I difetti degli aspiranti scrittori 3: l'attacco dei puntini assassini.

Eccoci al terzo punto dei consigli banali per futuri grandi scrittori. Riepilogando il senso dei post, se mettete queste cose nei vostri libri vuol dire che scrivete male, ovviamente secondo me e secondo la mentalità abbrutita e corrotta di coloro che decidono cosa pubblicare (gli editori) e anche di molti di coloro che decidono che cosa leggere (non so chi siano, ma qualcuno ci sarà).

Insomma sono solo opinioni personali, per cui insultatemi piano:

- I puntini di sospensione scassapalle, e i punti esclamativi presi durante i saldi:

«Ciao amore... è che io... io...»
«...????»
«Ah no... ecco».
«Che succede? L'hai fatto di nuovo... confessa!»
«No... io non volevo... ecco...»
«...confessa ho detto!!!!!!!! Guarda che m'arrabbio!!!!111!»
«No!!!! Ti prego... non arrabbiarti... no! No111!!!»
«...ti prego... ti prego? Ti... prego hai detto?!?! Come osi!!!!!! Confessa subito!!!!.... altrimenti... altrimenti io....!»
(e ok, diamoci un taglio).

Il puntino di sospensione è un oggetto letterario molto utile. Potete metterne mille per pagina e continuare a domandarvi per quale motivo i vostri bei dialoghi non piacciano in realtà a nessun altro a parte voi.

La verità è che potreste accontertarvi di utilizzarli 2 o 3 volte per libro (per un totale di 6 o 9 puntini) e anche in questo caso se mettete una virgola o un punto solo nessuno ne sentirà la mancanza. Se volete ricreare un testo pieno di pause, pensieri, paure, interruzioni e tentennamenti fatelo magari descrivendo pause, pensieri, paure e tentennamenti vari. E i puntini di sospensione rivendeteli su ebay, che tanto qualche altro scrittore che se li compra lo trovate sempre.

Forse il concetto non è mai chiaro, in questi post, per cui riassumo: se mettete altri mille puntini piuttosto che aggiungere una descrizione che descriva (eh!) lo stato d'animo di chi parla, non siete degli intellettuali vittime di un oscuro sistema che aborrisce il dialogo lento e strascinato. Anzi, magari lo sarete anche, ma a troppa gente sembrerà che siete soltanto terribilmente pigri ed è per questo che il vostro libro non piace. Poi potete sempre fregarvene, ci mancherebbe altro.

Di punti esclamativi e interrogativi, poi, anche se non mi crederete mai, basta metterne uno. Il fatto è che se provate a immaginare il punto esclamativo come uno che alza la voce (alcune persone provano a visualizzare ciò che leggono, sapete) allora quattordici esclamazioni per frase vi daranno l'idea di un pazzo che sbraita e si agita e si rotola per terra sbavando e rantolando.

«Nooo!!!!!!» Lulù si strappò i vestiti, poi si gettò in terra e iniziò a sbavare e rotolare artigliando il fango. «Il film sta per iniziare e noi perderemo l'inizio, aaaargh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!»

Trovereste tollerabile una persona che si esprime sempre a questo modo qualsiasi cosa succeda? Io no, anche perché un testo tutto così farà sì che alla gente venga il mal di testa durante la lettura, e credo che il vostro proposito di scrittori dovrebbe essere quello di vendere libri, e non aspirine.

E concludiamo riscrivendo il testo iniziale senza puntini e robe varie, così si vede cosa intendevo dire e soprattutto allunghiamo un po' il post, che è venuto corto:

«Ciao amore» Zizù si passò una mano tra i capelli, imbarazzato. «Sono venuto a cercarti perché volevo dirti che io, ecco...»
Zizì sollevò lo sguardo dalla tastiera e gli rivolse un'espressione perplessa.
«Ma di che parli?»
Zizù fece per rispondere, ma era talmente in difficoltà che si limitò a farfugliare qualcosa.
«Che succede?» lo aggredì Zizì, insospettita da quel comportamento. «L'hai fatto di nuovo, confessa!»
«No, io non volevo. Il fatto è che...»
«Confessa ho detto, guarda che m'arrabbio!»
L'uomo scosse la testa.
«No, ti prego, non arrabbiarti».
Zizì però era già scoppiata su tutte le furie, al punto che balbettava per la rabbia.
«Ti prego, hai detto?» riuscì a dire, rossa come un peperone (delle analogie magari parleremo un'altra volta). «Confessa subito, altrimenti io non so che ti faccio!»


Fa ancora piuttosto schifo, ma almeno è leggibile e infatti c'ho lavorato il triplo rispetto all'altra versione. E se vedete, qualche puntino l'ho pure lasciato ^^.

Simone

27 commenti:

Angelo Frascella ha detto...

Troisi: Metti scusa le volgarità

Benigni: Scusa le volgarità? Ma come? A Savonarola?

Troisi: Per quello ogni cosa è peccato. Se vede il punto esclamativo può dire: e che è sto’ coso qua? Un uomo con il puntino? Metti scusa le volgarita’...

Glauco Silvestri ha detto...

