Gli ebook degli altri emergenti: Il contributo - di Glauco Silvestri

Vi è mai capitato di aspettare l'uscita di un film? Vi è mai capitato di vedere la pubblicità di un gioco o di un libro, e di dirvi: non vedo l'ora che esca per comprarlo? E be', che ci crediate o no, quando Glauco ha annunciato sul blog la futura release (è questo il gergo tecnico della roba messa a disposizione online) di questo ebook mi è subito venuta voglia di leggerlo... e per di più neanche l'ho dovuto pagare!

Il contributo - di Glauco Silvestri
Ebook autoprodotto

Il libro: il perché di tanta febbrile anticipazione (e vabbè ^^) è presto detto:

- Glauco lo conosco da quando ho aperto il blog (o poco dopo) e mi fa semplicemente piacere leggere altro di suo.

- Questo ebook è una sorta di seguito di 31 Ottobre, il romanzo che Glauco ha pubblicato lo scorso anno e che avevo già letto.

- Il contributo è ambientato a Roma! Insomma, un horror sanguinolento ambientato sotto casa mia: come potevo non leggerlo?

La trama: uno scrittore emergente (non sto scherzando!) manda un manoscritto a una casa editrice, dove viene più o meno letto e valutato da uno dei redattori. È l'inizio di una serie di morti inspiegabili collegate a questo manoscritto e a un misterioso contributo. Non avete già paura? No? Vabbè, nemmeno io... però la storia è lo stesso intrigante.

Lo stile: mi piace come scrive Glauco. O meglio, mi piace molto per alcuni versi, e per nulla per certi altri, e la media tra le due cose resta un giudizio positivo.

Di positivo c'è il fatto che il testo è veloce. È così rapido e scorrevole che le situazioni passano sullo schermo del lettore di ebook come se niente fosse, e alla fine - come è stato per 31 Ottobre - sono rimasto addirittura un po' deluso: ma che, è già finito?!

Di positivo, ancora, c'è che Glauco non ha chissà quali pretese, o idee strane o variazioni non necessarie o sbrodolature. Questo è un racconto horror con gli ammazzamenti, e nel racconto c'è l'horror, ci sono gli ammazzamenti... e basta. Niente noia, niente secondi fini, niente cavolate che rovinano la trama.

In realtà c'è un qualcosa di più in quel personaggio dello scrittore emergente che non si sente realizzato, o in quel manoscritto misterioso che i personaggi descrivono come: ben scritto ma con qualche problema di punteggiatura. C'è insomma la firma dell'autore in tutto questo, ma i personaggi restano tali e la storia non esce mai dalle righe.

Volendo confrontare questo Il contributo con 31 Ottobre, il suo per così dire prequel, mi pare evidente che l'autore sia maturato nell'arco di tempo che separa i due libri. I personaggi sono migliori, la storia scorre meglio e insomma si sente un generale miglioramento.

Veniamo ai lati negativi, ah ah!

Il testo ha qualche difetto puramente tecnico che nasce, a parer mio, da un cattivo metodo di revisione usato dall'autore. Dico così perché facevo gli stessi errori anch'io, per cui più che una critica è un complimento ^^ Ma ne parliamo più avanti.

Per il resto, il problema principale è che è talmente breve da lasciare la sensazione che si sarebbe potuto dire di più, specie su alcuni personaggi che vengono eliminati un po' troppo in fretta. E pure qui più che una critica mi pare un altro complimento (però adesso basta, eh!)

Una cosa che ho notato io, è che certi personaggi sono più riusciti di altri. Credo che la cosa dipenda proprio dal fatto che l'autore è migliorato col tempo. Per dire: il personaggio dello scrittore è molto interessante (anche per ovvi motivi, no? ^^) mentre quando ritroviamo il protagonista della storia precedente non c'è assolutamente lo stesso tipo di coinvolgimento emotivo. Per assurdo, non tirare per nulla in mezzo il vecchio 31 Ottobre ma scrivere una storia nuova, per quanto correlata alla precedente, avrebbe potuto dare dei risultati migliori.

Buona, anzi buonissima, l'idea di usare questo ebook per pubblicizzare il romanzo attualmente in vendita. Sicuramente, se avessi incontrato Glauco per la prima volta con questo testo mi sarei incuriosito e forse avrei acquistato il suo libro... ma visto che 31 Ottobre ce l'ho già mi sono tenuto la copia che avevo ^^.

