? Io m'immagino già sulla pagina del I capitolo un disegno, il profilo di Nebbia col gattino bagnato in bocca, stilizzato. Sarebbe carino, no? ^^

Simone ha detto...

Gloutchov: ok. Guarda che davvero ti banno se non ti piace ^^.

Federico: io avevo pensato a fare delle fotografie, ma non è il soggetto più facile del mondo (Hans Silvester è stato 7 anni su un'isola piena di gatti per farci un bel libro). Per i disegni se un eventuale editore vorrà magari potremo aggiungerli dopo... insomma stiamo freschi ^^

Simone

Anonimo ha detto...

Ovviamente lo scarico anch'io e lo metto in coda (parlando di gatti...^^) di lettura.

Pensa che io al sondaggio ho votato per il libro del Blog. L'avresti mai detto? Forse perché quello dei gatti vorrei vederlo pubblicato.

Ciao, dacty.

Anonimo ha detto...

Io sono uno dei frequentatori del blog che fanno aumentare il contatore di visite, ma non commentano mai.
Stavolta però direi che sono obbligato a farlo, visto che ho letto la prima parte del romanzo e mi sembra giusto dare almeno un giudizio.

E' la prima volta che leggo un'opera di narrativa di un autore non pubblicato, perchè di solito sono delle ciofeche mostruose e dopo tre righe mi viene in mente qualcosa di meglio da fare! A dir la verità anche certe opere di autori pubblicati sono delle ciofeche, ma questo è un altro discorso...

Parliamo del Gatto che Cadde dal Sole. E' buono, è interessante, tra le righe si vede che nello scriverlo ti sei documentato sul "mondo dei gatti" (o lo conoscevi già) e ci sono tanti dettagli sul loro comportamento che arricchiscono la narrazione, l'ambientazione è originale e in definitiva la considerò un'ottima idea e dopo aver letto la prima parte vorrei sapere come va a finire! :D

Però ci sono molti dettagli e diavoletti che secondo me andrebbero sistemati per dare al romanzo la sua forma definitiva.
Cercherò di passarli in rassegna:
1) l'idea dell'invocazione alle muse è allo stesso tempo divertente è inutile, se non infastidisce nessuno sta bene lì dov'è;
2)soprattutto nel primo capitolo il punto di vista non è ben centrato su un personaggio e passa da un personaggio all'altro; per fare un esempio: nel paragrafo 1.1 il punto di vista oscilla tra Nessuno e Nebbia, mentre secondo me dovrebbe seguire totalmente Nebbia che trova il gattino perduto; nel paragrafo 1.2 il punto di vista passa da Nebbia a Popò; nel paragrafo 1.3 da Popò a Macchia;
3) ci sono un po' di errori grammaticali veniali, che con una rilettura si possono far sparire: ho notato qualche 'gli' al posto di 'le', un po' di punteggiatura da sistemare, qualche accento dimenticato, qualche preposizione errata: niente di grave;
4) i nomi!!! Napoleone e Shakespeare suonano umani, molto umani! Sarebbero adatti a gatti domestici, non a randagi! I gatti non conoscono né Napoleone né Shakespeare; nomi come Macchia, o Nebbia suonano molto più "gatteschi"; Mimì e Mimmi si confondono un po';
5) occhio alle ripetizioni. Ad esempio: pagina 9 "inspirò profondamente con le narici" e con cosa dovrebbe inspirare? pagina 18 "inarcò la schiena grigia in una gobba" direi che inarcare rende già l'idea;
6) c'è qlc avverbio di troppo, ad esempio: pagina 9 "Chiaramente, aveva annusato qualcosa che non gli piaceva"; due "letteralmente" a pagina 10 e 13 che si possono tagliare tranquillamente; a pagina 37 un "caparbiamente" e un "profondamente" consecutivi; eccetera;
7)ci sono dei pezzi "raccontati" e non "mostrati", un esempio su tutti; l'inizio del secondo capitolo; poi ci sono dei pezzi in cui traspare l'onniscienza dell'autore, ad esempio quando definisci Mimmi una rompiscatole a pagina 31;
8) ci sono molti particolari che stonano col mondo "gattesco" e ti catapultano nel mondo degli umani, rompendo l'immedesimazione: pagina 15, la macchina "spenta" (meglio addormentata); pagina 23, i "calcoli matematici" (divertente, ma i gatti non sanno cosa sono); pagina 24, il gatto "donna" (femmina è più appropriato); pagina 26, "mozziconi di sigaretta" (dubito che un gatto sappia cosa sono quei bastoncini fumanti); pagina 30, i "panni stesi ad asciugare"; pagina 33, il "clacson", etc...
9) il paragrafo "le storie sul dio del Sole" offre spunti interessanti, ma si vorrebbe sapere qualcosa di più sulla mitologia dei gatti (mi ricorda molto le storie su El-ahrairà de "La Collina dei Conigli");
10)un po' di aggettivi da tagliare (pagina 5: la pelliccia "nera come una notte senza stelle in cui anche le luci degli umani si rifiutano di prendere vita" mi lascia perplesso, tanto per fare un esempio), qualche frase da rivedere, eccetera.

Per concludere: secondo me con una revisione e una rilettura attenta è un romanzo che merita la pubblicazione! Spero di non essere stato troppo pedante nell'elencare i difettucci, ma mi è sembrato corretto farlo avendoli notati.