Ho letto qualche tempo fa una bellissima intervista ad un linguista e, l'argomento era proprio quello del tuo post.
Il linguista, ovviamente, ha detto quanto tu stesso affermi in questo post ma, ha anche osservato che questo modo di scrivere è apparso in seguito al successo dei fumetti. Infatti, l'eccesso di puntini di sospensione, l'eccesso di esclamazioni e, il mix tra esclamazioni e interrogazioni (!!!???) viene usato nei fumetti, ed è accettato, proprio per enfatizzare emozioni che il disegno non è in grado di rappresentare.

Per cui... se scrivo... usando i puntini di sospensione... non è colpa mia, è colpa di Topolino!!!!!!!!!!!!!!!!!
Capito???????????????????????

:)

Glauco Silvestri ha detto...

PS.
Ma nel libro del blog appariranno anche i commenti più simpatici? :P

Lo Sparviero ha detto...

...................................
.........................................................................................................
... sì, sono d'accordo! XD
Mi ricordo che nel mio primo "romanzo" il protagonista entrava abbastanza spesso in un mondo ultraterreno. E quando questo passaggio avveniva mettevo almeno un centinaio di puntini di sospensione (............................). Ah, se penso che ero così inesperto! Eppure c'è sempre così tanto da imparare!^^

sgerwk ha detto...

Ma se invece di mettere 3 volte 3 puntini di sospensione in un romanzo ce ne metto 4 volte 2 e' lo stesso? Cioe.. voglio dire.. tanto tre o due si capisce lo stesso.. ti sembra?..

Comunque, mi piace l'idea di far vedere il testo corretto. Cosi' non solo fai vedere l'errore, ma anche come si sistema.

Una domanda: nel testo corretto hai scritto a un certo punto "L'uomo scosse la testa". Mi sembra di ricordare che alcuni suggeriscono di non usare sinonimi in questo modo; per esempio, in questo caso avresti scritto "Zizù scosse la testa". La teoria e' che per i nomi le ripetizioni sono irrilevanti. Tu cosa ne pensi?

Simone ha detto...

Angelo: sì, me la ricordo quella scena ^^.

Glauco: ottima spiegazione. I commenti mi sarebbe piaciuto metterli, ma forse poi veniva un pastrocchio per cui meglio lasciar stare.

Sparviero: be', se vuoi ottenere qualche effetto particolare il discorso cambia. Poi certo una pagina piena di puntini non so che effetto dà ^^.

Sgerwk: puoi anche mettere 120 puntini tutti alla fine, e poi uno se li sistema come preferisce.

Per il resto non credo che ripetere i nomi sia un grosso difetto, come non è un difetto usare più nomi per lo stesso personaggio. Io cerco di variare sempre perchè a rileggere mi "suona" meglio così, anche se magari bisogna trovare i nomi adatti.

Per dire "l'uomo" è brutto, ma il personaggio l'ho appena inventato come altro lo posso chiamare? L'importante credo sia che i nomi siano sempre univochi e identificativi di un personaggio preciso, per evitare confusione.

Simone

Anonimo ha detto...

Passavo di qua.......
Come va???
Beh, ciao!!!

Lara ha detto...

Ecco, io i puntini non li ho mai contati a dire il vero. Chiaramente, occorre misura: voglio dire che dovrebbe essere qualcosa di cui rendersi conto ad occhio. Idem per i punti esclamativi, direi.
Comunque la signorina che sbava e si artiglia perchè è in ritardo è strepitosa...terrò presente. xD

Unknown ha detto...

Bè, ma qui stiamo parlando di veri e propri principianti...
Spero che i veri "aspiranti scrittori" stiano alla larga da certe enormi vaccate.
Certe regole basilari vanno imparate subito, anche se possono sembrare astruse (e, credetemi, non lo sono...)

Anonimo ha detto...

sai una cosa? io adoro i puntini.. ma sono consapevole che sono definiti "errori infantili".. ma li uso, li uso in abbondanza.
Quando scrivo li metto sempre.. e quando poi finisco il capitolo, li tolgo e riformulo il testo.. il mio problema dunque, è che non posso farne a meno.. che devo fare? sono affetta dalla maledizione dei puntini.. come vedi fanno parte delle mie conversazioni scritte.. bè l'importante è che so di non doverli utilizzare nella realizzazione di un mio romanzo.. anche se, a dire il vero, qualcosina la lascio! :-D comunque, sono pienamente daccordo e l'esempio che hai mostrato rende molto l'idea.. ciao!!!

luna...
(vedi, li metto anche nel firmarmi.. :-S )

Anonimo ha detto...

Hai lanciato il sasso e a questo punto non puoi nascondere la mano. Adesso io il post sulle analogie lo esigo!!! (tre punti esclamativi = sbavo ma senza rotolarmi).

Scherzi a parte, sarebbe un argomento di discussione molto interessante perché mantenere un equilibrio tra un'immagine evocativa ma non fastidiosa e una completamente azzardata non è facile.

Beh, io attendo... (tre puntini = posso pazientare ancora un pochino, però conviene non abusarne). ^^

Ciao, dacty.

Simone ha detto...

Gelo: ciao!