Tecnicismi: qualche riflessione inutile su come scrive il caro Glauco Silvestri:

- Il testo è ambientato a Roma, in ambienti verosimili e realistici. Ci sono però presenze esoteriche che hanno un'influenza assoluta sulla realtà (quando arriva il cattivo le vittime non hanno via di scampo, non ci sono colluttazioni o possibilità di fuga).

- Il romanzo è scritto saltando dal punto di vista di un personaggio all'altro: il capitolo I è visto dal redattore, il capitolo II è visto dallo scrittore, il capitolo III è visto dal poliziotto e così via. È uno stile che non mi piace molto (arrivo a giudicarlo un difetto, ma questo è un altro argomento) ma funziona e tra l'altro lo si ritrova in molti horror e thriller... e anche nei miei primi romanzi ^^.

- Ci sono poi certe situazioni che sembrano un po' forzate (il padre che segue l'autopsia della figlia?!) ma ok è un tipo di narrativa e alla fine dipende dai gusti e dalle aspettative del lettore.

- L'idea del manoscritto assassino è ottima. Ricorda molto The Ring e compagnia bella e rende stimolante la lettura.

- La violenza e il sangue sono a livello zero. I personaggi muoiono, ma non ci sono scene truculente, sangue e squartamenti vari. A qualcuno piacerà questo non ricorrere a immagini scontate, a qualcuno non piacerà. Fate voi.

- C'è molto: tizio accese il computer con cui scriveva i suoi romanzi. Aveva utilizzato quel computer per molti anni, e ricordava ancora il giorno in cui finì il suo primo racconto e ne stampò una copia. Il suo primo racconto parlava di un gatto randagio che viveva per strada e bla bla bla... qualche triglia dirà che è un errore scrivere così. Secondo me non è un errore (e anzi alle volte è necessario tagliare corto e dire delle cose senza costruirci sopra scene inutili) però è un tipo di scrittura che rischia di danneggiare il testo per cui bisogna saperla usare bene. In questo caso il testo è molto breve per cui queste informazioni date di fretta si sarebbero potute espandere un po' di più.

- Nel testo ci sono errori di punteggiatura o ripetizioni o altri piccoli problemi di cui credo l'autore si renda conto (si parla di errori del genere nel manoscritto di cui si racconta nella storia) ma che per qualche motivo non ha corretto. Anche io facevo qualche pastrocchio con le virgole (facevo, ok? Al passato!) e ho risolto stampando tutto con un carattere 14 e interlinea 120% e rileggendo ad alta voce. In questo modo la pausa fuori posto sarà evidente, o almeno per me è stato così.

- Il testo è pieno di D eufoniche messe tra due vocali diverse (ed adesso, ad essere... ad esempio invece va bene, perché altrimenti suona malissimo) che non sono un errore per io, me, il sottoscritto e quello che penso io, ma sono mal viste dall'editoria moderna. Un consiglio che vale per tutti: da un autore che vuole essere commerciale (essere pubblicato e vendere) gli editori si aspettano manoscritti senza "d" al posto sbagliato. È come andare a fare un colloquio alla Ferrari con la maglietta della McLaren: non c'è alcuna possibilità che vi assumano se vi presentate così, per cui toglietevela e basta.

Pubblicabilità: non credo che Glauco intenda pubblicare questo ebook, che vuole principalmente tornare su trama e personaggi del suo romanzo attualmente in vendita con una nuova storia ambientata in un'altra città.

Credo che l'autore sia in grado di scrivere trame avvincenti, e che si noti un suo continuo miglioramento rispetto ai primi lavori. Il mio consiglio resta comunque di lavorare di più sulle revisioni, perché punteggiatura e D non conformi a quello che vogliono gli editori (è questa la realtà) rischiano di donare una brutta sensazione di scrittura amatoriale a un testo che in realtà è ottimo e ha bisogno soltanto di alcuni accorgimenti.

Per chiunque abbia apprezzato 31 Ottobre (come il sottoscritto) questo Il contributo è invece una lettura obbligata visto che ne riprende i temi e i personaggi, ha un'idea molto interessante, si sente che l'autore è migliorato, è ambientato a Roma e poi è pure gratuito.

Insomma, ma che altro volete? ^^

Simone

VOTO FINALE: B- (il - per le virgole assassine e perché lo volevo lungo il triplo!)

Vi ricordo che recensisco solo ebook gratuiti di roba lunga (racconti di poche pagine non valgono). Qui trovate un utile elenco delle valutazioni.