^_^

Simone ha detto...

Mr Lunastorta: grazie per il commento davvero interessante. Prima di tutto ci tengo a precisare che sono il primo a dire che il libro andrebbe un po' ripulito prima di un'eventuale pubblicazione e che qualche ritocco non farà male al lavoro "finito".

Detto questo tutti i tuoi appunti mi sembrano più che accettabili (anche perchè sono tutte cose che si correggono abbastanza facilmente). Giusto un paio di commenti:

1) Il punto di vista "ballerino" l'avevo notato ma a me non da troppo fastidio. In realtà il punto di vista è del narratore "onniscente", almeno in quella parte. Cambiarlo non sarebbe la fine del mondo ma dovrei ri-dividere tutto il capitolo.
3) Gli al posto di le è un errore che faccio spesso, sarò maschilista?
4) Per i nomi ho scelto quelli che di solito la gente da ai gatti, dal nome "carino" a quello "stupido".
8) Ricordo chiaramente di aver perso un bel po' di tempo a decidere come chiamare o descrivere certe cose. Quando ci sono vedute d'insieme di solito ho usato i termini "umani" anche perché in fondo sono io (narratore) che parlo ai lettori.

In ultimo, per documentarmi sui gatti ho usato l'aiuto di 2 amici veterinari, mi fa molto piacere che il risultato si noti.

Ciao e grazie di nuovo!

Simone

Archiloco ha detto...

cerca editori e non pubblicare sul web
così "bruci"
i testi

Simone ha detto...

Raffaele: un testo "bruciato" è solo quello che non viene letto da nessuno. Non mi pare affatto il mio caso, ciao.

Simone

Glauco Silvestri ha detto...

Eccomi. Un testo veramente interessante. Ammetto che è intrigante e che voglio sapere come va avanti.

Però... ehhh io un però ce lo devo mettere sempre, l'incipit, il cucciolotto bagnato che chiede aiuto durante la pioggia battente...

Beh, mi ricorda la pubblicità della pasta Barilla, quella con la bambina che trova il gattino sotto la pioggia, lo prende e se lo porta a casa e... mentre lui si riscalda e beve un po' di latte caldo, la bella famigliola si mangia un bel piatto di tagliatelle (Barilla, ovviamente!!).

:)

Simone ha detto...

Gloutchov: ma come cacchio ti fai a ricordare una cosa del genere? E adesso ho voglia di tagliatelle alla bolognese (come quelle che ho mangiato a Via Indipendenza in quel ristorante famoso che mo non mi ricordo ^^).

Simone

Anonimo ha detto...

Sono precipitata (ho appena terminato di studiare chimica) per caso nel tuo blog, e avrò passato un'ora a leggermi tutti i tuoi ultimi post. Non ho letto i tuoi libri però ci tenevo a dirti che sei divertente! Leggerò il tuo libro dei gatti.. e di sicuro ritornerò in questo blog.. ciao!

Simone ha detto...

Jamie: grazie davvero... e a presto allora!

Simone

Glauco Silvestri ha detto...

In attesa di organizzare una tagliatellata a Bologna, ti giro il Booktrailer del tuo libro sui gatti... pardon... lo spot della barilla!!

http://it.youtube.com/watch?v=0IuGRsfHiFc

Anonimo ha detto...

Mi delurko (si dice così?) anch'io per due commenti brevi.
Il libro dei gatti è molto ben scritto, bravo! Errorini a parte, mi piace come scrivi. Devo dire però che mi sembra un libro assolutamente da bambini, se spendessi dei soldi per acquistarlo e poi mi trovassi una storia come questa non sarei molto contenta... insomma, non mi ha appassionato mica tanto. Temo di averlo mollato anzitempo...
Ad ogni modo, eccoti un paio di segnalazioni:
1) Una gatta non può allattare a comando, deve avere partorito da pochi giorni per farlo;
2) Un gatto tricolore (come Napoleone) può essere solo femmina, a quanto mi risulta...
Ripeto, però, che non l'ho letto proprio tutto. Forse la spiegazione di questi due fatti "insoliti" mi è sfuggita?
Comunque continua così, bravo Simone

Simone ha detto...

Gloutchov: adesso me lo guardo...

Anonimo: la cosa dell'allattamento l'ho discussa coi veterinari... Popò ha partorito che non è moltissimo e per come sono andate le cose potrebbe anche avere una condizione di stress che stimoli l'allattamento, oltre al fatto che adottare un cucciolo può avere lo stesso risultato. Ma io preferisco le favole e in realtà è il dio del Sole che l'aiuta dandole il latte, anche se non l'ho scritto.

Che la pelliccia di tre colori sia una caratteristica femminile è cosa risaputa anche tra i gatti, ed è per questo che tutti pensano che Napoleone sia un tipo un po' strano .

Riguardo alla storia per bambini... io non credo ci siano racconti buoni solo per determinate età, però sicuramente il libro vuole essere anche un po' una favola e i toni dei primi capitoli sono quelli. Poi di solito le cose che scrivo hanno una chiave di lettura che (almeno nelle intenzioni) è più profonda, e prima di regalarlo a un ragazzino il libro lo leggerei tutto.

Simone