Lara: vabbe' non è che bisogna contarli, solo appunto tenerli d'occhio un pochino.

Alex: be' non sono proprio regole. Secondo me si può anche scrivere una cosa piena di puntini, virgole, d eufoniche ecc, magari con l'idea di rendere uno stile particolare. Solo appunto ci vuole la consapevolezza di quello che si sta facendo.

Luna: be' se li metti e li togli credo che vada bene lo stesso ^^.

Dacty: credo che un post del genere sarebbe impossibile, perché ognuno ha una sua "immagine" mentale di quello che legge e ognuno ha un grado di tolleranza maggiore o minore. Non è tipo montare qualcosa col lego... almeno credo ^^.

Simone

Marmott79 ha detto...

Ciao Simone, grazie per aver citato la mia razza: "quelli che decidono cosa leggere" e a volte cosa scrivere.
Il metodo di Luna mi sembra perfetto: lasciare la prima stesura libera dalle regole per poi correggere in una seconda fase. In questo modo il pensiero ha la possibilità di fluire liberamente e non si perde la concentrazione.
non esageriamo però nemmeno con le regole... anche nella vita reale ci sono persone che parlano per puntini di sospensione

keypaxx ha detto...

Punto, due punti... massì fai tre che abbondiamo!
:D
sai sempre fornire elementi di interesse con la giusta dose di ironia!
;)

Simone ha detto...

Marmott79: questa cosa di lasciar "correre" non la capisco tanto. Se una cosa penso che sia un errore non devo pensare di non scriverla, non la metto e basta. Per dire non è ke se non m mtt a penzarci all'ora skrivo kosi, ho sbaglio?

Comunque se più di una persona fa a questo modo si vede che è un metodo come un altro.

Keypaxx: grazie!

Simone

Anonimo ha detto...

Mboh.
La questione della D eufonica m'era sconosciuta, ma mi pare una gran stronzata.
Sarà che ho 18 anni e qualsiasi cosa mi sembra un regola. E una stronzata.

Non sarebbe però spiacevole una sommaria, sbrigativa, senzamore lettura a quello che io scrivo. Na cosa al volo, nzomma, per capire da un esperto dov'è che sbaglio.

http://pr0gma.splinder.com/

Marmott79 ha detto...

Per Simone: ci credo che non scrivi così ma di persona capace di scrivere di getto tutto perfetto ce ne è stata solo una ed era Mozart, le riletture sono necessarie: io ci passo i due terzi del tempo.

vitone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
vitone ha detto...

Molto bello questo blog.Bravo simone!ti stringo virtualmente la mano.................HIC!!scusate il singhiozzo:)

Simone ha detto...

Pr0gma: facciamo che ti linko e magari faccio un salto dalle tue parti. Poi vediamo se riesco a leggere qualcosa!

Marmott79: certo io rivedo tutto 200 volte, ci mancherebbe!

Vitone: grazie!

Simone

Anonimo ha detto...

Secondo me le descrizioni eccessive appesantiscono qualunque cosa. Meglio qualche puntino in più che tre pagine inutili.
Ma poi dipende dal contesto.

Simone ha detto...

Notte: be' hai ragione, però in fin dei conti un testo come un romanzo è essenzialmente una collezione di dialoghi e descrizioni. Quello che è inutile appesantisce eccome, e infatti il difficile è scrivere un libro anche di 600 pagine che non annoi. Poi certo il contesto bisogna sempre considerarlo.

Simone

Anonimo ha detto...

Interessante il tuo blog. Da scrittore e sceneggiatore che ha pubblicato tre libri puoi crederci, no? Fammi visita su http://sergioconsani.myblog.it Ciao.

Simone ha detto...

Sergio: ci credo sì! Comunque questo blog è chiuso da mesi, se vuoi vienimi a trovare su quello nuovo ^^.

Ah, il tuo l'ho visitato e poi ti linko pure, ciao!

Simone

Anonimo ha detto...

bel blog.
ho trovato molti consigli utili, dopo una iniziale diffidenza del tipo: ma come si permette questo qua
sconsigli di usare i puntini con ottime argomentazioni non capisco perche allora nel tuo atlantide il lettore mi ha trovato 153x3 puntini!
disse con tono e viso tronfio sicuro di aver colto in castagna il suo avversario
bene dopo un attenta analisi, dallo psichiatra, ho realizzato che non siamo avversari quindi grazie dei consigli
cia f
ps per la cronaca il totale e' 459puntini a cui andrebbero aggiunti i punti a fine frase ma quelli, pur non avendo letto ancora tutti i tuoi consigli, suppongo siano inevitabili...;-)

Anonimo ha detto...

Ho quindici anni,e mi piace davvero tanto scrivere.Questo blog contiene tanti consigli utili di cui ho preso nota.Davvero devo dire grazie al proprietario,anche se scrivo un mucchio di cavolate,voglio cercare comunque di migliorare.
Aspetto il prossimo post.
Bye bye

Simone ha detto...

Grazie a te... però di post su questo blog non ne faccio più. Se vuoi però c'è quello nuovo, www.ilmondoquasinuovo.com

Simone