A=Mi sono stati dati dei soldi/"Io scrivo e bla bla", ovviamente.
B=È Ok, o mi sono stati dati pochi soldi.
C=C'è di meglio/l'autore è uno che mena.
D=Così così, ma tanto meno di C non lo darò a nessuno che mica voglio litigà.
E=Il romanzo di una triglia ^^.
F=Il romanzo di una triglia, se è pure brutto davvero.
G=Qualsiasi libro che assomigli a uno dei miei e che potrebbe farmi concorrenza.
H=Mozart di Atlantide.
I=Primo Mazzini 2, quando venderò i diritti e lo scriverà qualcun altro.
L=Un mio romanzo quando, dopo aver venduto milioni di copie, deciderò di essere sincero.
M=Qualsiasi ebook che contenga un virus che mi sfasci il lettore!

Link:

Glauco Silvestri - Il Contributo.pdf (330 Kb)


31 Ottobre (il blog di Glauco Silvestri)

13 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Posso solo dire che l'editing l'ho fatto e non fatto... volevo uscire con l'ebook il 30 giugno e la stesura finale l'ho finita solo qualche giorno prima. MEA CULPA! Lo ammetto... magari ne uscirà una release 2.0 a settembre. In estate mi metterò lì a correggerlo per bene.

la "d"... mi piace da matti... sigh! :( Devo toglierla davvero? :(

Grazie tantissime per la recensione e... ^^ Me ne sono accorto, sai, che hai scritto chi è l'assassino per vendicarti dello spoiler che feci nei miei commenti su "Nr.15 Moro" ^^

Simone ha detto...

Glauco: davvero ho scritto chi è l'assassino? La "d" non è che devi toglierla per forza: se non la togli, nessuno che lavori in editoria penserà che sei capace a scrivere... poi fai tu ^^.

Simone

Unknown ha detto...

Sì, Simone, sei stato più severo di me :)

Le "D" eufoniche le ho notate anch'io, insieme a qualche parola accentata male...
Si tratta in ogni caso di refusi e di revisione fatta un po' di fretta (lo dico perchè sono io il primo a fare queste cose!!!)ma, trattandosi cmq di un ebook facilmente revisionabile, ho cercato di concentrare il mio commento sul contenuto.
Che, lo ribadisco anche qui, è molto buono, tranne per il finale... non finale!
Anche se ora capisco qual era l'effetto narrativo che voleva ottenere Glauco.
Ribadisco, anche se è tanto per fare, che una buona idea del genere è un po' sciupata in un racconto di media lunghezza...
Però so benissimo che il tempo per scrivere tutto ciò che vorremmo è come la fata turchina: non esiste.

Simone ha detto...

Alex: a me il finale va bene, il problema è che è solo troppo corto... e un testo che sembra troppo corto lo trovo comunque riuscito, no?

Poi la regola delle d eufoniche la trovo sinceramente odiosa (visto che non è italiano ma editoriese o come vogliamo chiamarlo) ma purtroppo esiste e visto che per me un ebook vale come un libro stampato (anzi meglio che è aggratis) mi pareva giusto farlo notare. Poi sarà che io sulle revisioni sono un po' fissato, visto che sto tutto il giorno a rileggere le mie cose... ^^

Simone

Unknown ha detto...

certo Simone, sulle "d" eufoniche hai ragione...
Occorrerebbe imparare a eliminarle in automatico!
Ma sono certo che se Glauco avesse voluto spedire "Il contributo" a un editore avrebbe fatto una revisione massiccia...

PS: perchè trovi la regola delle "D" eufoniche odiosa? Effettivamente è meglio non usarle, per una questione di armonia... no?

Simone ha detto...

Alex: quella della "d" eufonica è una regola che ti insegnano ai corsi di scrittura come se fosse sbagliato usarle, ma in realtà usarle o meno è sempre corretto ed è solo una questione di come "suona" la frase.

In Italiano si può scrivere ed adesso oppure e adesso, e sono entrambi corretti, solo che in genere suona meglio la seconda forma e allora si tende a usare quella.

Io però potrei voler scegliere di usare le d eufoniche per un testo particolare e per un mio stile personale, ma qualsiasi valutatore editoriale me le segnerebbe come "errore".

Simone

Angelo Frascella ha detto...

Ciao Simone...

Scrivi:
"Il romanzo è scritto saltando dal punto di vista di un personaggio all'altro: il capitolo I è visto dal redattore, il capitolo II è visto dallo scrittore, il capitolo III è visto dal poliziotto e così via. È uno stile che non mi piace molto (arrivo a giudicarlo un difetto, ma questo è un altro argomento)"

Ho notato la stessa osservazione anche in diversi corsi di scrittura (ad esempio quello on-line dell'Internazionale): una regola del tipo "non cambiate punto di vista"... ma francamente mi lascia perplesso.
A me piacciono molto i romanzi in cui si segue la storia da più di un personaggio.
Mi vengono in mente "Almost Blue" di Lucarelli (in cui la storia segue alternativamente un giovane cieco, il serial killer e la poliziotta Grazia Negro, i primi due in prima persona e Grazia in terza) o romanzi più corali come Strangers di Dean Koonz.

Ora mi rendo conto che per un principiante questa è una complicazione in più da gestire, ma non capisco perchè vedere un difetto in una impostazione del genere che invece trovo molto affascinante...

Che dici : ti ho dato l'idea per un altro post in cui mi risponderai? :)

Simone ha detto...

Angelo: no no io non parlo della "regola" del punto di vista che danno ai corsi. Veramente un altro post era già in arrivo, comunque riassumo:

Cambiare punto di vista nello stesso capitolo è brutto, ed è quello l'errore di cui parlano certi corsi. Per dire immagina una scena descritta dal punto di vista di un personaggio, e poi viene descritto cosa pensa qualcun altro. Si rompe l'immedesimazione, e per questo si preferisce non farlo.

Quello che fanno Glauco, Alex, io e tanti altri invece è cambiare punto di vista di capitolo in capitolo. Così però c'è un taglio netto e anche fisico tra un personaggio e l'altro (magari bisogna girare pagina) e ogni volta ci si può immedesimare di nuovo. Qui tutto ok, ma a me PERSONALMENTE non piace: mi pare un modo per tagliare corto quando ci siamo stancati di un personaggio, è chiaramente una tecnica scopiazzata da certi autori americani che magari scrivono di tutt'altro e poi spesso il capitolo I è interessante ma poi si passa ad altri personaggi meno sviluppati di cui non potrebbe interessarci di meno...

Insomma fermo restando che il post c'è davvero sono due cose diverse... spero sia tutto un minimo più chiaro, se no chiedi pure!

Simone

Angelo Frascella ha detto...

Capito cosa intendevi.
Secondo me, comunque, è una questione strettamente legata alla storia che si sta raccontando.

ciao e grazie ;)

Unknown ha detto...

A me cambiare punto di vista piace, perchè dà spunti differenti per la medesima storia.
Inoltre, amando i romanzi in cui buona parte di quel che succede viene spiegato, mi piace leggere anche il PDV dei "cattivi" o dei comprimari.
Utilizzando solo il protagonista come voce narrante c'è il rischio di lasciare troppe cose in sospeso (ad alcuni piace, a me no), oppure di fare un errore molto grave, ovvero quello del protagonista onniscente.
Es: durante le azioni del commissario Tizio l'autore usa una massiccia dose di infodump per giustificare le azioni del gruppo criminale guidato da Sempronio. In realtà Tizio non dovrebbe sapere nulla di tutto ciò, quindi il risultato è particolarmente sgradevole.
Invece (sempre per come la vedo io), meglio inserire di tanto in tanto un capitoletto con Sempronio protagonista, così da far capire cosa fa e perchè lo fa senza usare forzature eccessive nella narrazione.

Angelo Frascella ha detto...

...un capitoletto con Sempronio protagonista, così da far capire cosa fa e perchè lo fa senza usare forzature eccessive...

Ecco : Alex ha esplicitato una delle che intendevo con il mio "è legata alla storia"

Simone ha detto...

Sì ma è proprio questo il punto secondo me: passare a un nuovo personaggio mi dice qualcosa sulla storia ma rompe l'immersione nelle vicende del protagonista. Credo che a volte sarebbe meglio provare a dire tutto secondo il punto di vista di un solo personaggio senza passare all'infodump e senza stancare il lettore. Questo è più difficile, e per questo di solito chi salta di continuo da un personaggio all'altro mi sembra un principiante.

Poi c'è da dire che è una tecnica che usano molti "grandi", come Stephen King. Però nell'ombra dello scorpione a ogni personaggio viene dedicata una parte di almeno 50-100 pagine o anche di più: ognuno dei protagonisti è una storia a parte, piuttosto che un escamotage per spiegarci qualcosa spezzettando la narrazione.

Simone

streetphone ha detto...

per il cambio di prospettiva e l'infodump, bisogna guardare al tatro: il meccanismo esiste los tesso, ma è gestito razionalemnte, ed è talmente fondamentale che è la metrica di scene e atti...
ero di corsa ma "sono tato shpiegate"???